Al via i lavori per allontanamento dei piccioni dalla Chiesa di San Domenico in Teramo
Teramo | Piccioni sotto sfratto: grazie alla Soprintendenza regionale tra qualche settimana il problema piccioni nella chiesa e nel convento di San Domenico, sarà solo un brutto ricordo da consegnare alla storia. Contro i pennuti, reti di rame, aghi e chiodi.
di Nicola Facciolini
Arriva lo sfratto per i piccioni di San Domenico grazie a un "arsenale" di tutto rispetto. La settimana prossima inizieranno i lavori per allontanamento dei piccioni dalla Chiesa di San Domenico in Teramo, grazie all'iniziativa dei frati francescani dell'Immacolata. L'idea è quella (TeKnoRestauri) di impedire ai piccioni (oltre 250 secondo alcune stime) di entrare nelle centinaia di fori pontai disseminati sui tre lati della chiesa. Sarà loro vietato l'accesso per deporre le uova e moltiplicarsi a dismisura.
Prove tecniche eseguite nei giorni scorsi, hanno suggerito che per risolvere radicalmente il problema non è sufficiente applicare solo aghi o chiodi dissuasori nei fori, ma occorre anche installare reti in rame a maglie larghe, "ad impatto visivo nullo" assicurano i tecnici. Soluzione prospettata anche per i fori più in alto. Non solo. Padre Rosario, bonariamente ed autorevolmente, ha anche diffidato chiunque dal gettare molliche ai piccioni in prossimità della chiesa e sul suolo pubblico antistante, in forza di una delibera comunale che contempla anche la denuncia per chi contravviene. Così, grazie ai frati francescani dell'Immacolata ed alla Soprintendenza regionale, tra qualche settimana il "problema piccioni" presso la chiesa e il convento di San Domenico, sarà solo un brutto ricordo da consegnare alla storia.
I piccioni non saranno più il punto dolens non solo per i frequentatori della chiesa e del convento, ma anche per quanti lavorano presso l'Archivio di Stato e l'ufficio militare. Il triste scenario di desolante rassegnazione di fronte all'assalto di questi pennuti in superfetazione, muterà radicalmente. Anche se poi si dovrà impedire in qualche modo (magari con dissuasori acustici) ai pennuti di rimanere appollaiati a centinaia sui fili della luce e del telefono in corso Porta Romana e nelle vie adiacenti. Tuttavia, la visione di veder deturpata gran parte della superficie esterna di San Domenico da centinaia di piccioni che oltre a sporcare la piazzola e l'ingresso, creano anche problemi igienici, non avrà più cittadinanza. I piccioni si stavano praticamente mangiando i mattoni della chiesa.
"Bene - rassicura P. Rosario dei frati dell'Immacolata - grazie al gentile interessamento e ai consigli dell'architetto Cesira D'Innocenzo, nonché all'opera dell'architetto Marco Cafà che ha elaborato il progetto, siamo stati in grado sono solo di avanzare alla Sovrintendenza ai Beni Culturali de L'Aquila una richiesta di autorizzazione per l'allontanamento dei piccioni dalla Chiesa, ma di operare concretamente per risolvere il problema, con l'aiuto di voi tutti".
I frati non sono ancora in grado di fare precisi preventivi di spesa, comunque superiori ai 20mila euro più Iva, tuttavia grazie ai suggerimenti della Sovrintendenza, alle offerte generose dei fedeli, dei cittadini e della Regione Abruzzo, si spera di poter riuscire a finanziare totalmente l'opera di tutela e conservazione di un patrimonio storico-architettonico davvero unico in Abruzzo. L'esilio dei piccioni aprutini, tuttavia, potrebbe non durare così a lungo nel quartiere Santo Spirito vista la loro caparbietà a trovare soluzioni di emergenza per l'inverno ormai alle porte. Immaginate cosa sono in grado di fare per trovare una soluzione al loro problema: una casa per i piccoli. I "bombardamenti" potrebbero aumentare!
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25/11/2008
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