Le elezioni non sono archiviate e se ne parlerà a lungo e non ne parlo qui anche perché è irrilevante per il futuro della sinistra a San Benedetto, città che per queste elezioni ha avuto tre destre e ora ne ha due che amministreranno e una che in Consiglio farà opposizione insieme al Pd.

Penso che sia importante cercare quanto meno di guardare avanti e darsi degli obiettivi. Piace dire subito che personalmente con il termine sinistra al di là di indicare quell’insieme delle posizioni politiche egualitarie e progressiste penso proprio che la sinistra è tale se è anticapitalistica e antiliberista. Diversamente è un’altra cosa. Non si tratta di essere banale ma assicuro che c’è nel panorama politico italiano anche chi si dichiara di sinistra e apertamente dichiara di essere anche liberista perché vuole uno stato leggero e autonomo dal mercato e dall’economia reale nonché dalle operazioni di finanza.

Quindi senza rancori per nessuno penso che dichiararsi di sinistra significa che si è sistemicamente contro il centrosinistra non solo in termini di ideologia perché si intende che debba essere lo stato a controllare il mercato e non il contrario come sta facendo Renzi e il Pd. Evito il lungo elenco di leggi liberiste fatte dal Pd compresa la riforma costituzionale Renzi-Boschi approvata dalla Camera in via definitiva il 12 aprile. Chiediamoci cosa vogliamo e anche perché vogliamo essere di sinistra. Le chiacchiere durante la campagna elettorale si sono sprecate.

Tra questioni urbanistiche e rilancio della città ce ne siamo dette tante e penso che tutti abbiano compreso almeno i lineamenti dei problemi e meno le possibili soluzioni. La cosa più coinvolgente secondo me è stato la sequela, “Partecipare Decidere Fare” del Pd e del centrosinistra che con un Regolamento di partecipazione dei cittadini che non avremo mai doveva avviare una svolta in città. Sta in questa successione che è programmatica ma non è vuota anche se è ormai già evaporata la chiave per comprendere come il Pd intendeva amministrare la città.

Con i cittadini? Chi ci crede è bravo! La città ha fatto come è noto altre scelte e chi ne ha più ne metta, finiamola qui. Ma si parte da qui? Certo che si, dalla partecipazione dei cittadini. Il programma di “A Sinistra in Comune” è un ottimo pavimento per costruire un progetto di sinistra per la città. Luca Spadoni candidato sindaco ha lavorato tanto ma occorre fasciarlo di contenuti più politici e anche ideologici.

Allora cosa ci vuole oggi? Manca l’ideologia? Si. Chiaramente abbiamo tutto il tempo per fare un progetto di sinistra per la città. Ovviamente se si vogliono fare inciuci con il centrosinistra in prospettiva di prossime elezioni degli anni a venire penso che sia inutile fare un progetto di sinistra per San Benedetto semplicemente perché non servirà, il centrosinistra ha il suo che è liberista e non serve alla sinistra.