Quattro capolavori nella Chiesa di S. Antonio da Padova.
San Benedetto del Tronto | Intervista al pittore "Rolandi", autore delle 4 tele nella Chiesa ristrutturata che potremo ammirare da qui a centinaia di anni a partire da Domenica 25 Marzo 2007.
di Matteo Pagnoni

al centro il Pittore Maurizio Coccia "Rolandi", a dx Matteo Pagnoni de "ilquotidiano.it", a sx il Padre Guardiano Enrico Petrucci
Con la riapertura della Chiesa Parrocchiale di Sant' Antonio da Padova il 25 Marzo avremo
l' occasione di ammirare un' egregia opera di ristrutturazione e miglioramento dell' edificio di culto. Orgoglio dei parrocchiani sarà il poter ammirare da qui a centinaia di anni le opere del Maestro Maurizio Coccia in arte Rolandi.
Abbiamo incontrato l' artista che ci ha concesso con grande gioia un' intervista nella quale ci racconta un po' della sua storia e del motivo per cui ha deciso di dipingere 4 opere per la Chiesa ristrutturata.
Caro Maurizio come mai hai deciso di venire a dipingere proprio a San Benedetto del Tronto?
Per me la Chiesa rappresenta la laurea del pittore dopo aver fatto tutti i passaggi naturali nella mia carriera e aver dipinto per tanti anni.
Come hai iniziato la tua carriera?
Beh ho subito partecipato ai concorsi nazionali e mostre personali in Italia e ho anche avuto la fortuna di vivere all' estero per alcuni periodi allestendo le mie mostre in diversi paesi, in particolare negli Stati Uniti. Ho portato avanti la mia arte in modo indipendente, non essendo legato né a carri politici né a carri industrial. E' stata dura la scelta di essere indipendente come l' altra di essere un figurativo.
I tuoi maestri di riferimento?
Ho esordito mano nella mano a 15 anni con Novella Parigini che appena mi vide disse che ero degno di pulirgli i pennelli, praticamente ero ufficialmente un ragazzo di bottega. Verso i 34 anni, nel 1974 sono passato alla fase professionale della pittura. I mie maestri di riferimento sono Guttuso per il colore e Cagli per la grafica.
Parliamo dei 4 lavori che potremmo ammirare...
La Chiesa per me è il passaggio nella storia, poiché la chiesa è più di un Museo, è un ambiente destinato a durare nei secoli. Un quadro che si trova all' interno di una chiesa è garanzia di vita oltre quella terrena, i miei quadri sono assicurati per il futuro, spero per centinaia di anni.
Questa garanzia è infatti frutto dei materiali usati...
Tele di lino dei migliori artigiani italiani, come per i colori e infine foglie d' oro per le figure dei Santi. Ho utilizzato tecniche molto semplici ma efficaci e durature.
La scelta dei soggetti?
In questo caso essendo i padroni di casa i Frati Minori Conventuali abbiamo scelto in assoluta concordanza i maggiori santi francescani a partire dallo stesso S. Francesco, S. Antonio, S. Chiara e S. Elisabetta d' Ungheria.
L' approccio alla pittura è stato importante per queste quattro importanti figure?
Ho cercato di avvicinarmi con molta modestia ai quattro santi rappresentati studiando Simone Martini e Piero della Francesca ed elaborando la pittura nell' ottica dell' iconografia storica.
Allora l' appuntamento è per Domenica 25 Marzo nella Chiesa di S. Antonio da Padova, sappiamo che sarai presente con tua moglie e tanti amici che hanno potuto già ammirare in foto le tue splendide opere. Ti ringrazio vivamente per la gentilezza e la disponibilità e ancora complimenti per il tuo meraviglioso lavoro.
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23/03/2007
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