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“Effetto Jericho”. Un nuovo laboratorio di fisica subnucleare sotto il Gran Sasso, versante teramano

Teramo | L’annuncio a sorpresa del Premio Nobel per la fisica, prof. Carlo Rubbia. Il costo del progetto potrebbe oscillare tra i 39 e 50 milioni di euro. Ambientalisti su tutte le furie. L’intervento dell’ex parlamentare Pio Rapagnà e dei cittadini teramani.

di Nicola Facciolini

Carlo Rubbia e Antonino Zichichi al Lngs.

Gli ambientalisti duri e puri, anche dei governi di sinistra sul territorio, andranno su tutte le furie ma, a quanto pare, un nuovo laboratorio sotterraneo di fisica subnucleare dell'Infn, servito da un tunnel di circa un chilometro, sorgerà sotto il Gran Sasso in provincia di Teramo, "fuori dai confini del Parco nazionale e dai sistemi autostradale e delle falde acquifere" - assicura il direttore del Laboratorio Nazionale del Gran Sasso, Eugenio Coccia.

Sarà realizzato, forse, nel versante teramano a 15 chilometri dagli attuali Laboratori Nazionali del Gran Sasso Infn, ideati dal prof. Antonino Zichichi.

Per quale motivo?
"Per rendere ancora più competitiva nel mondo la ricerca portata avanti dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn)" - spiega il prof. Carlo Rubbia, premio Nobel della fisica.

Sono in corso ricognizioni per individuare il sito in cui realizzare la nuova struttura sul versante teramano, che avrà un volume pari a un terzo di quelli attuali sotto al Gran Sasso. Il progetto, che è in una fase di studio preliminare, è stato annunciato dal professor Carlo Rubbia, nel corso di una conferenza stampa. L'incontro è stato convocato alla Direzione dei Lngs-Infn di Alessrgi (Aq) per ufficializzare l'ingresso del prof. Rubbia nello staff del prestigioso Laboratorio Nazionale del Gran Sasso in Abruzzo, sancta sanctorum della ricerca delle particelle di neutrini nel mondo.

Il costo del progetto potrebbe oscillare tra i 39 e 50 milioni di euro: i tempi stimati per la realizzazione sono di cinque anni a partire dalla stesura del progetto esecutivo. "Per mantenere l'unicità nel mondo dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso - spiega Rubbia - dobbiamo stare al passo con i tempi, e per fare questo è necessario costruire l'ampliamento". Un'altra idea del prof. Zichichi che era stata stoppata sul nascere proprio dagli ambientalisti abruzzesi, anche prima dell'incidente del 2002.

Ora il direttore dei Laboratori, Eugenio Coccia, ha una nuova patata bollente da gestire, visto che per non tutti i permessi di scarico delle acque ultrapure provenienti dall'esperimento neutrinico Borexino, sono stati rilasciati dalla Provincia di Teramo. Chissà, cosa accadrà.

Forse, dopo l'annuncio del prof. Rubbia, servirà a poco calmare lo spirito degli ambientalisti chiarendo che l'altro grande esperimento previsto nel nuovo laboratorio Infn sotto al Gran Sasso "non ha alcun impatto ambientale e - come sostiene il prof. Coccia - richiamerà l'attenzione e l'interesse della comunità scientifica internazionale, con la quale peraltro ci saranno confronti per approfondire e concordare le caratteristiche di questa nuova realizzazione".

I teramani ci credono? No. Per Pio Rapagnà quest'annuncio dell'esimio ed ineffabile prof. Rubbia, consulente del Ministro dell'Ambiente "Verde" Alfonso Pecoraro Scanio, non è una tempesta a ciel sereno. "Mi sembra il risultato intelligente dell'ultima interrogazione allarmata dell'On. Nicola Crisci e di altri suoi colleghi parlamentari: non è la prima volta che qualcuno vola sul nido del cuculo, per raccogliere gallerie e messa in sicurezza di alcuni interessi e tornaconti specifici".

Era già successo all'epoca dei deputati Gerardini e Cerulli che "interrogavano" i governi di sinistra sull'uso dei 110 miliardi "bloccati" sulla terza canna al servizio del Laboratorio di Fisica nucleare e della sicurezza del sistema Gran Sasso.

"Il risultato allora come ora fu quello straordinario di riaprire la questione della realizzazione della terza galleria, e tutti noi a correre dietro a loro per impedire che si realizzasse veramente. Adesso pare che la storia si ripeta, sia come tragedia che come farsa. Che Dio ce la mandi buona, con simili ambientalisti e scienziati messi insieme".

D'altronde, come cantava Ivan Graziani, il nostro menestrello:"Gran Sasso che parli con le stelle, le lacrime che asciughi son sempre quelle: Grande Sasso, conserva il tuo mistero, che ogni sogno fatto lo vivrò davvero".

"Il Governo Berlusconi aveva annullato la terza canna - fa notare un altro teramano - ora un governo di sinistra darà il via libera al baratto! Davvero uno squallido mercimonio sulla pelle dei cittadini".

"A proposito - precisa Stefano - non è affatto razionale sostenere che altrimenti il nuovo Labortorio potrebbe sorgere nel versante nord del Kilimangiaro o in India o in Pakistan".

La validità di un progetto scientifico, tuttavia, deve misurarsi con l'approvazione della comunità scientifica internazionale e del governo nazionale, ma non può trascurare la sensibilità ambientale dei cittadini.

"L'On. Berlusconi aveva destinato i milioni di euro della Terza Canna per la messa in sicurezza del Sistema Integrato del Gran Sasso: galleria A24-Laboratorio Nazionale del Gran Sasso INFN-Acquedotto. Non crediamo sia stata completata".

Perché allora, tanto clamore con un annuncio a sopresa di Rubbia? Perché tanta fretta?
"Investiamo i 50 milioni di euro del nuovo Laboratorio - sostiene Carla - per lo sviluppo di nuove tecnologie della sicurezza in laboratori come quello del Gran Sasso. Che già oggi è più sicuro di un silos per testate termonucleari! Sviluppiamo le tecnologie della sicurezza in provincia di Teramo, facendo nascere aziende a hoc, al servizio della scienza! Sviluppiamo la divulgazione scientifica e la nascita di una Facoltà di Scienze a Teramo".

"Ben venga il nuovo laboratorio sul versante teramano - afferma Antonio - erano anni che attendevamo un atto di coraggio e di onestà intellettuale da parte dei fisici italiani che hanno voluto premiare la nostra terra e il futuro dei nostri giovani!".

Speriamo non si tratti di un altro episodio della serie Jericho! Sì, perché con quei soldi si potrebbe "costruire" una cultura scientifica ai Teramani che ancora percepiscono, purtroppo, i Laboratori del Gran Sasso come qualcosa di "ostile". Insomma, per l'"effetto Jericho".

18/06/2007





        
  



4+4=
Da dx prof. Eugenio Coccia e prof. Antonio Zichichi.

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