Stiratina alle carte. Si vede spuntare un ciuffetto nero ed un occhietto birbo, una "cartuccella" veloce come un rapace. E proprio lui, Ingari. La carta giusta per fare finalmente poker. Quattro sconfitte di fila. Salta pure il banco: siamo ultimi.
Non conosco molto bene le statistiche relative alla Samb ma un fatto del genere, cioè essere ultimi al termine del girone di andata, è veramente raro.

Bene, dopo aver sciorinato una piccola striscia ironica, andiamo ai fatti. La Samb vista a Reggio Emilia era considerata una squadra estremamente rimaneggiata. Non erano disponibili Olivieri, Cigan, Pippi, Servi, Visone, Ficano e Pistillo. Diciamoci la verità, in realtà gli unici veri assenti erano Olivieri e Cigan. Gli altri erano assenti di...lungo corso: poco utilizzati o acciaccati cronici.

Allora più che parlare di assenze sarebbe il caso di sottolineare che l'organico è carente e di bassa qualità. Il contrario di quello che hanno tentato di farci bere fino ad ora.

Comunque con ciò che aveva a disposizioni, questa volta Piccioni ha fatto una formazione senza la tentazione del "famola strana" . Ha rinunciato in pratica al 4-3-3 e ha riportato Ferrini a centrocampo. Certo non abbiamo fatto un figurone, però almeno abbiamo limitato i danni. Anzi, abbiamo controllato, senza affanni, la Reggiana e forse avremmo riportato a casa un punticino se non fosse stato per il solito "errorino" della difesa.

Ferrai crossa dalla destra, Ingari, veloce come un rapace, anticipa la difesa della Samb in fase di siesta e...buonanotte sonatori. Al 38° Reggiana 1 Samb 0.
Il resto è ordinaria amministrazione. La Samb con gli attaccanti che si ritrova non impensierisce mai il portiere avversario Ambrosio. Ci ha provato con qualche tiro da lontano Ferrini (visto che Ferrini è più utile come centrocampista!), certo senza successo, però almeno ci ha provato. Se non altro è un arma in più da utilizzare quando le punte sono sterili.

La Reggiana da parte sua ha pensato a portarsi a casa i tre punti con tranquillità, non rischiando mai.
Manco a farlo apposta è successo proprio come nella chiusura dell'articolo di domenica scorsa. Samb prudente e sconfitta a Reggio 1-0, ma dignitosamente. Iettatore? Ma no! Caso mai "strologo".

E adesso non possiamo che applicare, adattandolo, quel famoso proverbio cinese che sconsiglia la vendetta ed esorta ad una filosofica pazienza: "Mettiti sulla sponda del fiume Giallo e aspetta che passi il cadavere del tuo nemico".

Noi parafrasiamo e quindi aspettiamo che passi Tormenti con un vascello carico di giocatori di serie superiore.
Sogno? Forse, però il mercato di riparazione è a gennaio, il mese della Befana. Io alla befana ci credo!

Chiudo con il solito motto della speranza: se sono rose fioriranno.
Aspettando la Befana, intanto Buon Natale.