Nella mattinata di martedì 17 aprile, il feretro del giocatore bergamasco ha lasciato Pescara. Lo accompagnavano le sciarpe di Taranto, Pescara e Sambenedettese.
Un segno di affetto per un giocatore ed un uomo. Un ''lottatore'', come lo definiscono a Livorno, che ha affrontato tanti momenti difficili nella vita, ma dai quali si è sempre ripreso.

La morte di Piermario Morosini ha profondamente scosso il mondo del calcio.
Come l'ha definita Stefano Borgonovo in una email a Sky: ''vita bastarda e beffarda che, per far conoscere la sua storia, ha dovuto accordarsi con la morte - traspare tutta l'amarezza che un evento del genere può comunicare - tutto ciò non ha senso. Ora tutti vogliono aiutarlo, ma il Moro non c'è più.''

Si è osservato un turno di stop, in Italia, in ogni campionato, per un dovuto rispetto verso la morte e, perchè appresa la notizia, pochi avevano voglia di giocare.
In Spagna, il Barcellona ed il Real Madrid, hanno onorato la memoria del giocatore osservando un minuto di silenzio prima dei rispettivi match.
Bernardo Corradi, attualmente in Canada, gli ha dedicato il suo primo gol con la maglia Montrèal.

Trovano strascico, adesso, le critiche per l'operato dei medici o la superficialità delle forze dell'ordine. Critiche e parole inutili.
In casi simili sarebbe una buona cosa fermarsi, in silenzio, e riflettere.