Incontro tra i pescatori e l'onorevole Scaltritti: confermato l'arrivo del sottosegretario Scarpa
San Benedetto del Tronto | Venerdì 23 gennaio ci sarà il confronto con il rappresentante ministeriale. I pescatori sostengono di usare attrezzature regolamentari, per questo chiedono controlli meno severi
di Giovanni Desideri
Pescatori sambenedettesi ancora in agitazione dopo la clamorosa protesta di mercoledì 14 gennaio che ha portato al blocco del traffico in viale Marinai d'Italia per tutta la giornata, contro l'ennesima serie di multe per pesca fuori misura. Questa mattina, giovedì, si è svolta presso la Casa del Pescatore, sempre in viale Marinai d'Italia, una riunione tra l'onorevole Gianluigi Scaltritti e i pescatori (una cinquantina, tra i quali i rappresentanti delle diverse organizzazioni: da Franco Cameli, presidente della Cooperativa pescatori sambendettesi e delegato Federpesca per San Benedetto, a Pietro Merlini, presidente del Comitato Pescatori, a Giuseppe Carucci, direttore della Cooperativa Progresso). Presente all'incontro anche l'assessore al commercio Lorenzetti, assente il il comandante della Capitaneria di Porto Pajno per impegni ad Ancona.
Scaltritti ha di nuovo contattato il sottosegretario alla pesca Paolo Scarpa Bonazza Buora, il quale ha confermato il suo impegno ad essere a San Benedetto venerdì 23 gennaio per incontrare la marineria. Al telefono Scarpa ha affermato di aver già preso contatti con l'Ammiraglio Sicurezza, comandante del Corpo delle Capitanerie di Porto italiane, dal momento che il problema della pesca fuori misura sta creando disagi presso diversi porti italiani: a lui Scarpa ha sollecitato un atteggiamento più morbido da parte delle Capitanerie, per la particolarità del caso.
Infatti, l'infrazione sanzionata martedì sera dalla Capitaneria di San Benedetto riguarda il pesce fuori misura, così come disposto dall'art. 8 del Regolamento Europeo n. 1626 del 27 giugno 1994 (che fa divieto di commercializzare ma anche di detenere pesce fuori misura secondo quanto stabilito dalla IVª Tabella allegata al Regolamento, costringendo di fatto i pescatori a rigettarlo a mare qualora finisca nelle reti). A loro volta le maglie delle reti non devono avere una larghezza inferiore ai 40 millimetri, ma siccome i pescatori sostengono di rispettare tale norma, come ogni altra prescrizione riguardante le attrezzature, è prevedibile che le sanzioni verranno contestate. I pescatori contestano peraltro che tali sanzioni pecuniarie abbiano risvolti penali: "quasi fossimo delinquenti", dicono essi stessi.
"Per l'incontro del 23 contiamo di coinvolgere le marinerie dell'alto Adriatico tramite il referente Federpesca Tonino Giardini di Fano", dice Cameli. "Chiederemo la revisione della normativa europea, dice invece Scaltritti, anche in cambio dell'inasprimento di alcune altre prescrizioni, per esempio sulla larghezza delle maglie delle reti. Una percentuale di pescato sotto misura dovrà però essere tollerata perché è di fatto impossibile evitare che finisca nelle reti, almeno nell'Adriatico". "Sarebbe più equo, conclude Giancarlo Capriotti del Comitato Pescatori, imporre il divieto temporaneo di pesca per quelle imbarcazioni che commettono irregolarità. Le multe, invece, e per giunta con implicazioni penali, vanno a colpire le barche più piccole, mentre quelle più grandi riescono ad ammortizzarne facilmente il costo".
|
|
15/01/2004
Altri articoli di...
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
Una serata di emozioni e scoperte
Betto Liberati







