Maretta all'interno dell'Udc di Fermo. Alla vigilia di una conferenza stampa in cui il partito guidato da Andrea Recchioni si prepara ad illustrare le linee programmatiche per il 2007, è un ex esponente del direttivo uddiccino, Gaudenzio Santarelli, a sollevare bufera sulla gestione del partito, denunciando l'atteggiamento del segretario Recchioni che ha comportato a suo avviso l'uscita dal partito di alcuni esponenti.

"Tempo fa - sottolinea Santarelli - all’interno dell’UDC fermana si è verificato un piccolo terremoto determinato dalle inaspettate dimissioni di tre membri della segreteria, il sottoscritto, Barbara Mercanti e Giampiero Scoccia. Tale atto palese voleva essere un campanello d’allarme, una sveglia forte e sonante all’immobilismo provinciale e regionale. La mancanza di dialogo si era posta come barriera insormontabile al legittimo scambio di pensiero tra tutte le anime presenti in un grande partito come l’UDC".

"Il dispotismo riscontrato nel modus operandi dell’attuale segretario Andrea Recchioni - aggiunge Santarelli - ha determinato l’allontanamento e l’appiattimento di una parte del partito che, in modo inconsueto e forse rumoroso ha voluto denunciare la situazione di grave pericolo creatasi. Nonostante ciò il segretario Recchioni non ha voluto cogliere la costruttiva provocazione insita nelle dimissioni presentate, tanto che, ad oggi, ancora non ha provveduto a reintegrare il numero dei membri del direttivo".

Si configura insomma una netta spaccatura del partito: i tre 'esuli' dall'Udc fermano considerano il comportamento di Recchioni come "Sintomatico di un profondo disinteresse che non può non portare alla disaffezione di chi crede nel partito e in ciò che lo stesso vuole rappresentare. Le responsabilità politiche sono ormai palesi e le voci critiche sull’operato del segretario Recchioni ne sono la prova provata. Certamente per qualcuno l’appiattimento è un gran vantaggio ma non a costo della morte civile del partito fermano dell’UDC".