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"La Finanziaria è una tragedia per il Paese"

| TERAMO - Grande successo di pubblico al gazebo di Forza Italia di Teramo. Il Consigliere regionale Paolo Tancredi:“I cittadini sono stufi delle bugie di Prodi: diciamo basta alla politica fiscale predatoria del centrosinistra”.

di Coordinamento provinciale Forza Italia
 
Forza Italia di Teramo continua la protesta contro la finanziaria del governo delle tasse e delle bugie: questo fine settimana (28 e 29 ottobre 2006) sono previsti gazebo in tutta Italia e nelle piazze di tutte le principali città della provincia di Teramo, per accogliere la protesta dei cittadini e confermare la nostra ferma opposizione in Parlamento e nel Paese.
 
Registriamo il grande successo anche per il gazebo di Forza Italia di Teramo in Corso San Giorgio: in appena 20 minuti, sabato mattina 28 ottobre, ben 80 cittadini si sono avvicinati al banchetto allestito dagli azzurri aprutini presso i Portici del Caffè Grande Italia, per firmare la petizione popolare contro il disegno di legge Amato per la concessione della cittadinanza italiana in appena 5 anni e contro la Finanziaria 2007 del governo Prodi.
Con 67 nuove tasse in sei mesi, il governo Prodi non sta facendo piangere solo i ricchi, come vorrebbe la sinistra, ma tutti gli italiani: non a caso la sfiducia nel governo ha raggiunto il massimo storico del 72% di italiani contrari all’operato del governo Prodi. 
 
Nelle prossime settimane Forza Italia continuerà l’opposizione democratica in tutte le forme possibili e immaginabili, fino alla grande manifestazione nazionale per la libertà, prevista per il 2 dicembre 2006 a Roma, in Piazza del Popolo, ribattezzata per l’occasione: “Piazza del Popolo della libertà”.
 
“La Finanziaria è una tragedia per il Paese – ha dichiarato Paolo Tancredi, Consigliere regionale e Coordinatore provinciale di Forza Italia di Teramo - perchè compromette sviluppo e futuro dell’Italia, ma è anche una farsa per il modo dilettantesco e confusionario con cui le sinistre al governo cercano di definirla”. Un’orgia di ripensamenti, sortite, ritirate e “contrordine compagni” che dimostrano quanta disunione ci sia nel centrosinistra e quanta approssimazione caratterizzi le sue marce e le sue retromarce.
 
Incredibile è il balletto delle proposte e controproposte della “Finanziaria in progress”. La verità è che ogni mattina un qualche esponente della maggioranza annuncia correzioni e ritocchi al testo originario, immancabilmente smentiti dopo qualche ora o qualche giorno da un collega della sua parte. E i ministri annunciano come cosa fatta provvedimenti che in breve volgere di tempo sono cassati. È anche questo un segno di caos e forse di iella per una manovra nata peraltro malissimo, con un vistoso errore di stampa nel testo ufficiale del decreto di accompagnamento, che così esordisce:“Disposizioni urgenti in materia tributaria e penitenziaria”.
Solo un refuso si dirà, ma è interessante notare che il lapsus è nato non a caso: rende giustizia, in un certo senso, a una politica fiscale di sinistra, sorretta da controlli di tipo sovietico e basata sul pregiudizio che i contribuenti siano tutti evasori da arrestare subito, anche senza processo.
Il Consigliere regionale Paolo Tancredi ha dichiarato: “I cittadini sono stufi delle bugie di Prodi: diciamo basta alla politica fiscale predatoria del centrosinistra”.
 
Ma vediamo il balletto delle effimere misure e proposte, citando solo i casi più vistosi.
Tassa di successione
In campagna elettorale esponenti del centrosinistra si sono platealmente contraddetti sul significato da attribuire al termine “grandi patrimoni” per i quali si sarebbe dovuta reintrodurre l’imposta.
Per Bertinotti la soglia era costituita da un valore di 180 mila euro; per Rutelli “parecchi milioni” di euro; per D’Alema 5 milioni. Nel testo ufficiale della Finanziaria la tassa di successione non c’è, ma c’è un inganno: si aumenta, infatti, la tassa di registro sui beni ereditati quando questi superano i 180 mila euro. Le proteste dei cittadini sono incontenibili: chi eredita un bilocale deve essere colpito perché entra in possesso di un “grande patrimonio”.
Al ridicolo non c’è limite. Allora, contrordine compagni: dovrà pagare l’imposta di registro aumentata soltanto chi eredita beni per almeno un milione di euro.
Bolli auto e misteri dei Suv
È il caos anche in materia di bolli per auto e moto. I compagni ambientalisti da tempo avevano nel mirino i Suv, i gipponi, i fuoristrada, considerati come inquinante roba da ricchi. Nei primi annunci sulla manovra si dava per certo un super-bollo su questi veicoli, poi si è scoperto che la supertassa avrebbe gelato un mercato in espansione e che i Suv sono certamente meno inquinanti di tante vecchie utilitarie in circolazione. Nel testo ufficiale della manovra la tassa sui Suv non c’è, ma la sinistra non demorde e adesso si dà per certo che il superbollo ci sarà, basato, forse, non sul peso dei mezzi, ma sul loro consumo medio. Sparisce, invece, l’esenzione dal bollo per le auto più nuove, categoria Euro 4, le meno inquinanti. Era stata annunciata con grande enfasi, ma se la sono rimangiata. Per tutte le auto, proprio tutte, si dovrà pagare il bollo, che per le moto sarà aumentato.
Superalcolici
Un’altra farsa. Udite – avevano gridato gli araldi del Palazzo – sarà introdotta una tassa speciale del 10 per cento sui superalcolici e, per contrastare l’uso dell’alcol in genere, sarà introdotto il divieto di venderne ai minorenni. Ebbene, sia la tassa che il divieto non sono più nella Finanziaria.
Aliquote Irpef
Un capolavoro di confusione, errori, marce avanti e marce indietro, accuse e contraccuse nella stessa maggioranza. Gli italiani (e anche Bankitalia) hanno capito subito che la stangata avrebbe toccato tutti, anche chi guadagna 20 mila euro lordi l’anno, senza aiutare i poveri veri. Favorendo, magari, i single a danno degli sposati con moglie e figli a carico. Da questa consapevolezza e dalle proteste generalizzate è nato un confuso tramestio di pasticcioni che hanno fatto e disfatto, litigando fra loro. L’ultimo contrasto è l’aliquota maggiorata al 45 per cento per i redditi superiori ai 150 mila euro. La sinistra estrema la caldeggiava da tempo, un emendamento dell’Ulivo l’ha proposta l’altro ieri, ma l’ipotesi è durata solo un giorno. Giusto il tempo di fare emergere divisioni nei Ds e nello stesso governo. Non si sa quale sarà il prodotto finale di questo balletto di cifre, la finanziaria è in progress e dalla stessa maggioranza finora sono stati presentati 750 emendamenti. Lo spettacolo continua, ma resta la convinzione che la stangata toccherà tutti.
 
 
Gli Italiani dicono: “Basta al governo Prodi!”. L’inchiesta de l’ “Economy”.
 
Più di quattro italiani su dieci dichiarerebbero al fisco meno della metà di quanto dovrebbero. E quasi sette su dieci non ripongono alcuna speranza nei confronti della manovra anti-evasione appena varata dal governo Prodi.
 
Sono i due risultati principali che emergono dal sondaggio condotto in esclusiva per il settimanale “Economy” da Tns Infratest su un campione di mille italiani sopra i 18 anni di età. Il sondaggio che è stato pubblicato integralmente sul numero di “Economy” in edicola da giovedì 26 ottobre, evidenzia che secondo il 40,3% degli intervistati l’evasione fiscale riguarda fino alla metà del reddito complessivo.
 
A dichiarare l’esistenza di comportamenti irregolari, seppure in forma indiretta, sono soprattutto le classi comprese fra i 35 e i 54 anni (il 46,3%) che sono anche quelle a maggior produzione di reddito, e gli abitanti del Sud (nel 48% dei casi). Solo il 6,7% degli intervistati da Economy è convinto che gli italiani nella loro dichiarazione dei redditi inseriscano correttamente tutte le loro entrate.
 
Significativa è anche la quota degli interpellati che ritengono che la stretta tributaria del governo Prodi avrà come effetto l’aumento dell’evasione tributaria, parziale o totale: sono il 62%, suddivisi tra un 35% convinto che gli italiani ­cercheranno nuovi strumenti per
eludere il fisco» e un 27% che sostiene che ora ­ricorreranno all’evasione, anche parziale». Solo il 19,3% degli intervistati pare credere che, dopo l’incremento della pressione fiscale, ­gli italiani
pagheranno tutto il dovuto».
 
Ifine, alla domanda ­lei crede che, come promesso dal viceministro alle Finanze Vincenzo Visco, l’evasione fiscale sarà sconfitta entro cinque anni?» il 68,8% del campione di Economy ha risposto ­no», il 16,5% ha risposto ­sì», mentre il 14,8% non ha risposto.

29/10/2006





        
  



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