Tante curiosità in un solo museo
Cupra Marittima | Il Museo Malacologico di Cupra Marittima con i suoi 9 milioni di conchiglie conservate su 3.500 metri quadrati di superficie, con le sue tre sale didattiche, biblioteca e laboratori è, sicuramente, uno dei più importanti musei del mondo.
di Antonio De Signoribus
Il Museo Malacologico di Cupra Marittima con i suoi 9 milioni di conchiglie conservate su 3.500 metri quadrati di superficie, con le sue tre sale didattiche, biblioteca e laboratori è, sicuramente, uno dei più importanti musei del mondo. Il tutto grazie alla passione e alla attività febbrile di due fratelli: Tiziano e Vincenzo Cossignani di Cupra Marittima. All'inizio dell'estate, come avviene puntualmente da 31 anni, i Cossignani hanno inaugurato una nuova, straordinaria mostra targata "Conchiglie, squali imbalsamati e coralli".
L'esposizione internazionale, di grande richiamo, quest'anno è particolarmente dedicata alle conchiglie del Mediterraneo in un nuovo allestimento che valorizza sia l'impressionante variabilità e biodiversità che la bellezza di esemplari che spesso hanno dimensioni assai contenute, di pochi millimetri. E'stata, poi, presentata la nuova sezione dedicata ai coralli e alle madrepore che rappresentano l'habitat principale dei molluschi produttori di conchiglie. La collezione degli squali imbalsamati è arricchita da nuovi esemplari provenienti dall'Oceano Pacifico: per la prima volta è stata esposta una Rhina ancylostoma, della famiglia delle razze, uno splendido esemplare di squalo tigre ed un impressionante squalo volpe (Alopias supercilioso) di quasi 3 metri di lunghezza.
E' ben visibile, poi,"Giuseppe" il nuovo dinosauro acquatico (il nome è inventato) esposto nell'area dedicata alla malacopaleontologia insieme ad altri reperti di straordinario interesse scientifico tra i quali spicca il cranio di un "Tarbosauro", la parte ossea del "Duncleostis", lo scheletro dello "Isittacosuro". Lo scheletro, perfettamente conservato, di "Giuseppe" proveniente dal Marocco e vissuto all'incirca 80 milioni di anni fa, è lungo la bellezza di 8 metri. Ha una struttura ossea possente: il solo cranio pesa 200 chilogrammi ed è caratterizzato da una dentatura perfettamente conservata. I Mososauri sono considerati i precursori degli attuali rettili e in particolare del coccodrillo. Il peso complessivo è di quasi 500 chilogrammi considerata anche la matrice d'appoggio delle ossa fossilizzate. Un grande pannello fa da sfondo a "Giuseppe" e riproduce, a dimensione naturale, un "Mososauro" intento ad addentare una ammanite. Da non perdere,poi, la sezione delle conchiglie fossili con i suoi esemplari delle varie Ere, in particolare alcune lastre di indubbia spettacolarità.
Non passa inosservata una lastra fossile del Miocene (20 milioni di anni) di Burdigalien, Francia (La miniera del Cristalliere) con una considerevole quantità di Pecten acutus, pettini perfettamente conservati, molto simili a quelli attuali. Da ammirare, poi, la ricchissima collezione di maschere provenienti dal Sepik.Protagoniste di tante maschere, e di tanti decori sono le conchiglie, che tanto più vengono utilizzate lontano dalle zone costiere, tanto più acquistano valore e mistero. Cipree, nasse, volute, coni, e madreperle assumono significati e ruoli ben precisi nella decorazione con variazioni sensibili da villaggio a villaggio e da regione a regione. La regina delle conchiglie nell'uso quotidiano è senza dubbio la Pinctada margaritifera. Dalla maggiore porzione di questa conchiglia bivalve prende vita la "kina", la moneta per eccellenza di Papua Nuova Guinea, tanto che figura anche nelle moderne banconote.
La stessa conchiglia oltre che come moneta viene usata anche come collana-pettorale durante le cerimonie di iniziazione. Le ciprie, invece, considerate come le regine nelle decorazioni sono essenziali per la realizzazione degli occhi, solo raramente sostituite dalle basi dei coni, sono preziose anche nelle bordature di cinte e pettorali. Una sezione del museo che mozza il fiato è quella dedicata alla madreperla. La madreperla ha sempre attratto l'uomo che ne ha fatto monili anche in epoche remote. Chimu, Vangala, Maya ed altre etnie sudamericane del passato hanno fatto frequente ricorso alla madreperla nella realizzazione di statuine, maschere funebri ed oggetti rituali di inestimabile valore. Dall'India provengono straordinari contenitori di liquidi e profumi che devono la loro luminosità e preziosità all'iridescenza della madreperla ed ai riflessi dell'argento lavorato a mano con antichi sistemi.
Artigiani e artisti di tutto il mondo civile, da alcuni secoli, nel rispetto delle tradizioni e delle culture locali, hanno, poi, inserito la madreperla tra le materie prime per la realizzazione di una grande varietà di oggetti. Ecco, allora, i timbri, le casse di orologi, le scatoline porta profumo, le spille, le bellissime posate, i mosaici, i bicchieri,i vassoi, i ventagli stupendi fine ‘700 e metà ‘800 inglesi, le scacchiere per il gioco degli scacchi, gli apribottiglie, i piattini soprammobili, le tazzine da caffè, i vasi, le penne, i tagliacarte, i bastoni da passeggio, i soprammobili tailandesi e filippini, i cammei in madreperla, eccetera. Anche la cristianità si è servita della madreperla: croci, ex voto, corone, santini, raffigurazioni di Cristo, dell'Ultima Cena e via dicendo. Interessantissimi gli oggetti provenienti dalla Palestina e da Betlemme in particolare, una Ultima Cena e alcune Natività di rara bellezza.
Una curiosità? Ultimamente tra le nuove conchiglie che hanno arricchito il Museo, una ha suscitato grande interesse tra la comunità scientifica: si tratta della Dentimargo Ratzingeri descritta dal direttore del Museo Tiziano Cossignani e dedicata a Benedetto XVI, visto che di questa preziosissima conchiglia, proveniente da Papua Nuova Guinea,di appena 4 millimetri, se ne conoscono solo tre esemplari al mondo. Tutto questo ed altro propone il Museo Malacologico di Cupra Marittima dove il visitatore può spaziare come meglio crede nella immensa varietà e nella bellezza di tante sezioni. Dalle dimensioni più disparate e dalle forme strabilianti le conchiglie sono comparse sulla terra oltre cinquecento milioni di anni fa e hanno affiancato l'esistenza dell'uomo al primo incontro. Da parte sua l'uomo le ha utilizzate, le ha apprezzate e soprattutto le ha valorizzate e trasformate in cose preziose, a partire da almeno cinquemila anni fa.
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25/08/2007
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