La condotta Slow Food Val Vibrata Teramo conquista Torino
| VAL VIBRATA - Due Cene Tematiche sono state dedicate al pescato del giorno in Adriatico.
di Paride Travaglini
Cene d’eccellenza con i piatti della Grande Cucina Teramana al Salone del Gusto di Torino. La condotta Slow Food Val Vibrata – Teramo guidata da Raffaele Grilli ha sorpreso e conquistato i palati più esigenti con gli appuntamenti a tavola organizzati nel corso del Salone torinese nella magnifica cornice di Villa Sassi e nella sede della Scuola alberghiera di Alba (San Cassiano) dove domenica scorsa é stata presentata la Panarda della Grande Cucina Teramana composta da ben 70 portate.
Due Cene Tematiche sono state dedicate al pescato del giorno in Adriatico. Nel menu marinaro curato dalla cuoca Delfina D’Attanasio del ristorante Delfina & Giovanni di Tortoreto Lido, misto di paranza fritto in padella con extravergine di oliva, scucchiarille alla marinara, alici dorate e fritte, granchi all’arrabbiata, puls di farro alla marinara e altre prelibatezze. “Abbiamo voluto offrire un’esperienza sensoriale sul pescato del giorno dell’Adriatico teramano perché quello naturalmente più saporito di tutta Italia” ha spiegato il fiduciario Slow Food Raffaele Grilli “grazie alla presenza di giacimenti naturali di pesce in corrispondenza delle nostre montagne, il Gran Sasso e i monti della Laga”.
Alla cucina teramana più ortodossa - a cura dei ristoranti Borgo Spoltino di Mosciano Sant’Angelo, Locanda del Pompa di Campli, Zenobi di Colonnella – sono state dedicate le successive serate torinesi con la presentazione di piatti che fanno parte della memoria della cultura gastronomica abruzzese, come le scrippelle ‘mbusse e le mazzarelle, canzanese, capra alla neretese e porchetta degli antichi statuti di Campli: piatti che si sono tramandati nel tempo conservando raffinatezza e fedeltà alle origini.
Il trionfo dei sapori e l’arte di accostare preparazioni dedicate alle particolari ricorrenze dell’anno -San Martino, vigilia e pranzo di Natale, Sant’Antonio, Carnevale, Pasqua – c’è stato con la tradizionale Panarda di domenica composta da ben 70 portate: “Una panoramica della Grande Cucina Teramana che risale al Rinascimento e si è evoluta nella raffinatezza di profumi e sapori pur restando fedele alle origini – spiega il fiduciario Raffaele Grilli - Un’esperienza sensoriale che riproporremo al pubblico abruzzese nelle settimane che precedono le festività di fine anno”. I ristoranti designati a interpretare la Grande Cucina Teramana saranno ancora: Borgo Spoltino di Mosciano Sant’Angelo, Giovanni & Delfina di Tortoreto Lido, La locanda del Pompa di Campli, Zenobi Ristoro di Campagna di Colonnella
Quattro alfieri della migliore tradizione gastronomica del territorio, già riconosciuti dal progetto di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e gastronomico teramano lanciato nel 1996 dal compianto Libero Masi, l’avvocato di Nereto governatore di Slow Food Abruzzo brutalmente assassinato nel giugno 2005, figura storica del movimento Slow accanto al suo fondatore, Carlo Petrini.
“La quattro giorni dedicata alla Grande Cucina Teramana al Salone 2006 ha un senso profondo – ha affermato Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia – L’Abruzzo è la regione più slow d’Italia, dove sapori e saperi tradizionali altrove perduti, sono ancora oggi pratica quotidiana”. Pranzi e cene sono stati completati dai vini e oli delle colline teramane, pane di Prata e dolci tipici di fattura artigianale.
Agli appuntamenti a tavola curati dalla condotta Slow Food Val Vibrata – Teramo hanno preso parte ospiti illustri tra cui governatori Slow Food e giornalisti della stampa di settore, docenti dell’Istituto alberghiero “Di Poppa” di Giulianova e dirigenti della scuola alberghiera di San Cassiano di Alba (Cn).
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09/11/2006
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