"Incontri con l'autore": "Rapaci" di Sergio Rizzo inaugura la stagione estiva
San Benedetto del Tronto | I titoli dei numerosi libri-inchiesta pubblicati in questi anni sono tutti un po' inquietanti e quest'ultimo di Sergio Rizzo, "Rapaci" edito da Rizzoli, non fa eccezione.
di Maria Teresa Rosini
Con la prima serata di un'estate ricca di stimolanti appuntamenti, si è aperta ieri sera la ventottesima edizione degli "Incontri con l'autore" organizzata dall'Amministrazione Comunale di San Benedetto del Tronto con la libreria la Bibliofila.
Protagonista dell'incontro un nuovo libro inchiesta del vicedirettore del Corriere della Sera Sergio Rizzo, già autore con Gian Antonio Stella del best seller "La Casta". E' la giornalista Antonella Roncarolo ad introdurre l'autore e dalle pagine del libro gli spunti di dibattito lasciano davvero l'imbarazzo della scelta.
I titoli dei numerosi libri-inchiesta pubblicati in questi anni sono tutti un po' inquietanti e quest'ultimo di Sergio Rizzo, "Rapaci", edito da Rizzoli, non fa eccezione: un lungo elenco delle circostanze, talvolta così paradossali da sfiorare la comicità, che attraversando un po' tutta l'Italia tracciano una mappa dettagliata del malgoverno e dell'inefficienza con le quali viene amministrata la nazione.
Spaziando dalla questione Alitalia, alle minuscole realtà locali, l'autore ci offre un'ampia casistica del sistema parassitario e clientelare col quale la "cosa pubblica" viene gestita in Italia: l'intervento dello stato nell'economia muta le sue modalità d'azione, ma non la sua sostanziale finalità di ricerca di condizioni privilegiate e di favori attraverso i quali ricavare posizioni, denaro, potere pescando a piene mani nelle risorse della collettività che, essendo di tutti, possono a buon diritto venire considerate di nessuno e quindi disponibili ad un saccheggio sistematico.
Dalle opere pubbliche di Giarre, tutte rigorosamente incomplete e costosissime, alle aziende municipalizzate (oltre 5000 le società per azioni controllate dagli enti locali) che investono, generalmente con perdite onerose, in improbabili imprese all'estero (raccolta e smaltimento di rifiuti in Senegal); dal piccolo comune del Nord in cui 10 dei 33 abitanti svolgono la loro attività nel Municipio alla divisione di territori già esigui in ulteriori province (tutti vogliono eliminarle ma sembra tendano ad aumentare).
I protagonisti di questi fatti, che rigorose inchieste giornalistiche e giudiziarie consegnano al pubblico ludibrio, però, dopo aver dato buona prova di sé in malversazioni, inefficienza e pochezza morale oltre che professionale, non vengono allontanati e messi in condizione di non più nuocere, ma spesso rimbalzano da un incarico prestigioso all'altro, da una poltrona all'altra, premiati da una politica cui hanno evidentemente reso buon servizio.
Cosa c'è di nuovo che già non sapessimo o non riuscissimo ormai a immaginare? Tra "Mani sporche", "Caste" di varia tipologia, "Derive", "Naufragi"e quant'altro il repertorio dei nostri incubi o delle nostre barzellette (secondo i punti di vista) è ormai consistente.
Si percepisce però dalle domande del pubblico una certa stanchezza e la fastidiosa sensazione che ridere delle proprie sciagure sia, a questo punto, un sintomo di impotenza o di insipienza.
Le statistiche, ci dice Rizzo, ci informano del fatto che in Italia, a fronte di un aumento dell'interesse e dell'attenzione per la politica, si registra una sempre crescente riduzione del numero degli elettori che si recano alle urne, un po' in tutte le tipologie di consultazioni.
Eppure, per quanto depotenziato da una legge elettorale dal nomignolo eloquente (Porcellum), è proprio attraverso il voto che abbiamo la possibilità di scegliere, di far sentire una qualche nostra voce.
Non sembra che, almeno per una buona parte del ceto politico, questo dato susciti particolare preoccupazione e, del resto, il nostro non è certo il primo tra quei paesi (certo più efficienti e più attenti alle "questioni morali") in cui viene registrato.
La conversazione con l'autore scivola quindi in un "Che fare?" attonito e quasi sgomento del pubblico e la risposta di Rizzo, iniziare il cambiamento da sé stessi, dalla propria quotidianità per esempio non chiedendo raccomandazioni per i propri figli, dà un po' l'idea di raccogliere l'acqua con un contenitore bucato.
Ora che l'opinione pubblica appare per certi versi più smaliziata e consapevole rispetto ai decenni passati e che non sono più le ideologie a dettare rigide visioni di un mondo divenuto più complesso e avviluppato in contraddizioni inestricabili, nessuna soluzione sembra a portata di mano.
In realtà i problemi in cui la nazione si dibatte hanno ragioni lontane e affondano le loro perverse radici nelle tormentate stagioni che dal 1948, esordio della Repubblica, hanno attraversato i nostri primi 50 anni di storia senza che si sia mai approdati ad una lettura condivisa di scelte e motivazioni, né che zone d'ombra siano state portate alla pubblica consapevolezza.
E' la mancata riconciliazione nazionale, che ha connotato e rinnovato le contrapposizioni negli anni della crescita economica, a quelli delle proteste e del piombo per approdare a "Mani Pulite" senza aver maturato strumenti comuni di analisi storica e culturale, ad aver frantumato in troppi pezzi lo specchio della nostra identità nazionale e ad aver fatto della nazione un "paese mancato".
La deriva degli ultimi decenni ha reso, semmai, ancora più arduo il compito di sbrogliare nodi e intrecci in cui i differenti potentati si sono compenetrati tenendo in ostaggio il paese. Ma insieme alla consapevolezza del reale abbiamo bisogno di speranze, di una "visione" del futuro, di provare ad identificarci con una diversa concezione della "cosa pubblica" rinnovando dal basso strumenti politici e culturali che sappiano costruire prospettive positive.
Occorre anche non lasciare l'opinione pubblica prigioniera della sensazione che qualsiasi cambiamento appaia talmente lontano e faticoso da intraprendere da stimare più conveniente girare le spalle alla politica.
|
|
03/07/2009
Altri articoli di...
San Benedetto
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
Studenti omaggiano il Milite Ignoto (segue)
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
Istituto Professionale di Cupra Marittima: innovazione a tutto campo. (segue)
Open Day a Cupra Marittima, al via il nuovo corso Web Community – Web Marketing (segue)
GROTTAMMARE - ANCONITANA 1 - 3 (segue)
SAN MARCO LORESE - GROTTAMMARE 1 - 0 (segue)
UGL Medici:"Riteniamo che gli infermieri e i medici debbano essere retribuiti dalla ASUR5" (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
Una serata di emozioni e scoperte
Betto Liberati







