La cucina degli amori impossibili - Roberto Perrone
San Benedetto del Tronto | Edito da Mondadori un romanzo da definirsi squisito e succulento, in ogni senso.
di Sabrina Cava

Roberto Perrone
Metti una sera a cena, metti che sei al tavolo dell'ospite d'onore, metti che questo si rivolge chiamandoti giovane collega..lui, Roberto Perrone che, pur vestendo per l'occasione i panni dello scrittore resta pur sempre il grande giornalista quale nasce.
Scrive di sport, gastronomia e viaggi per Il Corriere della Sera, dove approda nel 1989 ed è uno di quelli intelligenti, un giornalista convinto che chi scrive per un giornale questo è, al di là del titolo o di un'iscrizione all'Ordine..la differenza la fa la capacità con cui scrive e aggiunge, "ci sono i bravi e ci sono i somari".
Nella suggestiva cornice di Villa Sgariglia in zona Campolungo si è presentata ieri sera la sua ultima letteraria," La cucina degli amori impossibili", edito da Mondadori un romanzo da definirsi squisito e succulento, in ogni senso, a cominciare dal titolo e dalla copertina, veramente accattivanti e dalle molte ricette, vere, avute " in prestito" da grandissimi chef e che sono descritte minuziosamente nel romanzo arricchendolo di ingredienti insoliti.
Il romanzo parte dagli Stati Uniti dove si fa subito la conoscenza del protagonista maschile della vicenda, un grande campione italiano arrivato fino all'ambita NBA, e che qui è rimasto a lungo.
Arrivato a 36 anni decide di smettere con un'ultima grande partita ed è proprio al termine di questa che gli arriva la notizia della morte del padre, avvenuta in Italia.
Augusto, questo il suo nome, si era allontanato 16 anni prima dal piccolo borgo ligure per non seguire le orme del padre, Cesare Cavasso, chef stellato e pluripremiato, ma di cui Augusto non voleva seguire la scia.
Richiamato dalla sorella maggiore, ad assolvere i doveri di figlio Augusto sale su un aereo diretto in Italia. Su questo stesso volo incontra una bellissima ragazza.
Ed è subito colpo di fulmine, lui che non si era mai innamorato.
E come nella migliore tradizione, come in un moderno Montecchi vs. Capuleti, ecco che si scopre all'arrivo in Italia che la dolce Rossella, la protagonista femminile, altri non è che la figlia del più acerrimo nemico della famiglia Cavasso: Vittorio Maggiorasca, ex collaboratore chef nel ristorante Cavasso prima di mettersi in proprio e avviare un ristorante altrettanto rinomato nello stesso piccolo borgo ligure.
Per dirla col Manzoni, tutto farebbe pensare che, "questo matrimonio non s'ha da fare" e invece i due giovani innamorati superano le barriere che ostacolano il loro amore e dividono le famiglie per iniziare il loro percorso di conoscenza.
Incontri magici in location suggestive dove ben presto si scopre, con la complicità dei fornelli che Rossella è uno chef dall'incredibile talento in un ristorante americano, e che Augusto, lui che non ha mai messe le mani in cucina, lui che viveva solo per gli hamburger ha la creatività del padre nel sangue, nonostante i suoi tentativi di allontanarsene.
Naturalmente la storia non finisce qui ma si sviluppa in una serie di avvenimenti, leggeri e ironici, tipici della commedia e del cinema, di cui l'autore è appassionato fin dai tempi della giovinezza, tante infatti sono le citazioni nel libro che riportano ad un cinema di qualità da parte di grande intenditore.
Una favola in cui non manca però anche la descrizione di certe bassezze tipicamente umane che fanno di questo gustosissimo romanzo una pietanza da servire calda, magari vicino all'albero di Natale ed un camino acceso.
Un romanzo che mi sento di consigliare alle donne per il tema assai romantico, per la descrizione di certe atmosfere che a noi piacciono molto ma, che vorrei veder leggere anche ad un uomo, perché è agli uomini che questa opera strizza l'occhio, perché Roberto Perrone, con certosina pazienza dedica molta della sua attenzione all'apprendimento, culinario e amoroso di Augusto e della sua ascesa alla conquista del cuore di Rossella.
Il lettore non potrà non riconoscere in Augusto una parte di se stesso e magari riscoprire nella propria compagna una Rossella.
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30/11/2013
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