Non toccate quel Regista!: venerdì 25 febbraio serata BLOW UP a sostegno del regista J. Panahi
San Benedetto del Tronto | Il regista è attualmente vittima della persecuzione del regime politico iraniano a causa della sua mobilitazione pubblica contro il governo di Mahmud Ahmadinejad.
Nella settimana di pausa della rassegna "Cine Ma Letterature", l'Associazione Culturale Blow Up di Grottammare propone un importantissimo appuntamento fuori programma:
venerdi 25 febbraio, alle ore 21.15, a Cossignano presso la Sala delle Culture in Piazza Umberto I, ci sarà una serata in sostegno del grande regista iraniano Jafar Panahi per la difesa della libertà d'espressione con la proiezione del film "Il palloncino bianco".
Tra i maggiori autori cinematografici contemporanei, Panahi, 50 anni, ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionali per i suoi film (Camera d'Or a Cannes nel 1995 per la migliore opera prima con "Il palloncino bianco", Leone d'Oro alla Mostra di Venezia nel 2000 per "Il cerchio" ed Orso d'Argento al Festival di Berlino nel 2006 per "Offside").
Il regista è attualmente vittima della persecuzione del regime politico iraniano a causa della sua mobilitazione pubblica contro il governo di Mahmud Ahmadinejad, ma non ha mai voluto lasciare il paese ed è perciò stato arrestato il 2 marzo 2010, nella sua abitazione a Teheran.
Per la sua liberazione, avvenuta dopo 88 giorni di prigione, il 24 maggio, dietro il pagamento di una cauzione di $ 200.000, si sono battuti per mesi artisti in tutto il mondo, fra i quali Abbas Kiarostami, Steven Spielberg, Ang Lee, Oliver Stone e Martin Scorsese.
Il 22 dicembre 2010 il tribunale islamico di Teheran lo ha inolte condannato a sei anni di reclusione "per aver girato film senza permesso e per aver agito e aver fatto propaganda contro il sistema".
A Panahi è stato vietato di scrivere sceneggiature, dirigere film, di lasciare il Paese e rilasciare interviste, sia all'estero che in Iran, per i prossimi vent'anni. In pratica, Jafar Panahi è stato condannato a un isolamento totale, personale e culturale. Una vera e propria condanna a morte civile.
Questa sentenza non ha il solo scopo di punire un uomo coraggioso quale è sempre stato Jafar Panahi, il vero obiettivo è di impedire agli altri registi di esprimere liberamente le loro idee e le loro opinioni attraverso il cinema. Una forma di censura preventiva
Il mondo del cinema e non solo ha il dovere di sostenerlo:
firmiamo la petizione a difesa del regista sul sito de "Il fatto quotidiano" (www.ilfattoquotidiano.it) e partecipiamo alla serata di venerdì 25 febbraio a Cossignano con la proiezione del film "IL PALLONCINO BIANCO".
Dopo il film, intorno alle ore 23.30, è previsto un dibattito al caffè "Castello de Marte" (Piazza Umberto I).
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24/02/2011
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Betto Liberati