Cuochi in lizza per il premio gastronomico La Castagna nel piatto
| COMUNANZA: Si apre il concorso a premi più "buono" del Piceno: la "sfida" il 7 Novembre.
Grande evento enogastronomico che, oltre a mettere sotto i riflettori alcuni dei migliori ristoranti della provincia, contribuisce alla valorizzazione e alla riscoperta di uno dei frutti più conosciuti e tipici dei nostri boschi: la castagna.
Il GAL PICENO e l’AIS Marche (Associazione Italiana Sommelier professionali) indicono infatti un Concorso a Premi per il migliore piatto realizzato con “le castagne dei Monti Sibillini e della Laga” e per il miglior abbinamento dello stesso piatto con un vino - rigorosamente - Piceno.
Il concorso è aperto a tutti i ristoranti della Provincia di Ascoli Piceno, che prepareranno una pietanza a scelta fra le quattro possibili (antipasto, primo, secondo, dessert) e si sfideranno in questa “tenzone” sulla castagna. Il Gal Piceno ha organizzato questo "autunnale" concorso nell’ambito del progetto "Valorizzazione dei castagneti da frutto", un progetto di Cooperazione Interterritoriale che coinvolge gran parte dei Gal dell’Appennino centrale, insieme alla Comunità Montana del Tronto e la Comunità Montana dei Sibillini.
L’evento vuole incentivare un processo di riscoperta della castagna “in cucina”: un frutto troppo trascurato che può essere, invece, un ingrediente prezioso per squisite ricette. Questa riscoperta sarà all'insegna della creatività e dell'estro dei cuochi, che, con la loro fantasia, proporranno piatti con libera facoltà di accostamenti: i concorrenti stanno facendo pervenire alla segreteria del Gal Piceno l’apposita scheda di partecipazione unitamente alla ricetta.
Il prossimo passo è una preselezione dei piatti presentati: i migliori otto andranno alla finale del 7 Novembre, che si terrà presso il ristorante “Le Logge” di Smerillo. Tutte le ricette pervenute verranno pubblicate in una apposita pagina del portale www.galpiceno.it e inserite in un ricettario di prossima pubblicazione. Un grande appuntamento, dunque, per trasformare quello che era il “pane dei poveri” in una fonte di sviluppo per il territorio e, perché no, anche in un ottimo spunto per squisiti manicaretti tutti da gustare.
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03/11/2005
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