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L'Ascoli tiene testa all'Inter ma esce sconfitto dal Meazza: 2-0. Fini sbaglia un calcio di rigore

| MILANO - I bianconeri hanno l'occasione per passare in vantaggio con Bjelanovic. Poi i gol dei neroazzurri con Zanetti ed una autorete di capitan Cudini. La squadra di Tesser resta nelle zone basse della classifica con 4 punti in 10 partite.

di Adelino Manni

INTER (4-3-1-2): J. Cesar, Maicon, Cordoba, Samuel, Grosso (51’ Figo), Zanetti, Vieira, Dacourt, Stankovic (76’ Gonzales) , Crespo (89’ Solari), Ibrahimovic. A disposizione: Toldo, Burdisso, Andreolli, Cruz . Allenatore: sig. Roberto Mancini
ASCOLI (4-4-1-1): Pagliuca, Nastase, Minieri, Cudini, Lukovic (79’ Perrulli), Giampà (51’ Gotti), Zanetti, Galoppa, Fini Skela (51’ Paolucci), Bjelanovic. A disposizione: Eleftheroupoulos, N'Siabamfumu, Fontana, Pecchia. Allenatore: Attilio Tesser
ARBITRO: Luca Banti
RETI: 40’ J. Zanetti, 53’ aut. Cudini
NOTE: ammoniti Fini e Minieri dell’Ascoli; Crespo, Samuel, Maicon e Stankovic dell’Inter.

Alla fine, come era nelle previsioni, la partita l’ha vinta l’Inter. Ma l’Ascoli non ha certo demeritato. Anzi. Sullo 0-0 l’occasione più ghiotta è capitata proprio ai bianconeri ma Bjelanovic non l’ha sfruttata. Chi sbaglia paga e così è stato. Un buon Ascoli quello visto al Meazza ma è sempre un Ascoli che in 10 partite ha solo 4 punti in classifica. Pochi. Quello che serve alla squadra di Tesser sono solo ed esclusivamente i punti.

L’Ascoli scende in campo con una sola punta, Bjelanovic e con Skela a supporto. In difesa gioca titolare sulla fascia destra Minieri in sostituzione di Pecorari che si infortuna durante il riscaldamento. Giampà e Fini sulle fasce; Zanetti e Galoppa in mezzo.

I bianconeri fronteggiano bene la capolista del campionato. Dopo un paio di azioni pericolose dell’Inter al 19’ la prima vera occasione per l’Ascoli. Giampà, dal vertice destro entra in area e solo davanti a Julio Cesar spara alto. L’Inter è pericoloso con Ibraimovic e con dei traversoni dalla destra di Maicon che tagliano la difesa bianconera. Ci prova da lontano anche Stankovic (25’) che poi l’allenatore Mancini sposta dalla fascia destra a quella sinistra.

Poco dopo la mezzora (36’) l’occasione più limpida del primo tempo. Ed è proprio dell’Ascoli. Bjelanovic pescato in area a tu per tu con il portiere interista…non la mette dentro. Non era facile ma è un gol che avrebbe potuto cambiare le sorti della partita. L’Inter capisce che c’è poco da scherzare con questo Ascoli. Ibrahimovic, uno dei migliori in campo, semina panico sulla sinistra e mette in mezzo per Crespo. L’argentino “cicca” la palla che diventa un assist per capitan Zanetti che la butta dentro. Doccia fredda per l’Ascoli che ha giocato una buona prima frazione di partita, a viso aperto, creando diverse occasioni.

Nella ripresa l’Ascoli parte subito in attacco. Al 2’ Cudini ci prova di testa: fuori. Al 3’ azione da manuale del calcio. Fini cambia gioco per Skela che appoggia sull’accorrente Paolo Zanetti. Tiro al volo del centrocampista dell’Ascoli ma Cordoba devia in angolo. Entrano Gotti e Paolucci per l’Ascoli; Figo per l’Inter. Ed è proprio l’ex giocatore del Real Madrid a “creare” il secondo gol dei nerazzurri. Su assist di Ibrahimovic (ancora lui) la palla filtra per Figo che dalla destra mette in mezzo. Cudini nel tentativo di anticipare Crespo fa autogol.

L’Ascoli non ha più nulla da perdere e la partita diventa più spettacolare con occasioni da ambo le parti. I bianconeri hanno la possibilità di riaprire la partita. L’arbitro Banti concede un rigore (il primo della stagione) ai bianconeri per un fallo di mano di Maicon su tiro di Galoppa, il migliore dell’Ascoli. Sul dischetto va Fini ma il suo tiro è parato in angolo dal portiere brasiliano Julio Cesar.
Le speranze dell’Ascoli per un colpaccio a Milano finiscono qui anche se la squadra di Tesser ha un ulteriore sussulto con Bjelanovic che colpisce bene di testa ma ancora una volta il portiere dell’Inter dice no.

Un risultato che penalizza l’Ascoli. Un Ascoli disposto bene in campo, volenteroso, che ha avuto le sue occasioni. Un Ascoli che però, nonostante le belle parole, resta a quota 4 in classifica.

05/11/2006





        
  



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