I DISCHI DI NATALE
San Benedetto del Tronto | HUMAN NATURE & PELLEK
di

I DISCHI DI NATALE : HUMAN NATURE & PELLEK
HUMAN NATURE
The Christmas Album
Figli del doo-wop i quattro Human Nature, australiani di Sidney, si conoscono dai tempi della scuola. La formazione vocale, formata dai fratelli Andrew e Mike Tierney, con l'aggiunta di Toby Allen e Phil Burton, nasce come boy band (cantavano dall'età di 14 anni col nome di The 4 Tracks ispirandosi ai Four Tops) e, qualche anno dopo, i ragazzi riuscirono a strappare un contratto con la Sony eseguendo a cappella una fantastica versione di "People get ready".
Dal 1996 ad oggi gli Human Nature hanno realizzato 8 album e ora, dopo una trionfale tournée americana, si concedono il disco natalizio con 14 canzoni di pregevole fattura armonica che però non escono mai dal repertorio natalizio, dall'apertura di "White Christmas" a "Mary's Boy Child". Raramente si lasciano accompagnare dall'orchestra (lo fanno in "Sleigh ride" bella versione con ospite la voce di Jessica Maub) e quasi tutta l'opera si basa sulle loro voci amalgamate perfettamente come dimostrano l'elegante "Have yourself a merry little Christmas", in perfetta esecuzione doo-wop a cappella.
Dietro l'intero album c'è un grandissimo amore per la musica degli anni Cinquanta e Sessanta che i quattro non tradiscono mai. E in chiusura un omaggio anche al gospel con "Amazing grace"
Voto 7/10
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PELLEK
Christmas with PelleK
PelleK è lo pseudonimo di Fredrik Ẵsly, giovane cantante norvegese dalle ottime corde vocali estese per 4 ottave e che, non molti mesi fa, ha formato una boy band con Ingemar Bru, Patrick Fallang e Stian Warlow Braathen.
Quattro giovanissimi che hanno il power rock e il metal nel sangue e che hanno realizzato un anno fa l'album di debutto, "Bag of tricks", che in patria e in tutta la Scandinavia ha ottenuto molto successo. Ammalato di sinfonismo PelleK imposta tutto il lavoro sulla base di un musical in chiave dark e grazie alla sua voce allestisce un'originale messa in scena teatrale sulla quale la chitarra di Patrick Fallang (che si esalta nella versione di "Come all ye faithfull") svisa a ripetizione riff tipici dell'hard rock senza però trascurare mai le linee melodiche e non rifiutando qualche spunto jazz come dimostrano la "beethoveniana" e teutonica versione di "O Tannenbaum" ("Oh Christmas tree") e "Jingle bells". Il disco è accompagnato da una confezione ottimamente illustrata dal tratto gotico di Darkgrove (pseudonimo dell'illustratore finlandese Jan Yrlund. E come nel finale di un'opera gothic metal "Silent night" (non troppo silenziosa) fa calare il sipario su un originale Natale hard rock.
Voto 6,5/10
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22/12/2013
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