Ascoli - Palermo 1-1
Ascoli Piceno | I bianconeri pareggiano grazie al gol di Ferrante
di Boris Giorgetti
ASCOLI : Coppola; Comotto, Corallo, Domizzi, Del Grosso; Foggia (25 st Della Morte), Parola , Guana, Fini; Ferrante (25 st Quagliarella), Bjelanovic All. Silva-Giampaolo
PALERMO : Guardalben; Zaccardo, Barzagli, Rinaudo, Grosso; Gonzalez (45st Ferri), Corini, Barone, Bonanni (16 st Santana); Makinwa (28 st Brienza), Caracciolo All. Luigi Del Neri
Marcatori: 37 pt Bonanni; 8 st Ferrante
Ammoniti: Fini (A), Bjelanovic (A), Rinaudo (P), Grosso (P), Gonzalez (P)
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo
Un tempo per uno e pareggio sostanzialmente giusto tra Ascoli e Palermo che hanno dato vita ad una partita aperta e vivace che sarebbe potuta essere anche spettacolare se le due squadre non fossero state costrette a giocare su un terreno infame, reso pesantissimo dalle cattive condizioni atmosferiche durante la settimana.
Giampaolo scioglie i dubbi della vigilia inserendo Del Grosso e Ferrante nell’undici titolare. Sul fronte opposto Del Neri affida le sue fasce a Bonanni e Gonzales con Santana inizialmente in panchina.
I siciliano partono subito col piglio della grossa squadra imponendo il proprio ritmo ad un timoroso Ascoli. Ghiottissima l’occasione che Caracciolo spreca, a tu per tu con Coppola, già al 3’ minuto di gara cui fa seguito un’azione fotocopia a metà primo tempo, ancora fallita dall’airone rosanero.
Timidi i tentativi marchigiani di impensierire un solido Palermo tanto che l’unico tiro in porta lo effettua Foggia al 25’ da considerevole distanza: facile la parata di Guardalben.
La gara si gioca prevalentemente a centrocampo senza grandi occasioni da entrambe le parti. Brillano i due esterni isolani Bonanni e Gonzales ben coadiuvati dalla solita attenta regia di capitan Corini. Difficoltosa, invece, la manovra bianconera, non supportata adeguatamente da Parola e Fini. Ferrante cerca di rendersi pericoloso ma i compagni non riescono a servirlo con precisione.
La leggera pressione degli uomini di Del Neri si concretizza al 35’ quando un cross di Gonzales dalla destra non viene intercettato dalla retroguardia ascolana, la palla arriva all’isolatissimo Bonanni che, di sinistro, insacca alle spalle di Coppola.
Il gol non scuote gli ascolani dal torpore, sono anzi gli isolani a rendersi ancora pericolosi con le incursioni dello sgusciante Makinwa, ma la giornata-no di Caracciolo scongiura il peggio per Fini e compagni.
La ripresa mostra due squadre completamente rinnovate, non negli uomini ma nell’approccio alla gara. I locali sembrano decisi a riacciuffare il pari cosa che puntualmente avviene al 52’: è Guana che ruba palla sulla trequarti a Corini, si invola in un’irresistibile percussione centrale, dribbla Barzagli e serve a Ferrante la palla dell’1-1 che l’ex granata deve solo spingere in rete. Secondo gol in campionato per l’attaccante che si riconcilia con pubblico e guida tecnica dopo le tensioni delle scorse settimane.
Il gol dell’Ascoli fa esplodere una bolgia al Del Duca, con i sostenitori bianconeri che spronano i propri beniamini alla vittoria. Il calo fisico del Palermo, prevedibile visto la partita di Coppa disputata giovedì, non crea però grossi problemi agli ospiti che riescono a contenere le poche sfuriate offensive di Foggia e Bjelanovic. L’ingresso dell’ex Brienza dà maggiore vivacità ai rosanero che non ci stanno a farsi mettere sotto dai padroni di casa.
Nonostante la partita resti aperta fino all’ultimo minuto il risultato di 1-1 non si sblocca e, dopo cinque minuti di recupero, Mazzoleni manda tutti negli spogliatoi.
Giampaolo scioglie i dubbi della vigilia inserendo Del Grosso e Ferrante nell’undici titolare. Sul fronte opposto Del Neri affida le sue fasce a Bonanni e Gonzales con Santana inizialmente in panchina.
I siciliano partono subito col piglio della grossa squadra imponendo il proprio ritmo ad un timoroso Ascoli. Ghiottissima l’occasione che Caracciolo spreca, a tu per tu con Coppola, già al 3’ minuto di gara cui fa seguito un’azione fotocopia a metà primo tempo, ancora fallita dall’airone rosanero.
Timidi i tentativi marchigiani di impensierire un solido Palermo tanto che l’unico tiro in porta lo effettua Foggia al 25’ da considerevole distanza: facile la parata di Guardalben.
La gara si gioca prevalentemente a centrocampo senza grandi occasioni da entrambe le parti. Brillano i due esterni isolani Bonanni e Gonzales ben coadiuvati dalla solita attenta regia di capitan Corini. Difficoltosa, invece, la manovra bianconera, non supportata adeguatamente da Parola e Fini. Ferrante cerca di rendersi pericoloso ma i compagni non riescono a servirlo con precisione.
La leggera pressione degli uomini di Del Neri si concretizza al 35’ quando un cross di Gonzales dalla destra non viene intercettato dalla retroguardia ascolana, la palla arriva all’isolatissimo Bonanni che, di sinistro, insacca alle spalle di Coppola.
Il gol non scuote gli ascolani dal torpore, sono anzi gli isolani a rendersi ancora pericolosi con le incursioni dello sgusciante Makinwa, ma la giornata-no di Caracciolo scongiura il peggio per Fini e compagni.
La ripresa mostra due squadre completamente rinnovate, non negli uomini ma nell’approccio alla gara. I locali sembrano decisi a riacciuffare il pari cosa che puntualmente avviene al 52’: è Guana che ruba palla sulla trequarti a Corini, si invola in un’irresistibile percussione centrale, dribbla Barzagli e serve a Ferrante la palla dell’1-1 che l’ex granata deve solo spingere in rete. Secondo gol in campionato per l’attaccante che si riconcilia con pubblico e guida tecnica dopo le tensioni delle scorse settimane.
Il gol dell’Ascoli fa esplodere una bolgia al Del Duca, con i sostenitori bianconeri che spronano i propri beniamini alla vittoria. Il calo fisico del Palermo, prevedibile visto la partita di Coppa disputata giovedì, non crea però grossi problemi agli ospiti che riescono a contenere le poche sfuriate offensive di Foggia e Bjelanovic. L’ingresso dell’ex Brienza dà maggiore vivacità ai rosanero che non ci stanno a farsi mettere sotto dai padroni di casa.
Nonostante la partita resti aperta fino all’ultimo minuto il risultato di 1-1 non si sblocca e, dopo cinque minuti di recupero, Mazzoleni manda tutti negli spogliatoi.
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27/11/2005
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