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Samb: tonfo contro il Venezia

San Benedetto del Tronto | 3-1 per i lagunari. Rete di Collauto e illusione sul momentaneo pareggio della Samb con Forò, poi nel secondo tempo le reti di Momentè e Malatesta.

di Veleno

Una formazione della Samb

L'illusione di poter aspirare ai play off è durata poco. Due vittorie di fila per sognare un po', poi subito con i piedi per terra e l'occhio alla classifica per vedere come stiamo messi con i play out.

D'altra parte l'organico attuale non ci permette di più. Invece tatticamente forse servirebbe qualcosa di diverso dal 4-3-3. Perché di 4-3-3 si tratta. Inutile fare masturbazioni mentali ipotizzando fantasiose soluzioni numeriche da superenalotto come il 4-1-4-1 o il 4-2-3-1.

A fronte del nostro 4-3-3 avevamo un 3-5-2 del Venezia.
A conti fatti la resa del 3-5-2 è stata di gran lunga superiore del nostro 4-3-3. Per il semplice fatto che il Venezia per il loro schema aveva gli uomini adatti, noi non li avevamo per il nostro.

Tanto per cominciare, nel punto nevralgico del gioco, era qualitativamente superiore il Venezia. Il trio Collauto-Ruffini-Bono era di una spanna superiore al nostro trio Forò-Palladini-Olivieri. Abbiamo tenuto finché abbiamo potuto contrastarlo con la forza fisica e con l'agonismo. Finita la "benzina" le occasioni da gol del Venezia sono incominciate a fioccare.

L'idea di Piccioni (ovviamente ipotizzo) era :"Visto che a centrocampo siamo inferiori, la nostra speranza è tutta riposta nell'agilità delle ali (Magnani e Cigan) e nella loro capacità di superare l'uomo". Purtroppo così non è stato. Neanche l'ingresso di Titone, che con il Pro Sesto aveva fatto faville, è servito a qualcosa.

D'altra parte il 3-5-2 permette facilmente i raddoppi di marcature sulle fasce. Cuoghi ,purtroppo per noi, l'ha pensata bene:" Li blocco sulle fasce, il centrale d'attacco da solo farà solo da comparsa, a centrocampo siamo più forti, con un paio di ripartenze magari mi porto a casa anche i tre punti".

Con il senno di poi ha avuto ragione.
Poi potremmo anche andare a caccia di cavilli e di scuse.Per esempio nel primo gol dove Dazzi si è fatto sorprendere da un tiro di Collauto effettuato da quasi 30 metri. Certo Dazzi ha dormito, ma chi doveva coprire l'inserimento di Collauto?
Poi, poco dopo, ci ha messo una pezza Forò con un tiro da fuori che ha centrato l'angolo alto e ha portato la Samb al pareggio momentaneo.

Ma poi Dazzi ci ha rimesso del suo con un'uscita bislacca che ha messo la palla sui piedi di Semenzato. Tiro. Salva sulla linea Servi ribatte in rete Momentè. Ma chi doveva marcare Momentè?

In realtà l'analisi è un'altra. Il nostro centrocampo si è limitato a contenere, fino a quando ha potuto.Il centrocampo avversario invece aveva la forza e la capacità di andare ad incunearsi nella maglie della difesa avversaria. Come è poi successo con il terzo gol del dimenticato Malatesta che, in tuffo, a un paio di metri dalla porta, di testa, ci ha rifilato il terzo gol.

Tutta lì la differenza tra Samb e Venezia. E vi pare poco? Battuti e umiliati nel giorno in cui ci aspettavamo di essere elevati al rango di squadra di alta classifica.
Insisto, inutilmente come chi predica nel deserto, o meglio, come uno che non conta un...cavolo: l'organico è palesemente incompleto. Si fa male Pippi e non abbiamo un centravanti di riserva, la dinamicità di Ferrini a centrocampo viene sacrificata perchè non abbiamo un terzino sinistro affidabile, a centrocampo manca un elemento che non sappia solo distribuire i palloni ma che sia capace di fare lanci, tirare da fuori area (vedi oggi Collauto), o di insinuarsi nell'area avversaria al momento opportuno (vedi Malatesta oggi).

Aspettiamo, come la solito, che a gennaio si riapra il mercato, poi vedremo se veramente potremo sognare o se dovremo accontentarci di un altro anno di transizione, sperando ovviamente di non dover soffrire per un'eventuale lotta per non retrocedere.

30/11/2008





        
  



4+5=

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