Soldini: "Ho pagato gli assegni, ecco le fotocopie che lo dimostrano"
San Benedetto del Tronto | Il presidente della Samb dice di aver pagato gli stipendi i primi giorni di Marzo ma i giocatori dimostrano che i suoi assegni sono tornati impagati.
di Stefano Bruni

Il faccia a faccia tra Soldini e i giocatori
Un pomeriggio più brutto penso sia difficile che lo abbia passato... stiamo parlando di Alberto Soldini presidente della Sambenedettese calcio che oggi ha avuto la "brillante" idea di venire a San Benedetto insieme all'onorevole Antonio Di Pietro per chiarire alcune cose con stampa e giocatori nonostante la questura glielo abbia sconsigliato vivamente.
Dopo un accoglienza "calorosa" fatta di bombe carta, carote e uova è stato costretto a rinchiudersi in un ufficio comunale per oltre 1 ora prima di parlare con noi giornalisti ed alla fine ecco le confessioni del presidente rossoblu:
"L'idea di acquistare la Sambenedettese è venuta ad alcuni miei amici che lavorano in alcune società dilettantistiche, sapevano che pur non capendo granchè di calcio sono uno sportivo, amante soprattutto della box, così mi hanno proposto quest'affare. Ci ho riflettutto e ho pensato che sarebbe stata una bella esperienza e che avrei potuto fare affari anche nelle marche e così ho contatto Paterna e Mastellarini".
E cosa le hanno detto?
"Volevano 320.000 euro poi alla fine sono arrivati a 220.000. Ho pagato 50.000 euro in contanti più un assegno a garanzia del mio pagamento. Loro avrebbero potuto riscuotere questo assegno se non avessi pagato le rate mensili che erano di 26.500 euro l'una. Una volta rilevata la società ho iniziato a pagare a destar e a sinistra così ho chiamato Paterna chiedendogli di poter posticipare qualche pagamento ad Aprile, Paterna mi ha detto che ci doveva pensare ma a quanto pare non ha accettato".
Ma presidente veniamo ad oggi... lei deve pagare almeno i giocatori!
"Li ho pagati e ho portato con me le fotocopie di tutti gli assegni che sono stati inviati ai giocatori della Sambenedettese calcio, eccole". Il presidente tira fuori le fotocopie degli assegni.
I giocatori attendono nella sla consiliare e quando sanno di queste fotocopie vogliono parlare con il presidente che accetta la loro richiesta. Stampa, giocatori e presidnete prendono posto nella sala consiliare e qui inizia il durissimo faccia a faccia tra Soldini e gli atleti.
SOLDINI: Ragazzi io vi ho pagato e queste fotocopie sono le prove.
COLONNELLO: Caro presidente lei sta dicendo delle cose non vere poichè noi abbiamo le prove che i suoi assegni sono stati protestati perchè i suoi conti o sono chiusi o non hanno liquidità all'interno quindi eviti di dire delle menzogne.
SOLDINI: Il conto alla Banca di Lodi mi è stato chiuso per quel famoso assegno che Paterna non doveva ritirare ed invece ha ritirato mandandomi in crisi.
ZINI: Ammetta almeno che sta dicendo delle cose non vere, è da 1 mese che parliamo con il suo portavoce il Sig. Santilli e puntualmente lui ci liquida dicendo di attendere e quando finalmente arrivano i suoi assegni scopriamo che sono scoperti... pensi caro presidente che i nostri massaggiatori non prendono stipendi da 8 mesi e Domenica il suo amico Santilli li ha chiamati dicendoglio che potevano detrarre il loro stipendio dall'incasso della partita... peccato che, come lei ben sapeva, l'incasso è stato pignorato dal tribunale di Ascoli poichè c'è un'istanza di fallimento nei confronti della società, si vergogni.
MACALUSO: Presidente io non ho più un soldo, dormo in una casa grazie ad alcuni tifosi che non mi fanno pagare l'affitto, vengo ad allenarmi con la bici, devo mantenere una famiglia e se mangio in questi giorni è grazie al popolo sambenedettese... io ho bisogno di soldi ma ogni volta che vado in banca mi dicono che i suoi assegni sono protestati e non me li versano sl conto... noi non siamo dei giullari.
A questo punto Bagalini ha uno scatto di nervi e lancia il microfono per terra, i giocatori iniziano ad inveire insieme alla stampa contro il presidente che dice sempre e solo la stessa frase : "IO VI HO PAGATO".
Presidente sta vendendo la società?
"Si ma non è facile, vedremo cosa posso fare".
Con queste misere parole si conclude uno dei pomeriggio più tristi della storia della Sambenedettese.
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21/03/2006
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