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PRG: i progettisti rimpiangono le norme di salvaguardia

San Benedetto del Tronto | Seconda illustrazione del nuovo documento: dettagli sui progetti e la perequazione

di Giovanni Desideri

“Concessioni edilizie legittimamente richieste possono pregiudicare le aree per servizi del nuovo Piano Regolatore.” Così l’architetto Luisa Calimani, assistente del prof. Piergiorgio Bellagamba che lo ha firmato, ha risposto ieri alla domanda del presidente della commissione urbanistica del Comune di San Benedetto Vincenzo Rosini, che chiedeva lumi su una precedente affermazione della stessa Calimani (curatrice della sezione “piano e luoghi urbani”) sui “pericoli” che incomberebbero sul documento.
 
Insomma la questione delle norme di salvaguardia, che i progettisti avevano chiesto al sindaco Martinelli, ma che questi non era riuscito a far digerire alla propria maggioranza, da sempre insoddisfatta per quello che ritiene uno scarso coinvolgimento nella realizzazione del PRG.
 
In commissione il prof. Bellagamba e i suoi assistenti hanno illustrato per la seconda volta il piano, soffermandosi maggiormente sui progetti già annunciati lo scorso giovedì e fornendo alcune delucidazioni sul metodo della perequazione che dovrà garantire al Comune l’acquisizione delle aree per verde e servizi, senza danneggiare alcun proprietario, ma mettendoli tutti sullo stesso piano: delimitata un’area di interesse per la programmazione, verde e metri cubi verrebbero distribuiti equamente ai diversi proprietari, evitando che ad uno spetti solo il verde e all’altro l’edificazione, anche mediante il trasferimento del diritto edificatorio del primo su altre zone (specialista della perequazione, nell’équipe, è il prof. Stefano Stanghellini).
 
I particolari – ha specificato Bellagamba – verranno comunque discussi con i proprietari e gli operatori che interverranno. Bellagamba ha ribadito ancora una volta che il piano raggiunge lo standard di 27 metri quadrati di verde e servizi per abitante (da 59 a 146 ettari).
 
Sul totale delle funzioni previste dal piano, il 4,8% sarà “edilizia residenziale pubblica”, il 3,9% “residenziale privata convenzionata”, “complessi turistici” 26,6%, “attività ludiche” 12,3%, “piazze” 7,6%, “aree verdi con attrezzature sportive pubbliche” 5,2%, “con attrezzature private” 10,4%, “aree verdi pubbliche” 40,3%, “aree verdi private” 1,6%. “Commerciale” 14,3%.
 
Alcuni particolari in alcune zone. Palacongressi circondato da uno spazio pubblico (con attività ludiche) e da parcheggi sul lato di via dei Mille, da un boschetto nei lati nord e ovest. Novità sul lungomare: la pineta all’altezza del campo Europa comprenderebbe anche l’attuale sede stradale, modificando la viabilità nelle vie parallele.
 
In centro: parcheggio sotto le piazze San Giovanni Battista e Garibaldi e collegamenti con la zona al di là della ferrovia, anche da via Manzoni. Per il porto il terzo braccio a nord, previsto da anni. Nuova edificazione (percentuale pubblica e convenzionata) in collina a nord del Paese Alto, verso San Filippo. Ampliamento del cimitero, riqualificazione dell’Albula (sistema di canalizzazione e 120 posti auto). Per il Ballarin la Calimani spera che l’amministrazione voglia indire un concorso di idee internazionale. Nell’attesa il piano indica destinazione “piazza”.
 
Verso sud. Il parco urbano in zona Brancadoro comprenderà impianti sportivi, residenza, la caserma dei vigili del fuoco, un’amplissima zona verde. Piccolo centro commerciale in via del Cacciatore (già approvato in consiglio comunale), ma anche nuova edificazione (percentuali di pubblica e convenzionata), verde, una piazza, una zona che resta agricola. In generale, potenziamento dei sottopassaggi ferroviari, ma questo a carico dell’amministrazione. In qualche modo.
 
Verde, piazze, impianti sportivi, ma anche edificazione a Fosso dei Galli (anche con pubblica e convenzionata); una piazza come centro della zona “Agraria est”. E spazio aggiuntivo a disposizione di chiese e scuole (per esempio la scuola Cappella a Porto d’Ascoli, ma anche per il parco “Eleonora”). Per la Sentina “sistema dei casolari” da adibire ad agriturismo, un campeggio delimitato da alberi, ripristino di stagni salmastri. Il tutto collegato con un vero circuito di piste pedonali-ciclabili (arch. Franco Panzini responsabile del “sistema del verde” del piano).
 
Anche stavolta nessun intervento dei membri della commissione edilizia, salvo quelli del presidente Rosini. Prossimo incontro in programma: giovedì 3 marzo. Poi ancora nelle settimane successive, sempre di giovedì, alle 19.

18/02/2005





        
  



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