Fermana, sconfitta quasi preannunciata eppure..
Fermo | Nonostante le numerose assenze nella formazione schierata contro il Cittadella, la squadra di Sciannimanico ha sfiorato il pari con la traversa di Pirro
di Paolo Gaudenzi
Le difficoltà della Fermana di stagione sono sotto gli occhi di tutti e sottolinearle, o peggio, rimarcarle gettando benzina sul fuoco, non servirebbe decisamente a niente. Anzi, accentuerebbe le difficoltà di un ambiente già in emergenza.
Ciò che però traspare dalla squadra vista contro la Foscarini-band è la dedizione e l'impegno di un 11 ulteriormente giovane ed inesperto, frutto delle dinamiche infrasettimanali che hanno pregiudicato e pregiudicheranno in seguito l'opera di Sciannimanico.
Con La Rocca praticamente a stagione finita per problemi ai crociati anteriori, Acciai fuori per un mese e mezzo, Onesti e Tinazzi precedentemente già fermi ai box, sommiamo le ulteriori assenze di Niccolini e Francioso squalificati, notiamo che mister Sciannimanico ha fatto più l'artista che l'allenatore nel creare, più che allestire, la formazione da opporre al Cittadella.
Eppure la Fermana, ulteriormente indebolita dalle appena citate indefezioni, ha cercato di gettare il cuore oltre l'ostacolo anche se offrendo uno spettacolo calcistico di basso profilo. La situazione sembrava già precipitare al primo minuto di gara con la rete ospite di Giacobbo ma, guardando quella misera parte di bicchierino mezzo pieno, vanno considerati diversi elementi quali, l'esordio di un'inedita coppia di centrali difensivi, vale a dire Perricone supportato addirittura dal mediano della Beretti Ciabattoni, Del Moro schierato non al meglio della condizione, e con la panchina piena zeppa di '86 ed '87.
Da elogiare per l'impegno e la dedizione Forò, diciottenne, entrato nel secondo tempo e gettatosi nella lotta senza timore.
I ragazzi hanno comunque limitato ad un gol il bottino ospite, più frutto della disattenzione che dell'inferiorità tecnico-tattica, e hanno cercato di riequilibrare le sorti di una gara impari sino al termine.
Su tutte, l'occasione che poteva far gridare al miracolo più che al gol: la traversa di Pirro, scaturita dagli sviluppi di un corner. Ciò che rimane nel dopo Cittadella è, purtroppo, una classifica più che allarmante. I ragazzi sono chiamati ad una prova di ulteriore maturità: quella umana, onde onorare nel migliore dei modi le gare e la maglia di una società con diverse pagine di gloria nella storia del calcio professionistico.
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28/11/2005
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