Amedeo Ciccanti: il Piceno "territorio di cerniera"
Ascoli Piceno | Investimenti infrastrutturali e rinnovamento del sistema fiscale le 2 priorità del senatore. Domani in piazza del Popolo il suo comizio finale.
di Stefania Mistichelli
Amedeo Ciccanti
Amedeo Ciccanti, classe 1951, ascolano. Ha 2 figlie, Maria Rita e Giulia, è laureato in Scienze Politiche. Un curriculum fitto maturato all’interno della pubblica amministrazione e un impegno politico che risale al 1972, quando si iscrive alla Dc.
Dal 1979 al 1981 è consigliere di quartiere, nell’81 è eletto per la prima volta consigliere comunale, quindi dal 1983 al 1986 è assessore ai LL. PP. del comune di Ascoli. Seguono diversi altri incarichi fino all’elezione a sindaco di Ascoli del 1987. Di seguito arriva l’elezione a consigliere regionale.
È stato Presidente della 5° Commissione Sanità del Consiglio regionale, facendo parte di una maggioranza di centro sinistra che ha governato la Regione marche dal 1990 al 1995.
È stato rieletto per la 2° volta nel 1995 consigliere regionale nella lista Forza Italia – Polo Popolare. È in questa, 1995-2000, che è stato Vice Presidente della 2° Commissione bilancio, facendo parte dello schieramento di opposizione del centro destra.
E' stato rieletto consigliere comunale di Ascoli Piceno nel giugno 1999, nella lista CCD/CDU. E' stato quindi Presidente del Consiglio comunale dal 1999 al 2000.
Il 13 maggio 2001, in quota CDU, è stato eletto Senatore della Repubblica con il 43,83% con il simbolo “Casa delle Libertà", battendo il candidato Giovanni Ferrante, Senatore uscente, candidato sotto il simbolo dell'Ulivo.
Ha aderito al Gruppo "CCD-CDU Biancofiore", poi divenuto (gruppo) UDC e lo ha rappresentato:
- nella 5a Commissione bilancio;
- nella 14a Commissione per le politiche comunitarie:
- nella Commissione di inchiesta "Mitrokin";
- nella Commissione speciale "Infanzia";
- nella Commissione bicamerale "Infanzia".
È oggi candidato Udc al senato.
Una storia politica lunga e iniziata lontano la sua.
Sì, sono un politico che ha fatto la gavetta. Da consigliere di quartiere a senatore ho maturato una solida esperienza passando per tutti i livelli istituzionali.
Nella sua attività da senatore cosa ha fatto per il suo territorio?
Sicuramente faccio la differenza per il contributo dato per la pavimentazione dell’avio-superficie di Monteprandone, perché diventi aeroporto, e il potenziamento del porto di San Benedetto con un finanziamento di 1 milione e 800 mila euro.
Dal mio punto di vista i trasporti e la logistica sono infatti un’infrastruttura strategica: l’autoporto, il porto e l’aeroporto sono terminali indispensabili per il trasporto su terra, su mare e su cielo e per gli interscambi tra ferrovia e gomma.
A mio parere le Marche diventeranno la porte dell’Oriente, ma dobbiamo impegnarci perchè siano il nodo terminale dei collegamenti con il Lazio, strategici per promuovere scambi commerciali con i Balcani.
A fianco poi ho sostenuto con 600 milioni euro di finanziamenti il 1° tratto del collegamento ferroviario Ascoli – Roma, quello che va da Rieti a Passo Corese, oltre all’ammodernamento del tratto Antrodoco – Rieti. Se quindi andasse a buon fine l’elettrificazione Ascoli – Porto D’Ascoli, mancherebbe solo una tratta di 125 chilometri, da Ascoli a Antrodoco. La sua realizzazione sarà il mio impegno prioritario se verrò rieletto.
In più ho contribuito a potenziare la rete viaria su gomma, la Salaria, sulla quale abbiamo utilizzato i 100 milioni di euro della precedente legislatura e ne abbiamo aggiunti altri 100, per il tratto Gole del Velino – Bivio di Micigliano, i cui lavori inizieranno nel giro di qualche settimana.
D’altra parte il sud della Marche soffre di una carenza cronica dal punto di vista delle infrastrutture viarie.
In realtà non siamo indietro come infrastrutture nel contesto regionale. Infatti nessuno come noi può vantare una rete viaria di cielo, terra, mare come la nostra. Il mio obiettivo infatti è portare la valle del Tronto da zona di frontiera qual è stata fino ad adesso a zona di cerniera con il sistema infrastrutturale di Ancona e Pescara.
Un altro nodo importante del sud delle Marche è la crisi occupazionale, qual è il suo impegno in proposito?
Non appartengo alla categoria dei “piagnoni”, secondo me piuttosto che lamentarsi per il fatto che è terminato un modello di sviluppo assistito (dovuto alla cassa del Mezzogiorno) bisogna progettare un nuovo modello di sviluppo auto – propulsivo.
Un esempio di questa trasformazione?
Come ho già detto se potenziamo le economie esterne al sistema produttivo e velocizzano le attività commerciali, creiamo un territorio ideale e attrattivo per gli investimenti.
Come ha visto la campagna elettorale, ormai agli sgoccioli?
Questo anno la campagna elettorale è tra chi rientra con il premio di maggioranza e tra chi, come me, dovrebbe rientrare con i resti.
Io sono in ballottaggio, con i resti, con il secondo candidato di Forza Italia, siciliano, ed è per questo sto cercando di convincere gli elettori a votare “marchigiano”.
Quali sono le priorità del senatore Ciccanti una volta in parlamento?
Oltre alle già dette priorità infrastrutturali, altro mio impegno sarà quello di modificare il sistema fiscale, prima della riduzione delle aliquote di Berlusconi, favorendo le famiglie monoreddito con la ripartizione del carico fiscale tra tutti i componenti che non lavorano e con l’introduzione del sistema fiscale americano, che permette a ciascun percettore di reddito di detrarre dal proprio carico fiscale le spese alimentari, di affitto, di trasporto e di quant’altro utile socialmente.
Amedeo Ciccanti sarà domani nella sua città per il comizio finale della campagna elettorale, alle 19.30 in piazza del Popolo.
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06/04/2006
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