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S.O.S. la Samb affonda

| SALERNO - Bombardata la navicella rossoblù:5-1. E poteva andare peggio. Urge chiudere le falle.

di Veleno

Non so se avete letto il mio articolo di domenica scorsa. Se si, certamente avrete notato che chiaramente aveva precorso i tempi di una disfatta contro la Salernitana. Non era nelle mie intenzioni di voler fare la Cassandra inascoltata ,profetessa di sciagure , ma ho solo evitato di fare il medico pietoso ( che fa la piaga verminosa) magari facendo leva, come poi hanno fatto in diversi, sul primo punto conquistato contro il forte Foggia. Punto che avrebbe dovuto dare nuova forza morale a questa giovane Samb.

Ovviamente così non è stato. Il punto carpito al Foggia non ha dato esiti positivi, non si può cavar sangue da una rapa. Così tutti i difetti di questa squadra sono venuti fuori ,in modo progressivo, in queste cinque gare e si sono tutti scaricati nell’incontro con la Salernitana.

Copio e incollo un frammento del mio articolo di domenica scorsa:“Errori a non finire: di impostazione, tattici tecnici,caratteriali, di controllo di nervi,di concentrazione. Gli stessi,quasi in fotocopia, di quelli commessi nelle precedenti partite, con un’aggravante, per certi versi, agghiacciante: con il passare delle domeniche si sono moltiplicati, come un virus letale”.

Come vedete la vostra Cassandra aveva visto giusto e la sommatoria di tutto questo stato di cose ha portato alla disfatta di Salerno. E poteva anche andare peggio. Dopo una ventina di minuti eravamo sotto di tre reti, a quel punto la squadra di casa ha capito che il divario tecnico era così vistoso che ha trasformato un incontro ufficiale in un allenamento. Ha abbassato i ritmi di gioco , ha fatto circolare la palla in tutto relax e nonostante tutto ha segnato altri due gol e ne ha mancati diversi per superficialità e per poca concentrazione.

Una Waterloo? Magari ! Non penso proprio che Calori , con tutto il rispetto che gli porto, sia un Napoleone del calcio e la Samb non ha proprio mostrato la grinta e l’eroicità dei soldati francesi, tanto che ad un certo punto mi è parso di vedere volare in campo un …asciugamano. Perbacco, mi sono chiesto, hanno gettato la spugna, come nel pugilato. Scherzo ovviamente. Come si suol dire, scherzo per non piangere. La situazione è veramente preoccupante. Mi correggo:è tragica. Ora, oltre ad una squadra inesperta, e in qualche elemento scarso di contenuti tecnici, abbiamo un organico frastornato, insicuro, cioè che non crede di essere all’altezza della situazione, e pauroso. Non dico oltre per non infierire.

Dunque sono aperte le scommesse su quello che apparirà sui quotidiani locali in merito ai rimedi. Siamo bravissimi, noi della stampa, a fare l’ostracismo dopo che il disastro è avvenuto magari dicendo :”Ve l’avevo detto io ”. Basta leggere qualche riga sopra per avere la conferma, certo non sono immune a questo virus giornalistico. Però spero che riusciremo ad essere almeno sinceri ed obiettivi.
Allora con chi ce la vogliamo prendere. Con Pavone che ha spacciato dei brocchi per giovani campioncini. Con Tormenti che si è tenuto ben stretto la propria scarsella piena di monete d’oro. Con Calori che ha fatto confusione tra tattica e tatticismo e ha insistito fin troppo su un terno perdente , il 4-3-3.

Mi viene da dire: di tutto un po’, come nelle migliori ricette. Che facciamo? Esoneriamo Calori? Non servirebbe a molto. Se il invece di un cavallo gli diamo un ciuccio che colpa ne ha il cavaliere? Buttiamo dalla torre Pavone? Quasi,quasi! Certo che la campagna acquisti è stata a dir poco…confusionaria però è sempre legata alla famosa scarsella di Tormenti. Ecce bombo: Tormenti. Il nostro presidente o chi per lui, deve aprire la scarsella, tirare fuori alcune monete d’oro e accattare, dove si può, qualche elemento per mettere delle pezze, almeno per rimettere in linea di navigazione la Samb e farla arrivare , in uno stato di classifica decoroso, al mercato di riparazione di gennaio. Sperando, e anche pregando, qualche santo, che Pavone questa volta azzecchi nella scelta dei tasselli giusti e che Calori sappia dare quella sterzata al timone tale da rimettere lo scafo con la prua rivolta verso le onde. Cioè, come dicevo prima, di tutto un po’.

Come sapete sono solito dire: se son rose fioriranno. Mi esimo dal riproporre questo proverbio perché manca addirittura la pianta delle rose.

01/10/2006





        
  



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