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A morte il re!

Fermo | Il Gran maestro degli scacchi Fabio Bruni presenta il suo primo libro “Carpe Diem. Ovvero l’attimo fuggito”.

di Francesca Ripa

Gli scacchi sono lo sport più violento che esista” Garry Kasparov.

Alla domanda perché il gioco degli scacchi è così coinvolgente Fabio Bruno cita il gran Maestro Kasparov e poi spiega.

“Se batti qualcuno alla corsa finisce li, ma quando si vince a scacchi c’è un qualcosa di non detto. Sei il migliore e basta. E’ uno scontro di cervelli. E’ una battaglia mentale che stimola molta aggressività, che ovviamente rimane nella scacchiera”.

Fabio Bruno, l’attuale campione italiano, nasce a Civitanova 44 anni fa, inizia a giocare casualmente all’età di 17 anni. Cresce come giocatore nell’associazione scacchista di Porto S. Giorgio.

Oggi è un punto di riferimento e alla presentazione del suo libro, lo troviamo impegnato a firmare le copie per tutti quei giocatori in erba, che bramano di conoscere le nuove tecniche da lui sapientemente spiegate in Carpe Diem. Ovvero l’attimo fuggito.

La partita a scacchi è fatta di attimi, e quando si manca la giusta mossa è un attimo non solo orami perso per sempre, ma un errore che costerà caro. L’avversario non farà sconti. Significativa è la copertina del libro. Il vignettista ha ricalcato una buffa versione dell’autore che con una retina da farfalle tenta di acchiappare un punto esclamativo.

Tale simbolo negli scacchi identifica la mossa buona, una probabile mossa vincente.

Nel libro sono raccolte 29 partite delle 272 che si sono svolte nel torneo 2004 di Porto S. Giorgio. Con un pizzico di umorismo, per smorzare i toni tesi della scacchiera, un tratto a volte psicologico che ritaglia i pensieri dei giocatori in particolari momenti della partita, l’autore spiega tecnicamente le strategie di illustri campioni internazionali ma anche nostrani.

In tutti gli sport la fortuna ha un suo ruolo, ma negli scacchi? Si può vincere grazie alla dea bendata? A questa domanda Fabio Bruno apre il suo libro e mostra una citazione di Aaron NimzowitschLa fortuna è fortuna perché di breve durata”. E poi indica la sua sottoscritta citazione “Si ma la sfiga è eterna!”. Scherza Fabio Bruno, ma non quando parla della concentrazione negli scacchi: “Non esiste la fortuna sulla scacchiera. Se sbagli sei un somaro!”.

“Sfortunato fui quando durante una partita mi allontani per andare in bagno, inciampai, gli occhiali caddero e si ruppero, se non è sfiga questa! Però il mio avversario non volle continuare a giocare vista la mia aggravata situazione e ci accordammo per darla in pareggio”.

Negli scacchi vincere è tutto, ma non c’è gusto né onore battere un avversario in difficoltà.

Come si allena un giocatore di scacchi? Fabio Bruno che dedica 5 ore al giorno alla sua personale preparazione risponde che è importante avere un certo bagaglio tecnico, ma è altrettanto importante giocare per allenarsi ad affrontare un avversario. “Gli scacchi sono un hobby, ma per vincere si deve studiare. Si prendono le partite dei grandi campioni e un bravo maestro che le te le spieghi”.

Ma attenzione la concentrazione è fondamentale. ”Una partita a scacchi non è mai finita. E’ molto importante non farsi travolgere dalle emozioni. La mente deve essere sgombra di pensieri negativi. Lottare. Lottare. Lottare. Se pensi che ti battono, ti batteranno!”.

Anche per questo Fabio Bruno si appella ad un grande maestro, Emanuel Laser e al suo libro “La filosofia della lotta”. Non mancano toni polemici per l’organizzazione del torneo di Porto S. Giorgio.

Fabio Bruno denuncia la mancata sinergia tra gli esperti del campo e l’associazione albergatori. E’ riconoscente nei loro confronti, perché da sempre sostengono il torneo, senza dei quali probabilmente non avrebbe avuto futuro. Il problema è che il loro compito è quello di gestire la situazione logistica e basta. Perché si ostinano ad occuparsi anche dell’area tecnica? Sono già bravi come amministratori degli affari finanziari legati alle loro attività alberghiere e allora perché occuparsi anche di affari finanziari e non, fuori dalle loro competenze?

30/10/2005





        
  



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