La Lega Nazionale Dilettanti conferma Tavecchio e candida Abete alla presidenza Figc
Roma | Nell'assemblea elettiva la componente più numerosa del calcio italiano conferisce al presidente in carica il terzo mandato e candida il presidente federale alla riconferma. Franco Carraro ha voluto partire dalle sue dimissioni in pieno ciclone Calciopoli

Carlo Tavecchio
La Lega Nazionale Dilettanti della Figc conferma all’unanimità Carlo Tavecchio alla guida della componente più numerosa del calcio italiano (15.000 società e oltre 1.500.000 tesserati) e designa Giancarlo Abete alla presidenza federale.
Nell’assemblea elettiva svoltasi questa mattina a Fiumicino, che ha registrato una presenza di 90 delegati su 90 (di cui 84 effettivi e 6 supplenti) sono stati inoltre eletti Alberto Mambelli (74 voti favorevoli, 16 astenuti) alla carica di vicepresidente vicario LND, Antonio Cosentino (all’unanimità tra i delegati dell’area sud), Benedetto Piras (7 astenuti tra i delegati dell’area centro) e Fiorenzo Vaccari (all’unanimità tra i delegati dell’area nord) vicepresidenti di area; i tre posti in Consiglio Federale (nel quale siedono anche Tavecchio, Mambelli, il presidente della Divisione Calcio a 5 Fabrizio Tonelli, il presidente della Divisione Calcio Femminile Giancarlo Padovan ed un altro membro che sarà nominato direttamente dal presidente di Lega) vanno a Luigi Repace (eletto nonostante 22 astensioni), Salvatore Gagliano e Alberto De Colle (questi ultimi all’unanimità).
La riunione odierna si è aperta con i messaggi di saluti dell’on. Rocco Crimi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per lo sport, e del presidente del Coni Gianni Petrucci, impossibilitati ad intervenire per precedenti impegni, che hanno però voluto essere vicini ai rappresentanti del calcio dilettantistico riuniti in assemblea. Poi il lungo intervento del presidente Tavecchio che ha affrontato tutte le principali questioni sul tappeto.
Dopo il saluto ai delegati, ai nuovi eletti nel Direttivo di Lega (Giancarlo Padovan per il femminile, Saverio Mirarchi per la Calabria, Del Pin per la Sardegna, Belloli per la Lombardia) ed ai colleghi che invece hanno lasciato i propri incarichi (Natalina Ceraso Levati, Andrea Nicchiotti, Nicola Saccinto, oltre a Sandro Morgana e Renzo Burelli che lasciano il posto in Consiglio Federale restando alla guida dei Comitati Sicilia e Friuli), ed al ricordo ad alcuni amici defunti in questi ultimi anni (Giorgio Ruzzene e Enzo Ricci), il n.1 dei Dilettanti è voluto partire da Calciopoli.
“La LND non è stata per niente toccata dai procedimenti e questo ci ha dato un grande successo morale. E’ stato un periodo drammatico per il calcio italiano, dal quale siamo usciti soprattutto grazie alla vittoria della nostra Nazionale ai Mondiali, che ci ha dato un recupero morale agli occhi del mondo. Ma Calciopoli ci lascia come l’unica federazione senza una giustizia domestica. Ed invece c’è stato chi, come gli arbitri, che in quanto tutori della giustizia, non avevano alibi, hanno mantenuto la loro autonomia e la loro giustizia interna”.
Proprio alla componente arbitrale, Tavecchio ha lanciato un messaggio chiaro: “Saluto il neo eletto presidente dell’AIA Nicchi e lo tranquillizzo: chi vince le elezioni anche con un solo voto di scarto è comunque il presidente. Ma noi crediamo che il futuro dell’AIA vada rivisitato: il Presidente Federale ha individuato dei percorsi, dovremo risistemare lo Statuto ed i Regolamenti”. Ed ha ribadito anche quale è il centro del sistema calcio: “Noi siamo oltre un milione di tesserati e forse solo 100.000 persone prendono dei rimborsi, grandi o piccoli, gli altri concorrono al gioco con mezzi propri. L’Aia, invece, a tutti i livelli, prevede un rimborso, altro che volontariato. Per questo dico che il cuore di tutto il sistema calcio sono le società, e non gli arbitri, né i giocatori o gli allenatori. Le società sono al centro di tutto, gli altri sono satelliti che gli girano intorno. Subito dopo Tavecchio ha illustrato i risultati più importanti di questo quadriennio: il mantenimento della rappresentanza federale al 34%, della politica dei servizi (“la gratuità delle spese arbitrali per chi non lo avesse capito” ha ricordato il presidente LND), la costituzione dello Sportello Unico a livello regionale, cioè l’accorpamento della struttura federale LND – Settore Giovanile sul territorio.
“Ringrazio per questo il presidente federale: a parte i vantaggi per gli utenti, le nostre società, abbiamo avuto i risparmi che avevamo previsto e che puntualmente si sono verificati.” Tavecchio ha ricordato poi la necessità di una legge quadro per il mondo del dilettantismo, non solo quello calcistico: “Abbiamo bisogno di una legge per un sistema che conta circa 85.000 associazioni, considerato che solo noi siamo 15.000, ma ci sono anche tutte le altre federazioni sportive. E non si può pensare di non normare questo settore”.
Il riferimento è andato alla battaglia sul 5 per mille (“il mantenimento dell’albo Coni per accedere alle contribuzioni a norma di legge è stato fondamentale”) e all’impiantistica sportiva. Su quest’ultimo argomento, Tavecchio ha poi ricordato l’innovazione partita dalla LND sull’erba artificiale: “Non è stata una mia invenzione: io ho visto l’utilizzo di questa superficie ad Oslo nel 2000 ed ho pensato alle necessità del nostro paese. Allora ci siamo messi di buona lena ed oggi abbiamo in Italia700 campi, con un fatturato per le circa 20 aziende coinvolte di circa 250 milioni di euro e un settore che ha potuto dare lavoro a 500 persone in Italia. Noi abbiamo fatto degli investimenti, realizzando un Protocollo leader in Europa, del quale anche la Fifa ha una buona considerazione. Abbiamo fatto una battaglia sull’eco-compatibilità dei materiali usati nei campi dove giocano i nostri ragazzi”.
A proposito di impianti, Tavecchio ha auspicato una maggiore spinta sul progetto dei campi senza barriere: “Ci crediamo, solo in Italia abbiamo ancora reti protettive che qualche scienziato ha voluto alzare da 2.00 a 2.20 metri, costringendoci a fare delle aggiunte col filo spinato! Eppure nei campi senza barriere aperti in tutta Italia non abbiamo riscontrato nessun incidente”.
Dopo aver ricordato l’impegno sui corsi di formazione per i dirigenti sportivi (“i soldi spesi in cultura sono ben spesi” ha commentato Tavecchio), è stato analizzato l’aspetto agonistico dell’ultimo quadriennio: “Abbiamo convinto l’Uefa della bontà della Regions Cup che mette di fronte i 40 milioni di calciatori dilettanti provenienti da 51 paesi, abbiamo intuito l’impatto del beach soccer del quale siamo i stati la prima Lega, d’intesa con la Figc, ad entrare nella Lega Europea ora transitata interamente nella Fifa, anche si manca il settore femminile per portar questo sport alle Olimpiadi.”
Proprio al calcio femminile, il presidente ha dedicato un accorato passaggio del suo intervento: “Abbiamo cercato di fare molto per questo settore, per capire perché questo paese con 31 milione di donne ha meno tesserate dell’Islanda, con sole 25.000 calciatrici rispetto alle 300/400mila di Francia e Germania. Anche io ero scettico inizialmente su questo fenomeno, però mi sono ricreduto: mi auguro che la vittoria europea dell’Under 19 e l’arrivo di Padovan dia stimolo per far crescere il calcio femminile in Italia”.
Riguardo al Calcio Femminile, così come per il calcio a 5 (al quale Tavecchio ha riconosciuto l’enorme crescita della disciplina con le sue 2000 società), il presidente di Lega ha comunque ricordato la novità voluta per l’elezione del responsabile regionale dell’attività. Prima di chiudere, è toccato poi ai due commissariamenti del CR Lombardia e del Comitato Interregionale. “A Milano il commissariamento è durato un anno ed ora abbiamo ricostituito gli organi che ritengo posso tornare ad essere un punto di riferimento per la LND. Per l’Interregionale, ritengo che la LND debba avere il suo campionato come lo hanno tutte le altre Leghe, dando alla Serie D il prestigio giusto inserendola in un Dipartimento della Lega, con un Consiglio Direttivo che sia davvero espressione delle società e con un coordinatore scelto d’intesa con il presidente di Lega, al quale farà direttamente riferimento. Un Dipartimento che gestirà l’attività agonistica, mentre il marketing e la comunicazione saranno gestiti direttamente dalla LND”.
Chiedendo all’Assemblea di designare Giancarlo Abete per la presidenza federale, Tavecchio ha illustrato le richieste della LND per il futuro: “Mantenimento della centralità della LND, richiesta di una Vice Presidenza, appoggio per gli interventi legislativi necessari, l’arrivo ad un Bilancio Consolidato, e l’assistenza nei rapporti con le componenti.”
Al riguardo, si è poi rivolto proprio ai rappresentanti delle componenti federali (presente per l’AIC Demetrio Albertini, per l’AIAC Renzo Ulivieri, per il Settore Giovanile e Scolastico Massimo Giacomini): “Con l’AIAC abbiamo individuato un percorso per dotare tutte le squadre di almeno un allenatore tesserato per il Settore Giovanile e dell’obbligatorietà di un allenatore tesserato fino alla 2° Categoria. Con l’AIC, che è parte determinante del sistema, abbiamo abbassato a 25 anni il vincolo, ma con tutta onestà devo dire che oltre non andremo. A meno che la richiesta non arrivi dal Coni e riguardi i tesserati dilettanti di tutte le federazioni. La Lega di A e B è il traino di tutto il calcio italiano, ma spero si possa riprendere la proposta di Abete sui ripescaggi. Temo che a luglio ci sarà una selezione naturale, noi non subiremo più pressioni come nei casi di Massese e Messina. Alla Lega Pro torno a chiedere la quarta retrocessione dalla Seconda Divisione, come in tutti i campionati, per costituire il decimo girone della Serie D, anche con nobili decadute dall’ex C. Al Settore Tecnico chiedo di essere un elemento trainante del sistema e non uno trainato. E apriamo Coverciano ai giovani, ai dilettanti, invece di tenere campi chiusi e vuoti, come quelli in erba artificiale, dove abbiamo messo a spese nostre anche l’illuminazione artificiale”.
Tavecchio ha poi chiuso ricordando ad Abete di rivedere la questione extracomunitari nei Dilettanti (“nella classe di mia nipote all’asilo su 20 bambini, 8 sono extracomunitari, non si può poi impedirgli di giocare”), e di pensare ad una struttura su tre aree (Nord, centro, Sud) per la Procura Federale che debba occuparsi delle conflittualità nei dilettanti. Prima di elogiare il sottosegretario Crimi ringraziandolo per le parole contenute nel suo messaggio (“ha messo per scritto quello che volevamo chiedergli, ora verificheremo quello che farà”), l’ultimo passaggio è andato ai diritti tv: “Sarà la madre di tutte le battaglie: nel 2010 ci saranno 900 milioni da dividere, di cui il 6% per legge deve andare alla mutualità. Chiediamo l’1,5% per noi, circa 14 milioni,per dotare tutte le delegazioni provinciali di forza lavoro, dipendenti che possano prendere il posto dei volontari che mancano”.
E poi una chiusura alla Obama: “Io ho un sogno: la domenica ai Dilettanti”. A seguito dell’intervento di Tavecchio, ha preso la parola il presidente Figc Giancarlo Abete, indicato formalmente dall’Assemblea quale candidato per il prossimo quadriennio alla guida del calcio italiano: “E’ intenzione formularvi un sentito ringraziamento per quello che avete fatto in questi anni, ma il mio grazie vuole essere anche un impegno personale per fare sempre meglio, continuando a lavorare in sinergia con il mondo dilettantistico per il bene dell’intero sistema; voi rappresentate l’universo che incarna la più grande passione popolare italiana. Due anni di stretta collaborazione hanno consolidato il nostro rapporto ed i frutti che stiamo raccogliendo lungo il cammino dobbiamo condividerli con le altre componenti”.
Il pensiero di Abete ha voluto poi sottolineare il ruolo che la LND ha assunto in questi ultimi anni, “contrassegnati da confronti accesi, da un’efficace comunicazione esterna, da proposte di contenuti di altissimo spessore e dalla tutela dei propri interessi legittimi senza che questi abbiano mai prevaricato l’interesse generale”. “Per questo la riforma dello sportello unico se inquadrato, in tale prospettiva, - ha concluso il presidente federale - è stato un risultato positivo perché inserito in un progetto condiviso con la Federcalcio”.
Prima di Tavecchio e Abete, l’apertura dei lavori era stata affidata a Franco Carraro, che ha voluto partire dalle sue dimissioni in pieno ciclone Calciopoli: “E’ la prima volta che intervengo ad un’iniziativa istituzionale dal 2006. Il Gip di Napoli, la Procura della Corte dei Conti, il Tar del Lazio, la Camera di Conciliazione del Coni hanno detto che sul piano amministrativo – contabile e su quello sportivo ho fatto quello che il mio compito prevedeva. La mia coscienza lo sapeva, mi ha fatto piacere che l’abbiano riconosciuto anche questi organi. Nonostante tutto, in autonomia, ho ritenuto di lasciare la Figc non perché avessi commesso errori, ma perché chi dirige ha una responsabilità politica e quello che era successo mi ha spinto a lasciare.”
Poi il saluto alla platea cui Carraro ammette di essere più legato nel calcio italiano: “Sono entrato nel calcio nel 1964, nel Milan, e sono sempre stato a contatto dei professionisti, ma so che la forza del calcio italiano è la LND, che è la più grande unione di volontariato che c’è in Italia, e mi sono sempre comportato di conseguenza. La Figc è uscita dai tanti problemi di questi anni, perché il calcio è nel DNA degli italiani grazie all’attività del calcio dilettantistico”.
Carraro ha chiuso scusandosi con la platea per due aspetti: “Per non aver visitato i Comitati Regionali di Lazio e Puglia e per non aver completato il progetto sulla domenica ai dilettanti. Mi ero impegnato per arrivare ad una soluzione nel luglio 2006 o attraverso la concessione di uno spazio orario riservato esclusivamente ai dilettanti o attraverso un rimborso che i professionisti avrebbero dovuto versare. Purtroppo mi sono dimesso prima”.
Carraro ha poi confermato che non rientrerà nel calcio: “A chi mi domanda se mi piace il calcio dico tantissimo; a chi mi domanda se mi manca dico molto, a chi mi chiede se tornerò rispondo assolutamente no”.
Al termine dell’Assemblea, si è svolto il primo Consiglio Direttivo della LND, nel quale il presidente Tavecchio ha confermato Massimo Ciaccolini e Gabriella Lombi quali segretario e segretario amministrativo. Lo stesso Consiglio ha provveduto alle nomine (Giovanni Guardini, Melchiorre Zarelli, Vito Tisci, Raffaele Cipollone e Massimo Ciaccolini) della neonata Commissione di verifica e ratifica dei criteri di ripescaggio di tutti i Comitati e Divisioni di Lega, che dovrà valutare e approvare le decisioni prese a livello periferico.
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07/03/2009
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