Mister, il fondo pesante del terreno di gioco è stato sofferto in particolar modo dai suoi ragazzi?
"Il campo era molto pesante ma questo non deve essere una scusante per la nostra sconfitta. Il Venezia al di la delle condizioni del terreno di gioco ha disputato una grande partita. Noi a differenza delle ultime prestazioni non eravamo messi bene in campo, ma soprattutto a livello mentale, dopo due vittorie consecutive, era una partita da giocare diversamente. Quando trovi una squadra che ti mette sotto, devi saper soffrire e stare in mezzo al campo in modo diverso rispetto a quello che è stato fatto oggi".

La sconfitta odierna può essere archiviata come una giornata storta di tutta la squadra?
"Oggi indubbiamente qualcuno ha avuto delle difficoltà. Abbiamo preso goal subito, da quasi trenta metri, ma quello che più conta in questa specifica azione di gioco è il fatto che è stato permesso il tiro all'avversario senza che lo stesso fosse minimamente disturbato. I centrocampisti non hanno accorciato prima, ma soprattutto è mancata la cattiveria di non far tirare l'avversario. La stessa carenza si è poi verificata in altre situazioni di gioco, dove nella marcatura ad uomo l'avversario non deve rimanere mai libero. Giornata negativa, la cui causa deve essere trovata nel fattore mentale perché questa è una squadra che se lotta e soffre può giocarsela con tutte, mentre oggi questo non si è assolutamente visto in campo e quindi non siamo stati quelli soliti".

La prestazione di Palladini?
"Una giornata negativa anche la sua come tutta la squadra, ed oggi si è visto che, se in mezzo al campo viene a mancare quella persona che ti può dare quel qualcosa in più, rischi di fare prestazioni poco brillanti. Dovevamo soffrire di più ed invece abbiamo concesso troppo. E'una sconfitta meritata contro una buona squadra, la cui classifica è sicuramente bugiarda, che ci deve far tornare con i piedi per terra. Io sicuramente non ho fatto mai voli pindarici, perché nel calcio non puoi mai rilassarti e devi sempre lottare su ogni pallone. Oggi ad esempio, dopo aver raggiunto il pareggio siamo stati troppo lezioni, mettendo in mostra troppe giocate fini a se stesse a discapito della concretezza. E' una sconfitta che scotta molto, soprattutto a livello personale".

Con l'entrata di suo figlio in campo si è sentito qualche mugugno dalla curva.
"Non avendo Pippi per infortunio, l'unico attaccante di ruolo è lui. Gianmarco è un giocatore della Samb, ha delle grosse qualità che dovrà mettere in mostra. Io considero tutti i ragazzi che ho a disposizione giocatori della Sambenedettese e solo il tempo potrà dire se determinate scelte che fatto sono state giuste o errate".

La sostituzione di Magnani con Titone?
"Titone in questo momento non ha ancora i novanta minuti nella testa piuttosto che nelle gambe. E' un giocatore che farà sicuramente strada, ma in questo momento alterna giocate fantastiche ad altre davvero inguardabili. Ho preferito tenere in campo Cigan piuttosto che Magnani perché speravo potesse darmi di più penetrazione in fase offensiva".