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Omaggio a De Seta

San Benedetto del Tronto | Giovedì 19 aprile al Museo della civiltà marinara verranno proiettati alcuni documentari del grande regista. L' iniziativa è promossa dalla Fondazione "Bizzarri" e rientra nella "Settimana della cultura"

De seta

GIOVEDì 19 aprile alle ore 16.30 al Museo della Civiltà Marinara "Vittorio De Seta e San Benedetto del Tronto - OMAGGIO ad un grande Maestro", verranno proiettati i documentari di Vittorio De Seta "Vinni lu tempu de li pisci spata" (1954, 11') "Isola di fuoco" ( 1954, 11')"Contadini del mare" (1955, 10') "Pescherecci" (1958, 11') , il documentario di Libero Bizzarri "Gente dell'Adriatico" (1959, 12') ed il documentario di Florestano Vancini "Vento dell' Adriatico" (1958, 10').

L'iniziativa è organizzata dalla Fondazione "Libero Bizzarri" nella "SETTIMANA DELLA CULTURA", promossa dal Comune di San Benedetto.

Vittorio de Seta ha amato la nostra città ed il Festival "Bizzarri". Non dimenticheremo le straordinarie emozioni suscitate dalle immagini dei suoi documentari Lu tempu de li pisci spada, Contadini del mare, Pescherecci e le sue appassionate parole di commento che commossero la sala gremita del cinema Calabresi.

Alcuni delle sue opere sono in assoluto tra i massimi capolavori della storia del cinema, non solo italiano.

Tra Sicilia, Sardegna e Calabria, egli si dedicò al cinema subito dopo il ritorno dalla prigionia, e documentò tra il 1954 e il 1959 "il mondo com'era": la pesca e l'agricoltura, le zolfatare e la pastorizia, il rapporto con la fatica quotidiana e con la natura: mare e terra, in pace o in fermento.

I documentari che saranno proiettati ci permetteranno di ammirare esperienze sulla pesca, sulla vita in mare, sulle coste, sui mari del Mediterraneo in tutta la loro affascinante e spettacolare bellezza. Quel mondo, che sembrava eterno, che è andato avanti così per duemila anni, è finito, ma i ricordi dei protagonisti, le loro voci, le loro immagini sono trasmessi alle nuove generazioni. Grazie a De Seta, di quel mondo ci restano immagini di assoluta poesia.

Vogliamo accostare Vittorio De Seta al nostro grande regista documentarista Libero Bizzarri e al maestro Florestano Vancini perché, con analoga sensibilità e partecipazione, hanno fatto dell'occhio cinematografico uno strumento per disegnare una mappa storica e sociale della nostra contemporaneità al di fuori da ogni canone e da qualsivoglia convenzione.

L'immagine di Vittorio De Seta, a cui il Festival "Bizzarri" nell'edizione scorsa è stato dedicato, ha attraversato l'intera Rassegna, ma è proprio ora, lontani dal palco che vogliamo ricordarlo, come Lui stesso avrebbe preferito.

Saranno presenti gli amici dell' Associazione Pescatori Sanbenedettesi
Fondazione Libero Bizzarri

18/04/2012





        
  



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