Il classico scialbo 0-0. Che noia! Alcuni spettatori ronfano, coccolati da Morfeo (non la mezzala del Parma ma il dio del sonno) mentre altri , per tenersi svegli, si divertono a stuzzicare un telecronista di Massa Carrara che, nel bel mezzo della tribuna centrale, esalta troppo le doti dei suoi beniamini. Fazioso e bugiardo visto l'andamento dell'incontro.

Alla fine un poliziotto lo invita ad accomodarsi nella piccionaia (cioè i box per la stampa... appesi sotto le tribune) per evitare il peggio.

Insomma sugli spalti si discute di politica, dei futuri acquisti della Samb, di belle donne, perfino del tempo mentre sotto, nel prato verde, la palla ristagna con monotonia a centrocampo.

La Massese non ha nessuna intenzione di tirare la testa fuori dal suo guscio. Gioca con una difesa a tre con due esterni che marcano quasi a uomo Soddimo e Morini.

La Samb non ha purtroppo gli elementi adatti a scardinare un simile assetto tattico. Morini e Soddimo non riescono mai a superare il diretto avversario. Curiale, stretto dalla morsa Mariotti-Diagouraga-Bonatti, fa solo la comparsa. Nella palude di centrocampo la palla circola con fatica per via di numerosi falli tattici. Alla fine conteremo sei ammoniti e due espulsi.

Anche la Curva Cioffi non mostra grande entusiasmo e si dedica al culto della macumba, ballando e cantando intorno ad un fumogeno.

Quando lo spettacolo comincia a divenire indecente ecco arrivare provvidenziale una nebbiolina sempre più insistente che alla fine copre il tutto con un velo pietoso.

Però è solo un breve momento di pietà atmosferica, poi improvvisamente si accendo i riflettori che rimettono in mostra con chiarezza lo squallido spettacolo.

All' improvviso accendersi dei riflettori , Piccioni e Giannini si sentono un po' come due bambini presi con le dita nella marmellata, allora tentano, con i cambi, di dare un certo decoro all'incontro.

Giannaini fa entrare Campisi,Musacci e Buogivanni. I tre subito si adeguano al tran-tran della Massese. E' chiaro che lo 0-0 è tutto grasso che cola.

Piccioni prima fa entrare Palladini. Ma l'esperto centrocampista si mette a fare footing. Poi fa entrare Olivieri che si esibisce in numeri da foca e nulla più.

Infine fa entrare Caselli. Vista la bella prova fatta dell'ultimo incontro interno, è lecito sognare. Il sogno svanisce con un puff deludente. Il giovanissimo attaccante sambenedettese si fa più volte il tragitto tra una linea laterale e l'altra, nella speranza di ricevere una palla dal centrocampo. Vana speranza. Allora non gli rimane che guardarsi a braccia conserte lo spettacolo della palude del centrocampo.

Lo spettacolo si conclude con il gioco del morto. Ogni tre minuti un giocatore della Massese cade per terra tra atroci lamenti. Il tempo passa e il giocatore, al tocco della mitica spugna imbevuta di acqua santa, resuscita miracolosamente. Fischi a non finire,così almeno il popolo degli spalti ha qualcosa da fare. Dopo cinque minuti di recupero ( e sono pochi), finisce lo strazio.

L'impressione è che si tiri a campare in attesa del mercato di gennaio.