Nellassemblea amministrativa Tavecchio traccia il futuro della LND
| FIRENZE - La gestione dei campionati del Settore Giovanile a livello periferico, poi apriremo i nostri Comitati anche alle componenti tecniche
di Paride Travaglini
La Lega Nazionale Dilettanti ha approvato oggi a Coverciano, nell’aula magna del centro tecnico federale, il bilancio consuntivo. L’appuntamento, al quale hanno partecipato i componenti del Consiglio Direttivo di Lega ed i delegati assembleari, cioè i dirigenti di società eletti a livello periferico per rappresentare la totalità degli oltre 13.000 club dilettanti.
Nel corso dell’assemblea, aperta dalla lettura dei saluti trasmessi dal commissario della Figc Luca Pancalli e dal presidente della Lega Professionisti Antonio Matarrese e proseguita con il saluto del vicepresidente del Settore Tecnico Antonio Papponetti, il presidente della LND Carlo Tavecchio ha presentato il bilancio annuale affrontando però soprattutto la situazione politica del calcio italiano.
Partendo dall’ultima decisione su calciopoli Tavecchio guarda al futuro: “La Federcalcio ha trovato il coraggio di fare autocritica su se stessa, ieri sera sono finiti i giudizi sportivi, ma dire come è successo che non sia successo niente mi pare troppo. E’ saltato un presidente federale, il presidente dell’Aia, la squadra più importante del paese è stata retrocessa in Serie B, altre sono state penalizzate. Oggi però conta essere presenti per scrivere le regole: il problema fondamentale per la LND è anticipare con provvedimenti autonomi quello che potrebbe esserci imposto. Dobbiamo incalzare l’estensore delle norme con nostri progetti, per non rischiare un commissario ad acta a febbraio, a partire dal diritto di veto. Ma tutte le azioni per dividere il mondo dilettantistico, per creare leghe nella lega, non porteranno ad alcun vantaggio per noi: il nostro 34% deve restare unitario, tutte le aspirazioni interne devono restare sotto il marchio LND.”
Particolare attenzione Tavecchio l’ha dedicata alla questione del settore giovanile, rivendicando un ruolo più forte per la Lega Dilettanti, soprattutto a livello periferico: “In Italia siamo pronti a discutere in maniera esasperata ma poco costruttiva il gioco più semplice del mondo: due squadre, un campo e vince chi la butta dentro. In queste ultime settimane ho assistito un pomeriggio a 3 partite tutte insieme, non ci ho capito niente. Il SgeS deve essere un elemento centrale di indirizzo strategico, soprattutto nei rapporti con la scuola. Ma laddove a livello periferico ci sono organizzazioni presenti, capaci di svolgere funzioni organizzative è inutile tenere in piedi baracconi doppi: bisogna fare uno sportello unico. Noi abbiamo 36.000 squadre di settore giovanile, che mediamente costano ciascuna 15.000 euro l’anno. E sapete chi li paga? Le società della LND, per una spesa di circa 540.000 euro, il 92% del sistema giovanile. Non vogliamo creare danni, ma mettere a posto le carte.” Ed allora ecco la soluzione della LND per il sistema periferico della Federcalcio del futuro: “Se la Figc ci darà la rappresentanza sul territorio, saremmo lieti di aprire le nostre organizzazioni anche alle componenti tecniche. E non avremo remore a concedere loro la partecipazione alla gestione del sistema sportivo. A patto di gestire tutti i campionati, anche quelli giovanili”.
In un passaggio del suo discorso, Tavecchio ha rivolto un messaggio anche al governo: “Voglio dare atto a questo esecutivo perchè ha preso in conto alcune nostre richieste, a cominciare dalla questione dei diritti tv, e chiederemo una consistente somma della fetta delle risorse, ma anche l’emendamento bipartisan per l’aumento da 250.000 a 300.000 euro del limite tassabile. Mi sembra un tetto rispondente ad un soggetto sportivo dilettante. Chi supera questa soglia deve entrare in contabilità ordinaria, anche perché non accettiamo le accuse del presidente Macalli che alla commissione parlamentare ha dichiarato che i dilettanti sono il ricovero, in nero, dei soggetti che vengono dai professionisti.” A proposito della Serie C, tra l’altro Tavecchio ha ricordato di auspicare “una riforma delle retrocessioni dalla C2 per dare un girone in più alla Serie D, spalmando meglio le squadre, riducendo le risorse per i club ma mantenendo la qualità di un campionato nazionale dilettantistico.”
Un ultimo passaggio è stato dedicato alla questione dell’intaso dei campi in erba artificiale e in particolare: “Il Tar del Lazio ieri (venerdì ndr) ha respinto la sospensione del nostro regolamento avanzata dall’associazione dei produttori di gomme riciclate. Voglio solo dire che secondo noi potevano esserci problemi dall’utilizzo di materiali riciclati e per questo abbiamo investito della questione il Ministero della Salute. Vogliamo sapere dall’organo competente come è quel prodotto. Per ora però non possiamo riempire l’Italia di gomme riciclate.”
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29/10/2006
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