Tutti si aspettavano una bella prova di carattere, d’orgoglio, da parte dei ragazzi di mister De Amicis contro il Morro d’Oro dopo la sfortunata sconfitta nel derby con la Cagliese.

La risposta c’è stata in parte dai ragazzi anche se non si è assaporato la gioia della vittoria. Vittoria cha manca da otto giornate. Certamente la dea bendata in questo periodo non è stata dalla parte dei biancoceleste.

Un rigore sacrosanto negato contro la Cagliese sullo 0 a 0, traversa colpita da Pierleoni, un salvataggio sulla linea di porta, un intervento alla disperata di Migliaccio su Cardinali e due tiri da posizione favorevole per la realizzazione alzati di poco da Cipolloni contro il Morro d’Oro la dice lunga e la vittoria è stata ancora rimandata. Ai ragazzi non si può rimproverare nulla, hanno dato l’anima pur di vincere.

Ma in queste gare la compagine del presidente Claudio Marocchi sembra avere un qualche cosa di strano, anche nelle gare d’andata la sfortuna l’ha perseguitata.

Ricordiamo che a Cagli la vittoria era stata più che meritata, poi finita in parità, la stessa cosa con il Morro d’Oro quando i ragazzi di De Amicis conducevano a 5’ dalla fine per tre reti ad una, poi finì in parità complice il direttore di gara.

Ora ci vuole molta calma per risalire la classifica che purtroppo si è fatta critica, ma sul piano del gioco il Centobuchi ha dimostrato notevoli progressi pur mancando del capitano Alex Simoni a centro campo e le sortite sulla sinistra di Andrea Capriotti, ragazzi indispensabili per l’assetto della squadra.

Le prerogative per tornare ad essere il vero Centobuchi ci sono tutte, basta solo un risultato pieno e se ciò avvenisse a Montecchio, dove i biancoceleste domenica sono ospiti, e dare un calcio alla maledetta sfortuna che li sta attanagliando e così ricominciare a salire la china della classifica.