Come 365 giorni fa. Era infatti domenica 1 maggio 2005 ed al Bruno Recchioni di Fermo andava in scena Fermana - Avellino. Gara carica di motivazioni valide anche se agli antipodi: gli irpini, allora supportati da un folto numero di tifosi, inseguivano la testa della classifica; al contrario l'allora Cari-band coltivava la speranza salvezza passante ad evitare i play-out.

Ne scaturì una bella partita, culminata in un rocambolesco pareggio. Ad un anno di distanza la situazione è precipitata con la Fermana in corsa per niente, anzi, per tutto cioè per la sopravvivenza.

Già metabolizzata l'amara sentenza di retrocessione, si cerca di salvare almeno il futuro visto che il recente passato è nero pesto. Le prospettive però non sono incoraggianti: tra 7 giorni giorni scadrà la convenzione che vede la società calcistica gestire lo stadio con conseguente ritorno della matrice operativa al Comune di Fermo.

Per quello che riguarda invece l'aspetto strettamente societario, nulla di nuovo sul fronte cessione.

Nell'attesa, va quindi in onda la gara con il Monza. In perfetta sintonia con l'amaro presente, la squadra lombarda, alla ricerca di un posto nella griglia play-off, porta con se la macchia di antisportività che contraddistinse la gara d'andata quando, su una palla restituibile nell'ottica dell'ormai tipico fair play, i bianco rossi ne approfittarono per passare in vantaggio.

Tappa perfettamente pertinente con il disgraziato cammino stagionale che, per malasorte o per fortuna, vedrà in questo primo maggio congedare la squadra attuale dall'ormai risicato, nel numero, pubblico fermano.