Il tifo è l'anima dello sport. Guai se non ci fosse. E' l' elemento puro della ormai macchina da soldi rappresentata dal professionismo. Niente a che vedere con parcelle dei procuratori, stipendi degli atleti, utili societari, entroiti in sponsorizzazioni ed incassi al botteghino.

Il tifoso gioca al ribasso economico: più ama la propia squadra e più spende. In trasferte, in abbonamenti, in equipaggiamento da "curva" in tutto purchè finalizzato con enfasi alla propia squadra del cuore, in tutti gli sport.

Ecco perchè è giusto dare loro spazio quando richiesto, soprattutto se il periodo è nettamente avverso a facili soluzioni. E' il caso della Fermana dove, dopo l'ordinaria conferenza stampa del dopo gara, diversi esponenti del tifo storico canarino, nello specifico le Brigate Giallo-Blù, hanno chiesto ed ottenuto un confronto con il presidente Battaglioni.

"Siamo stanchi delle menzogne - esprimono per opera dei portavoce - per noi il fatto che il presidente voglia lasciare è pura propaganda. Non c'è la volontà di farlo, al contrario, a nostro avviso è un modo per mantenere senza colpe le mani sulla società. Non accetteremo nessuna C2 con questa gestione, con un vertice societario menzoniero: dove sono questi 5 nuovi acquisti sbandierati a gennaio? Squadra giovane ok, ma non solo per mancanza di risorse, tanto poi sappiamo chi intasca il premio per la squadra più verde del torneo..."

Temi e parole che stridono con quanto precedentemente espresso dal patron, che in occasione delle repliche ha sempre trovato il muro opposto degli ultrà.

Ormai è inevitabile non solo la retrocessione della squadra ma anche il fatto dell'aver varcato il punto di non ritorno vacillante da sempre tra la piazza e lo stesso numero uno societario.

Sembrano lontani anni luce i tempi della promozione in B.