La Samb s’impantana a Tolentino. S’impantana in tutti i sensi: perché non aumenta il vantaggio sulla Fermana, perché dopo diversi incontri non segna, perché ha proprio giocato in un pantano.

Quelle, del campo dei Pini di Tolentino, erano condizioni veramente proibitive: campo pesante già prima di iniziare l’incontro e poi pioggia per tutto l’incontro. Far muovere la palla era veramente un’impresa. Logico che,ad essere penalizzata , è stata la squadra più tecnica, appunto la Samb.
Poche le occasioni da rete, forse meglio parlare di azione pericolose, e tutte della Samb.

Al 35°, su azione di calcio d’angolo, Marzeglia s’inventa un colpo di tacco che mette in difficoltà la difesa avversaria.
Al 47°, anche questa volta dopo  un calcio d’angolo, si sviluppa un batti e ribatti nell’area del Tolentino. Raccoglie la palla Mengo che crossa, un difensore tocca con il braccio. Proteste di Mengo e compagni per ottenere un rigore. Purtroppo non esiste una “sudditanza Samb” per gli arbitri e le proteste sono inutili.

La partita va avanti a fatica. Poco gioco, anzi pochissimo. Si va avanti a lanci lungi e rinvii di  testa. Una  via di mezzo tra un Sei Nazioni di Rugby e un incontro di tamburello. Più va avanti l’incontro e più peggiorano le condizioni del campo.
Al 65° l’ultima goccia gelata che scivola sulla schiena dei tifosi del Tolentino. Punizione dal limite battuta da Giandomenico. La palla supera la barriera e fa la barba al palo.

Poi non c’è più nulla da dire, se non un contendersi il pallone nei vari pantani disseminati sul terreno di gioco.
Un punto solamente, ma tutto sommato accettabile, anzi, come ha affermato Palladini, d‘oro.
1) Per le condizioni del campo.
2) Perché la Fermana ha pareggiato in casa.

Ma che volete di più dalla vita!