Continuano i Percorsi dAutore. Prossimo appuntamento con Jonathan Demme
Grottammare | Giovedì 23 aprile alle ore 17.30 presso il Teatro delle Energie ci sarà la proiezione del film/doc "The Agronomist - Una liberazione. Cento liberazioni. Alla ricerca dell'Haiti perduta". Interverranno: Massimo Consorti, Fabrizio Pesiri e Maria Pia Silla.

La locandina del film
Giovedì 23 aprile, alle ore 17.30, è la volta di The agronomist di Jonathan Demme (Qualcosa di travolgente, Mio cugino, il reverendo Bobby, Il silenzio degli innocenti, Swimming to Cambodia, Philadelphia, The Manchurian Candidate, Neil Young: Heart of Gold, Jimmy Carter: Man from Plains, Rachel sta per sposarsi, alcuni dei suoi film).
Nell'approssimarsi del 25 aprile, la Fondazione "Libero Bizzarri" e l'Accademia del documentario, hanno pensato di affrontare il tema di una "liberazione" ancora in corso d'opera, quella di un piccolo stato, Haiti, le cui vicende non hanno mai avuto l'onore della prima pagina dei nostri giornali. E lo fa attraverso la storia drammatica di un agronomo che si trasforma in giornalista per raccontare le vicende del suo paese, e per un sogno di libertà spezzato con un colpo di pistola.
Jean Dominique è stato un giornalista combattente per i diritti civili e le libertà democratiche di Haiti per quasi quarant'anni. Nel 1968 ha fondato e diretto Radio Haiti Inter, prima radio indipendente, forse l'unica voce libera dell'isola. Il 3 aprile 2000 Jean Dominique è stato ucciso davanti alla sede della sua radio. Gli assassini non sono mai stati identificati. Il 23 febbraio 2003 la vedova, Michèle Montas, ha annunciato la chiusura della radio a causa delle troppe minacce.
Il grande lavoro di raccolta di materiale affrontato da Jonathan Demme negli anni, si svela vincente nel raccontare la straordinaria vita di un eroe dei nostri tempi.
Jean Dominique concepì un nuovo modo di fare informazione, improntata alla scoperta delle vere radici locali e pronta a portare alla luce, con coraggio, le violenze dei diversi dittatori succeduti al potere, diventando ben presto la radio del popolo. La cosa che destò più scalpore allora, fu che Dominique adottò come lingua il creolo haitiano, parlato dalla maggior parte della popolazione, a discapito del francese, la lingua d'élite usata dai potenti. Un giornalista antesignano nell'aver imposto una nuova forma comunicativa, pieno di vigore civile, che a causa del suo impegno è stato costretto in esilio a New York per diversi anni.
Jonathan Demme costruisce con ritmo serrato la storia di questo eroe e di Haiti, attraverso interviste e immagini d'epoca plasmando lo sguardo degli spettatori su questa cronistoria, come se fosse un dramma condivisibile da tutti, con un trasporto emotivo ricco di umanità. Purtroppo Dominique sarà ucciso da un attentatore sconosciuto, e le sue ceneri saranno sparse nel fiume di Haiti, a dimostrazione che i sogni non muoiono mai, tramutandosi in coscienze vigili, pronte a raccogliere la sfida per un futuro democratico.
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20/04/2009
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Betto Liberati