Chi si aspettava lo spettacolo da questo incontro Samb-Reggiana è stato deluso. Ma chi si aspettava lo spettacolo? Penso in pochi.

Anche Rumignani, che voleva una vittoria a tutti i costi, in cuor suo sperava solo in una sconfitta del Legnano e in una NON sconfitta della Samb, per il morale ovviamente. Quattro incontri di fila senza sconfitte prima di iniziare i play out, contano, eccome! Il furbastro di Rumi, convincendoci che voleva la vittoria, invece voleva vedere le prove generali del pubblico che diverrà veramente importante, domenica 31 maggio nel primo incontro casalingo dei play out. Può essere soddisfatto, per quanto riguarda il pubblico lo spettacolo c'è stato veramente. Era parecchio che non si vedeva una cornice così variopinta e così folta. Ecco quel pubblico servirà proprio con il Lecco, perché dovremo vincere.

Per forza? Quasi. Se non vinciamo in casa, dovremo andare a vincere a Lecco. Infatti in caso di doppio pareggio nei due confronti sarà il Lecco a salvarsi perché più avanti in classifica. L'incontro con la Reggiana è durato in pratica undici minuti. Primi minuti a tambur battente dei rossoblu e all'11° un tiraccio di Cammarata, appena fuori area, destinato all'incrocio, è deviato con un bel balzo da Tomasig. Poi per il resto è stata una partita a scacchi in evidente... stallo.

Reggiana più sciolta nelle triangolazioni, Samb un po' confusionaria. Con Titone, Cammarata e Morini si sarebbe dovuto fare un 4-3-3 (oppure se preferite potete chiamarlo 4-3-2-1) invece con Titone che giocava in linea con il trio Palladini,Tinazzi,Traini, era diventato un 4-4-1-1. Insomma, diciamoci la verità, stavano dando i... numeri.

Con l'ingresso di Pippi e il passaggio al classico 4-4-2 le cose si sono riequilibrate. Cammarata, pendolando sul fronte dell'attacco, dava maggiori possibilità al centrocampo di far girare la palla, mentre Pippi cercava di tenere palla e di far "salire" la squadra. Chiariamoci, non è che Pippi abbia fatto un partitone, anzi ci è sembrato fisicamente sotto tono, però dal punto di vista tattico è stato molto più utile di Morini. E così , con l'ingresso di Pippi, le due squadre si sono riequilibrate tatticamente.

A quel punto lo 0-0 è sembrato inevitabile, come nei piani del mister. Il rumignanesimo è anche questo, preparare tutto a tavolino e nei minimi particolari. A)Soffiare sul fuoco dell'entusiasmo per far schizzare in alto il morale quindi :
1) il ritorno sugli spalti del pubblico in gran numero
2) continuità dei risultati positivi.

B)Gestire al meglio l'organico quindi:
1) oculatezza nell'utilizzo degli ammoniti (Ferrini in panchina)
2) schemi semplici e mettere in campo giocatori facilmente adattabili all'organico (Tinazzi jolly di centrocampo,Lanzoni jolly della difesa)
3) Buona gestione dello spogliatoio (il più anziano in campo fa il capitano) eppoi zitti e mosca:è il mister che comanda.

C) Parlare il... politichese, con garbo e gentilezza, negli incontri con la stampa. In modo che ogni giornalista possa sempre pensare che il mister gli ha dato ragione.

Scherzo... ovviamente.