DallAnima al Corpo
Grottammare | Con uno spettacolo di musica e parola si apre il Teatro della Parola
di Luigina Pezzoli

Spettacolo "Dall'anima al corpo"
Sabato 16 dicembre 2006, alle ore 21.15, il Teatro dell’Arancio di Grottammare ospiterà una grande interpretazione di e con Susanna Parigi e Lucilio Santoni. L’evento è una co-produzione del comune di Grottammare e AMAT. Una conferenza-spettacolo che darà il via agli appuntamenti nell’ambito della rassegna il “Teatro della parola”. Quest’ultima rappresenta una manifestazione originale, unica in Italia, che si svolge nei comuni di Grottammare, Ripatransone e Offida, con il sostegno della Provincia di Ascoli Piceno e dell’Associazione Marchigiana Attività Teatrali.
I due protagonisti di questo primo incontro con il teatro e non solo, sono la cantautrice fiorentina Susanna Parigi, che dopo il successo del suo ultimo disco In Differenze esce in questi giorni il dvd con lo stesso titolo e Lucilio Santoni, scrittore di San Benedetto del Tronto e direttore artistico della manifestazione “SCIE – luoghi quotidiani per linguaggi diversi”. Esce in questi giorni, per l’editrice Selecta, il libro intitolato Il gatto che scoprì l’amore. “ Dall’anima al corpo” una fusione tra la canzone d’autore, il testo letterario e lo sguardo sul mondo in un dialogo fra le parti che si scambiano i ruoli. Uno spettacolo di musica e parola che pensa la contemporaneità.
“Nell’uomo c’è una nostalgia infinita. Un’ansia di ricongiungimento con ciò che se n’è andato, destinata comunque allo scacco. È come se avessimo una vita doppia, e quella che fu un giorno la prima e perduta per sempre rimane poi iscritta come un geroglifico sulla pelle. Sulla vita banale e tumultuosa dell’azione quotidiana. E allora tendiamo l’orecchio per percepire il pianissimo delle voci interiori attraverso il chiasso della strada, dell’amministrazione e del mercato. Quelle voci sono i richiami della pienezza smarrita e della città lontana e ci sussurrano il loro segreto nostalgico nella lingua della musica e della poesia. Infatti, in tal senso, si può dire che ogni canto è elegia. Anima e corpo sono le due parole che, da sempre e meglio di altre, esprimono questa frattura dell’essere e il contemporaneo, struggente anelito di chiudere la ferita, perché non sanguini. Così come l’amore e l’odio sono i due disperati strumenti che impieghiamo per tentare quella impossibile sutura”.
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13/12/2006
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