Lo avevano promesso, lo hanno fatto. Gaudenzio Santarelli assieme a diversi ragazzi della squadra e ad altri semplici appassionati di rugby, sabato scorso sono partiti alla volta della Capitale per assistere a Italia-Inghilterra, imperdibile appuntamento del Torneo Sei Nazioni.

Più che una semplice partita, una grande festa di sport condita dalle immancabili note di colore che contraddistinguono il rugby. La raccontano così i ragazzi dell’Amatori la giornata che ha visto la Nazionale azzurra mettere seriamente in difficoltà la gloriosa Inghilterra.

“Proprio sull’infinito divario che c’era tra noi e loro si è “giocata” la parte più simpatica del pomeriggio romano - dice il presidente Santarelli - Convinti di vincere largamente quasi tifavano per noi, almeno all’inizio, i tantissimi inglesi assiepati sugli spalti. Poi quando hanno visto che l’Italia stava dando del filo da torcere agli inglesi sono tornati a intonare i loro inni”.

Ma di episodi da ricordare, prima, durante e dopo il match, ce ne sono stati parecchi, raccontano i fermani. Come quel giovane inglese, a dir poco “alticcio”, che per tutta la partita ha corso da una parte all’altra della curva sud con in mano la bandiera britannica, prendendosi tutti gli sfottò degli italiani.

“Lo stesso ragazzo, al momento della meta azzurra – racconta Santarelli – si è inginocchiato di fronte a noi in segno di omaggio e di rispetto per i colori azzurri, imbracciando addirittura il tricolore. La cosa più bella? I tantissimi complimenti che gli inglesi ci hanno fatto per l’accoglienza e per l’incredibile prestazione dei nostri” dice euforico il presidente dell’Amatori Fermo, che assieme ai suoi ragazzi non ha potuto rinunciare ai panini e alla birra che fuori dallo stadio scorreva a fiumi in un clima di grande festa e sportività. Ma questo è il rugby. E non c’è da stupirsi.