L'importanza dello sport
San Benedetto del Tronto | Grande interesse ha destato il convegno sull'attività motoria organizzato dal CSI in collaborazione con le scuole di Porto D'Ascoli.

Spesso è stato sottolineato che la Riforma della Scuola ha disatteso la promessa e la speranza che l'attività motoria fosse affidata a docenti qualificati per assicurare l'efficacia formativa della disciplina. L'Assessore Regionale Dott. Sandro Donati ha detto che il tema è sentito e di particolare attualità. Tanti genitori affidano i figli alla Scuola ed alle società sportive contando sull' alleanza educativa che possono assicurare. Ed ha concluso affermando: "occorre incentivare e diffondere la pratica sportiva, parte importante delle politiche giovanili".
Sull' esigenza di stabilire solide alleanze educative, invece, ha insistito il Dott. Edio Costantini, nella sua articolata relazione, perché i tempi sono difficili e troppi messaggi contrastanti e modelli di vita discutibili vengono proposti ai ragazzi. Scuola e famiglia devono essere presenti e pronti a contrastarli scoprendone il vuoto che si nasconde sotto aspetti appariscenti. Oggi si parla spesso di emergenza educativa o di urgenza educativa. L'attività motoria e l'attività sportiva, che coinvolgono ed educano all'impegno ed al sacrificio, al successo ma anche alla capacità di accettare l'insuccesso, al concetto che le conquiste non ce le regala nessuno possono essere strategie efficaci nel compito educativo che scuola e famiglia condividono.
Don Mario Lusek, responsabile della CEI per la pastorale dello sport, ha esaltato il lavoro di sinergia e la strategia di rete per cui l'Amministrazione Comunale di San Benedetto ha messo a disposizione delle tre Direzioni Didattiche gli esperti del CONI per qualificare l'insegnamento dell'attività motoria. Nella sua esperienza di docente ha ritenuto sempre bravi gli alunni che, magari, mettevano in difficoltà il docente con le loro domande talora trasgressive dal punto di vista didattico, offrendo spunti per una vita di classe improntata alla vivacità ed alla ricerca. "Questi amavano lo sport - afferma il docente - lo seguivano e lo praticavano. Per trovare amici, un'amicizia che si estende anche all'avversario, sentito come stimolo per imitarlo e superarlo. Era anche uno stile di vita: attenzione agli eccessi, perseveranza, consapevolezza dei limiti, capacità di affrontare il cambiamento, gusto della conquista, riflessione sull'insuccesso. Lo sport forma il carattere! Ecco perché chi è bravo nello sport sa impegnarsi nella scuola e nella vita".
Apprezzato il lavoro delicato della moderatrice, l'Ispettrice Maria Teresa Mircoli, che ha saputo sottolineare gli spunti più interessanti ricollegandoli con le disposizioni vigenti e con la riforma della Gelmini.
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02/03/2009
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