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Una scuola a passo con i tempi: l’ITC Capriotti

San Benedetto del Tronto | Una scuola che guarda al futuro, una delle più valide della nostra Provincia. Abbiamo ascoltato il dirigente scolastico Prof.ssa Marcella Angelici.

di Paride Travaglini


L’ITC Capriotti di San Benedetto, è sicuramente una delle scuole più valide della nostra Provincia, Con i suoi due indirizzi, commerciale e linguistico, è un punto di riferimento per migliaia di studenti provenienti anche da fuori regione. Una scuola sempre a passo con i tempi, che guarda al futuro in grado di fornire allo studente sia gli strumenti per accedere all’università sia al mondo del lavoro. Come sono state quest’anno le iscrizioni?; Quali i problemi? Lo abbiamo chiesto alla dirigente scolastica Prof.ssa Marcella Angelici.
 
Il nuovo ministro all’istruzione, ha stoppato la sperimentazione prevista con la legge Moratti. che avrebbe sicuramente rivoluzionato gli istituti tecnici. Qual è il suo giudizio a tal proposito?
Il blocco della sperimentazione era necessario perché l’istruzione tecnica veniva fortemente penalizzata Trasformandosi in un liceo, la scuola avrebbe perso quel ruolo per cui era nata, quello di fornire competenze tecniche specifiche e si andava quindi ad eliminare anche il titolo intermedio. L’economia italiana ha bisogno di questi titoli intermedi. Un’ economia non si regge solo con la commercializzazione dei prodotti ma si regge soprattutto con la produzione. L’industria deve essere competitiva ma va rilanciata. Il “liceo economico”, aveva perso la sua connotazione era diventato un liceo come tutti gli altri con l’obbligatorietà di accedere necessariamente all’università e non direttamente al mondo del lavoro. Questo in un certo senso era il negativo. È vero che una società della conoscenza deve essere sempre più sviluppata nella ricerca  ma non tutti possono avere gli strumenti per diventare dirigente. Se uno diventa dirigente deve avere qualcuno da dirigere ma se qui non abbiamo chi dirigere, che dirigenti siamo?
Il tipo di schematizzazione che noi abbiamo, senz’altro va rivista: vanno aggiornati i programmi contestualizzandoli nel contenuto al 2006-2007 e non al 1923 o 1931 quando sono stati istituiti gli istituti tecnici. Può essere modificata nella struttura ma deve rimanere un titolo di studio professionalizzante . Siamo contenti di questo stop e di questo ripensamento e riesame da parte del ministro.  Nello stesso tempo però sentiamo il bisogno di qualcosa che deve muoversi più velocemente. Tempi lunghi possono farci superare da altre nazioni. Ci troviamo di fronte ad una grossa strettoia. Abbiamo le nazioni emergenti che vanno a passo da gigante mentre noi ci stiamo muovendo troppo lentamente…
 
È previsto anche il ritorno alle commissioni esterne
Credo che il problema non siano tanto le commissioni esterne o interne: quelle interne a volte conoscono molto bene i propri alunni e sanno anche i punti deboli; una commissione esterna potrebbe commettere qualche errore di valutazione. Il problema grosso però è rimotivare gli studenti ad un impegno più costruttivo. La scuola andrà sempre peggio se non riusciremo a far capire che l’acquisizione di competenze è legata ad un impegno molto forte sia la mattino a scuola che al pomeriggio a casa. Oggi gli studenti al pomeriggio non dedicano più di 2 ore quando va bene, ai libri. Questo è il guaio. Nessuna intelligenza riesce ad elaborare, a concettualizzare, ad arricchirsi se non lascia sufficiente spazio all’assimilazione. I ragazzi oggi studiano per le interrogazioni, per le valutazioni. In un pomeriggio studiano il programma che l’insegnante ha fatto in un mese.  La loro intelligenza è volta a cogliere mnemonicamente i contenuti fondamentali. Si studia per il voto e non per sapere…
 
Sta per iniziare un nuovo anno scolastico: come sono state quest’anno le iscrizioni?
C’è stato un incremento di iscrizioni non mastodontico ma sicuramente buono segno della professionalità che può offrire questa scuola, che è stata sempre molto valida. Il problema non è legata alla scuola ma al disimpegno delle nuove generazioni. Oggi ci siamo abituati tutti a volere tutto subito e senza sacrificio e questo non è possibile!
 
Molto spesso un punto dolente è l’edilizia scolastica. Gli spazi molte volte non sono sufficienti; c’è carenza di attrezzature e di aule. Nel vostro caso?
Fortunatamente non abbiamo problemi di questo tipo. La Provincia sta completando il risanamento del 3° piano perché era completamente inagibile a causa delle infiltrazioni d’acqua che avevano deteriorato tutto quanto. Abbiamo dato un po’di aule anche al Liceo Scientifico, che amplierà la propria sede molto presto, certamente con qualche di sacrificio. Pur di economizzare ci siamo venuti incontro. Sicuramente è un disagio sia per noi che  per loro ma è un sacrificio indispensabile…
 
La scuola è in grado di dare un’offerta formativa a passo coi tempi?
Certamente! La natura stessa dell’Istituto ci porta obbligatoriamente a formare delle competenze che sono all’altezza del mercato del lavoro, delle richieste.
Per quanto riguarda ad esempio il Liceo Linguistico, si fanno moltissime esperienze di contatto diretto con la lingua inglese, francese e tedesca, scambi culturali…  
All’interno dell’indirizzo commerciale, c’è il corso “Mercurio” per l’ informatica, ma tutti i ragazzi dei vari corsi, vengono spinti a prendere la patente per il computer,  a fare corsi integrativi di lingue per la certificazione esterna perché rappresenta una garanzia di competenze linguistiche di alto livello. Alcuni nostri ragazzi addirittura hanno sostenuto l’esame per l’ultimo livello  della lingua inglese commerciale e sono risultati i migliori a livello regionale, cosa che ci ha fatto molto piacere perché significa che lavoriamo bene.
Non è una scuola settoriale!C’è un’amalgama tra tutti i vari indirizzi per dare allo studente una formazione completa.
 
Un altro problema delle superiori è rappresentato dall’abbandono scolastico. In questo Istituto esiste questo problema e cosa si sta facendo per arginarlo?
In primo qualcosa c’è; un margine del 5-6% più o meno; nelle altre classi no perché l’abbandono è legato fondamentalmente al fatto che è una scuola indubbiamente pesante e molto spesso viene sottovalutata. Abbiamo fatto un programma di compresenze per facilitare l’apprendimento di materie teoriche attraverso le corrispettive applicazioni pratiche. Progetto che abbiamo avviato quest’anno. È un progetto al quale lavoreremo in itinere, perché essendo un progetto nuovo, va controllato, verificato per vedere se ci sono problemi…
 
Quanti i bocciati lo scorso anno e quali prospettive post-diploma?
Il “Mercurio” non ha registrato bocciati; il linguistico ha avuto 2 incidenti di percorso ma si è trattato più di un caso. Per quanto riguarda il post-diploma, la maggior parte dei ragazzi si iscrive ad Economia e riesce facilmente. Ottimo anche l’ inserimento nel mondo del lavoro: spesso e volentieri abbiamo molte richieste di diplomati che non riusciamo a soddisfare perché i ragazzi optano per l’università e non riusciamo a sfornare un numero sufficiente di ragazzi che si immettono direttamente nel mondo del lavoro….

06/09/2006





        
  



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