Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Operazione Nomadi della Procura di Teramo: blitz dei carabinieri di Teramo e del Ros de L’Aquila.

Teramo | Attacco all'impero Rom. Confisca di appartamenti, ville, auto e conti correnti a un centinaio di Rom cacciati di casa: secondo l’accusa, beni provento di attività illecite. Duro colpo all’usura ed alle estorsioni.

di Nicola Facciolini

Attacco all'impero dei clan

Interessanti sviluppi dalla Operazione Nomadi della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo. I carabinieri di Teramo e del Ros de L'Aquila stavolta hanno colpito al cuore le maestranze dell'usura sul nostro territorio, nelle loro case, nell'apparente tranquillità del calore "familiare" criminale, spogliando uno storico clan delle risorse necessarie alle proprie attività illecite poste in essere da anni tra Abruzzo e Marche, terrorizzando imprenditori e famiglie perbene. Li hanno sorpresi nella notte, cacciandoli di casa.

Duro colpo dei carabinieri all'usura e alle estorsioni dei clan nomadi tra le province di Teramo, Ascoli Piceno e Macerata. La Benemerita aprutina ha inferto un colpo ferale alle famiglie Rom note da anni alla legge, dando esecuzione alla confisca preventiva di appartamenti, villette, auto di lusso, licenze di attività commerciali, quote societarie, polizze di credito su pegno ed assicurative, conti correnti, il tutto per un valore di oltre 10 milioni di euro. Alle ore 5 del mattino dell'8 gennaio 2009 è scattata l'operazione Nomadi dei carabinieri del raggruppamento operativo speciale di Aquila e Teramo. Nessun arresto è stato eseguito.

I beni posti sotto sigillo dal Gip di Teramo, tra cui numerosi conti correnti postali e bancari caratterizzati da notevole movimento di danaro, per lo più intestati a prestanome tra Marche e Abruzzo, pare fossero provento di attività illecite, usura ed estorsioni. "Il sequestro di questa notte è l'epilogo di una inchiesta che già nel novembre 2007 con l'operazione Bagnalè aveva portato all'arresto di 11 indagati per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, usura ed altri reati predatori che - ricorda il tenente colonnello dei Ros, Roberto Pugnetti - costituivano la fonte di reddito da reinvestire in immobili e operazioni societarie".

Le misure di prevenzione personale e patrimoniale, su richiesta della procura di Teramo, interessano 16 esponenti dello storico "clan Di Rocco, noto gruppo criminale zingaro - spiega l'ufficiale - a base familiare riconducibile al noto capo-stipite D.R.F., alla moglie C.C., a figli e conviventi".

Sgomberato nella notte oltre un centinaio di persone tra Roseto, Mosciano Sant'Angelo, Giulianova e Martinsicuro con l'ausilio di servizi sociali, di croce rossa e verde. All'operazione hanno partecipato 200 militari dei 4 comandi provinciali abruzzesi supportati dai carabinieri di Falconara Marittima (An), del battaglione "Puglia" di Bari e del nucleo cinofili di Chieti. I

Il provvedimento di sequestro anticipato è finalizzato alla successiva confisca. L'udienza di convalida è fissata per il 13 gennaio. Tra i beni anche una villa su tre piani con 15 stanze sul lungomare di Giulianova Lido, tre terreni, quote societarie e licenze di attività commerciali, un ristorante-pizzeria a Porto Sant'Elpidio, un pub e un negozio di abbigliamento a Martinsicuro, 21 automobili di media e grande cilindrata, conti correnti bancari e postali.

L'operazione, come annunciato dal comandante provinciale carabinieri di Teramo, col. Antonio Salemme,"ha portato alla spoliazione di beni dei componenti di quattro famiglie di etnia rom: abbiamo eseguito i sequestri, allontanando dalle abitazioni gli occupanti, in totale oltre un centinaio di persone". Tutto si sarebbe svolto nella massima tranquillità: i militari si sono avvalsi della collaborazione di vigili del fuoco, polizie municipali, servizi sociali, carri stradali ed ambulanze.

Le attività usurarie, favorite dall'aumento dell'indebitamento privato delle famiglie italiane, avrebbero finanziato anche il narcotraffico. Il ruolo delle banche, dunque, nella prevenzione dell'usura, sembra decisivo alla luce della nuova legislazione. Le indagini hanno consentito ai carabinieri di Teramo di acclarare fin dal 2002, oltre all'utilizzo di prestanome, l'intestazione alle donne della famiglia, di quote più consistenti dei beni e delle attività acquisiste, mentre "il capo clan - rivela il col. Antonio Salemme - è risultato titolare di una minima parte dell'ingente patrimonio".

Il blitz dei carabinieri di Teramo colpisce al cuore patrimoniale il gruppo criminale, privandolo delle risorse finanziarie "illecitamente accumulate e reinvestite nel corso degli anni", minando alle fondamenta le capacità predatorie del clan "in grado di ingenerare un diffuso senso d'insicurezza e di intimidazione" tra i cittadini, le famiglie e gli onesti imprenditori d'Abruzzo e Marche.

All'aprile 2006, i carabinieri di Teramo avevano eseguito sul territorio sequestri e confische di beni, per un ammontare complessivo di 908 milioni e 600mila euro a cui si aggiungono ora i 10 milioni di euro del clan Di Rocco. Le indagini di prevenzione patrimoniale rese possibili dalla legge contro la mafia e il trasferimento fraudolento di valori, rivelano le potenzialità dei risultati conseguiti tra l'aprile 2003 e il 2006 in sette distinte operazioni anti-usura dei carabinieri aprutini eseguite tra Mosciano, Castelnuovo Vomano, Montesilvano, Alba Adriatica e Teramo.

Tutti i beni sono ora nel patrimonio dello Stato ed alle persone sottoposte ai provvedimenti passati in giudicato è stata anche ritirata la patente di guida per mancanza di requisiti morali. Concedevano prestiti usurari ad imprenditori e commercianti in difficoltà economiche, ricorrendo a violenze e minacce per costringere le vittime ad onorare le scadenze pattuite. Finanziavano l'attività illecita con i proventi del traffico di stupefacenti, reinvestiti anche nell'acquisto di immobili ed auto di lusso. Le investigazioni dei carabinieri avevano documentato l'ascesa del sodalizio criminale in Abruzzo anche per i rapporti con qualificati gruppi campani attivi nel narcotraffico internazionale.

Nel frattempo il tribunale di Teramo ha nominato un commercialista teramano quale amministratore giudiziario dei beni mobili e immobili posti sotto sequestro preventivo del clan nomade dei di Rocco. Nelle prossime ore lo stesso tribunale potrebbe procedere all'individuazione del perito che svolga la stima del valore complessivo dei beni posti sotto sigillo nell'ambito dell'Operazione Nomadi condotta dal comando provinciale dei carabinieri di Teramo e diretta dalla Procura di Teramo. Il 13 gennaio si terrà l'udienza che dovrà decidere sulla conferma del sequestro o addirittura direttamente sulla confisca dei beni.

L'ammontare delle proprietà appartenute ai nomadi sotto inchiesta, supererebbe la originaria stima dei 10 milioni di euro. Un valore, quello del tesoro dei Rom, che supererebbe quello già consistente confiscato nel giugno 2004 al clan Campanella di Castelnuovo Vomano, altra nota famiglia nomade del Teramano. Allora furono sequestrati terreni e altre proprietà immobiliari per un valore di 5 milioni di euro, nel marzo 2007 passate allo Stato con una sentenza definitiva della I sezione della Corte Suprema di Cassazione: alcuni di quei beni, quali potenti auto, dopo la ricognizione dell'Agenzia delle Entrate di Pescara, sono state assegnate alla Capitaneria di Porto e alla Guardia di Finanza. Sarebbe in fase di completamento l'assegnazione delle palazzine.

09/01/2009





        
  



1+1=

Altri articoli di...

Teramo e provincia

04/04/2025
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
17/06/2020
“Cin Cin”: a tavola con i vini naturali (segue)
14/01/2020
L’opera di Enrico Maria Marcelli edita dall’Arsenio Edizioni ha vinto il Premio Quasimodo (segue)
29/12/2019
A Martinsicuro “Natale con le tradizioni” (segue)
19/11/2019
Doppio appuntamento per “Sentimentál” di Roberto Michilli (segue)
13/11/2019
Roberto Michilli presenta il 16 novembre a Campli “Sentimentál” (segue)
24/10/2019
Parte sabato 26 ottobre a Giulianova la rassegna “La pintìca dei libri” (segue)
26/07/2019
Il 28 luglio la premiazione dei vincitori del Premio Letterario “Città di Martinsicuro” (segue)
ilq

Una serata di emozioni e scoperte

ASPIC Psicologia di San Benedetto del Tronto presenta il Centro Psiconutrizionale

Betto Liberati