Finanziaria 2007: anche i comunisti piangono...
| TERAMO - Tagli agli Enti Locali, mannaia sulle famiglie italiane. La Finanziaria 2007 sarà una manovra economica lacrime e sangue
Tagli agli Enti Locali, mannaia sulle famiglie italiane. La Finanziaria 2007 sarà una manovra economica lacrime e sangue. Dalla stangata fiscale del Governo Prodi non si salverà nessuno, ahinoi, neppure chi si professa comunista e verde in barca a vela, pedalò e fuoristrada: milioni di risparmiatori e possessori di Bot e Cct, vedranno falcidiata la già misera rendita dei titoli di Stato con l’aumento della tassazione dal 12.5% al 20%. Non è un attacco ai “ricchi”, ma alla classe media. Un errore gravissimo. La classe media è quella che spinge i consumi. La crescita del Pil italiano è data in massima parte dai consumi interni. Se questi vengono meno, la crescita cala.
E’ una manovra recessiva, vessatoria, da macelleria sociale. Oltre cinque milioni di lavoratori autonomi, artigiani, commercianti, professionisti, saranno salassati con studi di settore punitivi, con l’aumento dei contributi anche sul lavoro parasubordinato. Infatti le grandi organizzazioni come Confcommercio e Confartigianato concordano con Forza Italia. La mannaia si abbatterà su quasi 600 mila contribuenti “colpevoli” di realizzare un reddito superiore ai 75 mila euro. Si fa marcia indietro rispetto al secondo modulo della riforma Tremonti che aveva portato al 33% l’aliquota per chi superava i 100mila euro di reddito. In tutto 260 mila contribuenti. Visco fa di più: triplica la platea dei cosiddetti “ricchi” con un innalzamento dell’aliquota di dieci punti.
L’imposta di successione verrà reintrodotta, ma l’asticella sarà molto più bassa dei milioni di euro promessi da Prodi: non colpirà solo i grandi patrimoni, ma anche quei milioni di italiani che hanno la grande colpa di possedere una casa. Per questi ultimi, il 90% degli italiani, si prepara un ennesimo salasso con il ritocco degli estimi catastali.
Si dovrà andare, poi, con il 740 anche al pronto soccorso o all’ospedale. In sovrappiù al ticket sanitario, arriveranno gli aggravi delle quote Ire e Irap delle Regioni e dei Comuni: anche qui servirà il 740. Volevano intervenire sugli Enti. Pensavano di unire Inps e tutti gli altri enti previdenziali per far nascere l’Inpu, un carrozzone di tutti gli enti previdenziali. In testa avevano un unico obbiettivo: recuperare i 2 miliardi di liquidità dell’Inail.
Sulle pensioni vogliono cancellare la riforma del governo Berlusconi, apprezzata a livello europeo ed internazionale. La vogliono sostituire con un decreto che bloccherà chi vuole andare in pensione e costerà 2 miliardi allo Stato nel 2008. Scelte che favoriranno un declassamento del debito italiano da parte delle agenzie di rating: la spesa previdenziale perde la sua “sostenibilità” nel lungo periodo. Nelle scuole vogliono ridurre l’insegnante di sostegno per i ragazzi con difficoltà: attualmente sono 1 per 138 alunni, saranno 1 per 168. Bloccare gli aumenti contrattuali. Bell’esempio di scuola sociale! Ricordiamo che con il governo Berlusconi furono fatte 130 mila nuove assunzioni.
Un riflesso non secondario della Finanziaria 2007, è che produrrà una riduzione dei contributi alle associazioni del volontariato. La stangata a carico della classe media (aliquota al 43% oltre i 75 mila euro) farà ridurre i consumi a questa fascia di contribuenti. Per consumi, però, non si devono intendere solo telefonini o scarpe. Ma anche le donazioni alle Onlus. Briciole all’Ambiente.
Quando per una busta paga intorno ai 3 mila euro mensili (questa è l’area maggiormente colpita) aumenta l’Irpef, vengono introdotte le addizionali comunali, provinciali e regionali, aumenta l’Ici sulla prima casa, il reddito disponibile viene ridotto. Il reddito disponibile viene concentrato sulle spese essenziali e vengono ridotte quelle voluttuarie. Il risultato è una stretta a tutta l’economia del Paese. Blocco delle opere pubbliche. Meno fondi alle Università ed alla ricerca scientifica e tecnologica.
Siamo molto preoccupati per la sorte del Paese e per il futuro dei nostri figli. I danni di oggi si ripercuoteranno sul domani, questo è certo. I compagni sindaci dell’Anci si sono accorti che i compagni del governo hanno una ben precisa idea: tagliare i fondi ai comuni. Cosa risponderanno?
I sindacati, Cgil in testa, sudano freddo. Come spiegano ai loro iscritti l’appoggio dato ad un governo sedicente di “centrosinistra” che interviene su tutte le fasce di reddito, che colpisce il ceto medio motore della nostra economia, che punisce i milioni di possessori di prime case, che frena ogni possibile sviluppo, che scontenta gli industriali e gli operai in egual misura?
Se si va a scuola c’è davvero di che mettersi le mani nei capelli. Ai primi entusiasti brindisi dopo la cacciata della cattiva Moratti, ora molti professori “rimpiangono” i cortei colorati e canterini del tempo passato. Almeno lì lo stipendio era sicuro, ora questi stanno minando la scuola dalla base, tagliando fondi a destra e a manca.
E mentre cercano di fare i conti in modo dilettantesco e pericoloso, scrivendo bozze che poi devono far sparire sotto il tappeto, questi signori pensano pure a come investire, male, i soldi dei contribuenti attraverso le spericolate rinazionalizzazioni con la Cassa depositi e prestiti.
In compenso, se nel 2006 l'indennità parlamentare era stata di 92 milioni di euro, quasi 4 in meno rispetto al 2005, nel 2007 si arriverà a 96 milioni per balzare ben oltre i 99 nel 2008. Un bel "premio" che i parlamentari si autoconcedono grazie al solito meccanismo che vede le loro buste-paga agganciate con quelle dei giudici della Cassazione. Seppur quest'anno lo stipendio i deputati se lo sono ridotto (ma solo del 4%), nel 2007 e nel 2008 questi tagli li recupereranno in busta paga con gli interessi. E nel 2008 l'aumento sarà dell'8,2%, più del doppio rispetto all'inflazione programmata.
E’ una manovra recessiva, vessatoria, da macelleria sociale. Oltre cinque milioni di lavoratori autonomi, artigiani, commercianti, professionisti, saranno salassati con studi di settore punitivi, con l’aumento dei contributi anche sul lavoro parasubordinato. Infatti le grandi organizzazioni come Confcommercio e Confartigianato concordano con Forza Italia. La mannaia si abbatterà su quasi 600 mila contribuenti “colpevoli” di realizzare un reddito superiore ai 75 mila euro. Si fa marcia indietro rispetto al secondo modulo della riforma Tremonti che aveva portato al 33% l’aliquota per chi superava i 100mila euro di reddito. In tutto 260 mila contribuenti. Visco fa di più: triplica la platea dei cosiddetti “ricchi” con un innalzamento dell’aliquota di dieci punti.
L’imposta di successione verrà reintrodotta, ma l’asticella sarà molto più bassa dei milioni di euro promessi da Prodi: non colpirà solo i grandi patrimoni, ma anche quei milioni di italiani che hanno la grande colpa di possedere una casa. Per questi ultimi, il 90% degli italiani, si prepara un ennesimo salasso con il ritocco degli estimi catastali.
Si dovrà andare, poi, con il 740 anche al pronto soccorso o all’ospedale. In sovrappiù al ticket sanitario, arriveranno gli aggravi delle quote Ire e Irap delle Regioni e dei Comuni: anche qui servirà il 740. Volevano intervenire sugli Enti. Pensavano di unire Inps e tutti gli altri enti previdenziali per far nascere l’Inpu, un carrozzone di tutti gli enti previdenziali. In testa avevano un unico obbiettivo: recuperare i 2 miliardi di liquidità dell’Inail.
Sulle pensioni vogliono cancellare la riforma del governo Berlusconi, apprezzata a livello europeo ed internazionale. La vogliono sostituire con un decreto che bloccherà chi vuole andare in pensione e costerà 2 miliardi allo Stato nel 2008. Scelte che favoriranno un declassamento del debito italiano da parte delle agenzie di rating: la spesa previdenziale perde la sua “sostenibilità” nel lungo periodo. Nelle scuole vogliono ridurre l’insegnante di sostegno per i ragazzi con difficoltà: attualmente sono 1 per 138 alunni, saranno 1 per 168. Bloccare gli aumenti contrattuali. Bell’esempio di scuola sociale! Ricordiamo che con il governo Berlusconi furono fatte 130 mila nuove assunzioni.
Un riflesso non secondario della Finanziaria 2007, è che produrrà una riduzione dei contributi alle associazioni del volontariato. La stangata a carico della classe media (aliquota al 43% oltre i 75 mila euro) farà ridurre i consumi a questa fascia di contribuenti. Per consumi, però, non si devono intendere solo telefonini o scarpe. Ma anche le donazioni alle Onlus. Briciole all’Ambiente.
Quando per una busta paga intorno ai 3 mila euro mensili (questa è l’area maggiormente colpita) aumenta l’Irpef, vengono introdotte le addizionali comunali, provinciali e regionali, aumenta l’Ici sulla prima casa, il reddito disponibile viene ridotto. Il reddito disponibile viene concentrato sulle spese essenziali e vengono ridotte quelle voluttuarie. Il risultato è una stretta a tutta l’economia del Paese. Blocco delle opere pubbliche. Meno fondi alle Università ed alla ricerca scientifica e tecnologica.
Siamo molto preoccupati per la sorte del Paese e per il futuro dei nostri figli. I danni di oggi si ripercuoteranno sul domani, questo è certo. I compagni sindaci dell’Anci si sono accorti che i compagni del governo hanno una ben precisa idea: tagliare i fondi ai comuni. Cosa risponderanno?
I sindacati, Cgil in testa, sudano freddo. Come spiegano ai loro iscritti l’appoggio dato ad un governo sedicente di “centrosinistra” che interviene su tutte le fasce di reddito, che colpisce il ceto medio motore della nostra economia, che punisce i milioni di possessori di prime case, che frena ogni possibile sviluppo, che scontenta gli industriali e gli operai in egual misura?
Se si va a scuola c’è davvero di che mettersi le mani nei capelli. Ai primi entusiasti brindisi dopo la cacciata della cattiva Moratti, ora molti professori “rimpiangono” i cortei colorati e canterini del tempo passato. Almeno lì lo stipendio era sicuro, ora questi stanno minando la scuola dalla base, tagliando fondi a destra e a manca.
E mentre cercano di fare i conti in modo dilettantesco e pericoloso, scrivendo bozze che poi devono far sparire sotto il tappeto, questi signori pensano pure a come investire, male, i soldi dei contribuenti attraverso le spericolate rinazionalizzazioni con la Cassa depositi e prestiti.
In compenso, se nel 2006 l'indennità parlamentare era stata di 92 milioni di euro, quasi 4 in meno rispetto al 2005, nel 2007 si arriverà a 96 milioni per balzare ben oltre i 99 nel 2008. Un bel "premio" che i parlamentari si autoconcedono grazie al solito meccanismo che vede le loro buste-paga agganciate con quelle dei giudici della Cassazione. Seppur quest'anno lo stipendio i deputati se lo sono ridotto (ma solo del 4%), nel 2007 e nel 2008 questi tagli li recupereranno in busta paga con gli interessi. E nel 2008 l'aumento sarà dell'8,2%, più del doppio rispetto all'inflazione programmata.
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03/10/2006
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