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Nuovo PRG: il prof. Bellagamba risponde alle 48 osservazioni del “tavolo tecnico”

San Benedetto del Tronto | Situazione esistente, diritti acquisiti, edificazione, perequazione, ecc: il progettista scrive al sindaco

di Giovanni Desideri

il prof. Piergiorgio Bellagamba e l'arch. Luisa Calimani

Il progettista del nuovo Piano regolatore della città di San Benedetto, prof. Piergiorgio Bellagamba, ha risposto alle 48 osservazioni formulate dal “tavolo tecnico” organizzato dall’Udc. Come queste ultime erano state inoltrate al sindaco Martinelli, anche le risposte del progettista sono state inoltrate al sindaco: il primo aprile. Molte delle contestazioni erano già state chiarite da Bellagamba nel corso di una serie di interviste rilasciate al Quotidiano.it (v. “articoli connessi”).
 
Per esempio in tema di registrazione della “situazione esistente” e di “diritti acquisiti”. Il progettista rende noto che la “carta base” del nuovo PRG è aggiornata alla data del 15 marzo e che “ulteriori elementi possono essere riportati, se rispondono ai criteri assunti dal PRG (concessioni rilasciate ed interventi in piani di lottizzazione approvati e convenzionati)”.
 
Proprio quei “criteri assunti dal PRG” rappresentano, come ormai noto, la definizione data da Bellagamba del termine “diritti acquisiti”. “Il Piano – si legge nel documento – registra tutte le concessioni rilasciate, non quelle “in itinere” che non sono oggetto di atti amministrativi definiti”.
 
Nel testo si accenna inoltre a ciò che il professore aveva già detto nel corso delle interviste: i lotti minimi saranno invariati rispetto al Piano vigente (inizialmente erano stati portati da circa 700 a 1200 metri quadrati). Pur restando il problema delle aree per verde e servizi che il Comune ha bisogno da reperire per raggiungere lo standard di 27 metri quadrati per abitante.
 
Perequazione. Il progettista invita a discuterne pubblicamente, pur ribadendo che alcuni dei diritti edificatori apparentemente non mantenuti nel nuovo Piano vengono in realtà trasferiti su altre zone, proprio in virtù di questo strumento urbanistico, una volta effettuate le dovute stime (“Debbono essere in ogni caso fissati riferimento univoci per le valutazioni: valore delle aree in base all’imponibile catastale, costi delle opere previste, prezzi di mercato dei beni prodotti, ecc.”).
 
Collina. Alcuni paventano la solita “edificazione selvaggia” della collina, specie nella zona sud della città. “Negli ambiti per “attrezzature e residenza in aree collinari” – è la risposta – viene fissato un indice edificatorio molto baso che consente di realizzare 450 mc (150 mq di superficie utile) in un ettaro. La norma precisa che tali edifici debbano esser realizzati in “nuclei aggregati” (…) al fine di evitare la diffusione degli interventi e lo spreco di risorse in opere di urbanizzazione.”
 
Viabilità. Il progettista segnala “approfondimenti” in corso per quanto riguarda la viabilità nella zona sud della città. Conferma che il Piano prevede la bretella Santa Lucia/Ponterotto/Grottammare. Sui sottopassi da realizzare, infine, conferma la necessità di un accordo con le Ferrovie.
 
Tronto e delocalizzazione. “La eventuale “delocalizzazione” delle attività non è un “obbligo” (è sufficiente effettuare interventi che garantiscano condizioni di sicurezza), ma una opportunità che il Piano segnala, individuando anche un ambito destinato a PIP (Piano delle attività produttive) per il quale il Comune assume, secondo le leggi vigenti, impegni e responsabilità di attuazione”.
 
Albula. “La proposta per l’Albula – scrive Bellagamba – mantiene inalterata, come richiede la Legge, la “sezione” che assicura il contenimento della portata di acqua nei casi di flusso massimo. Le indicazioni del progetto sono esemplificative e possono essere, in una prima fase, limitate ad un rifacimento del letto del torrente con caratteristiche tecniche e materiali idonei.”
 
Bellagamba respinge come “offensiva” l’insinuazione secondo cui il suo staff riceverà incarichi per realizzare ciò che il Piano prevede, a discapito degli studi tecnici locali (“la legge impedisce ai professionisti che redigono un PRG di assumere incarichi da soggetti privati per alcuni anni”).

08/04/2005





        
  



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