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Intervista a Giorgio Panariello

San Benedetto del Tronto | Le Marche “una regione che offre angoli bellissimi nei quali mi sono rifugiato per scrivere i testi dei miei spettacoli in tranquillità e senza sentire la pressione del pubblico esigente della Versilia”.

Intervista allo show man toscano che il 9 agosto, unica data regionale, presenterà alla nuova darsena del porto turistico di San Benedetto il suo nuovo spettacolo.
 
Un grande ritorno di Giorgio Panariello a San Benedetto. Quali saranno i contenuti di questo nuovo spettacolo? Quali i personaggi classici e quali le “new entry”?
Quello che presenterò a San Benedetto è uno spettacolo nuovo, un live recitato, con nuovi monologhi e nuovi personaggi. Porterò in scena una sorta di camerino teatrale aperto al pubblico nel quale, tra personaggi vecchi e nuovi, cercherò di proporvi i mille volti degli italiani. Il pubblico sambenedettese vedrà cose che nessuno mai ha visto. Sarà un’anteprima, già collaudata in altre tappe della tournée estiva del “Giorgio Panariello show” che sto portando in giro per tutta l’Italia, ma un “unicum” per le Marche.
 
Qualche anno fa ha portato in scena uno spettacolo teatrale, “Il borghese gentiluomo” di Molière, che ha riscosso un grande successo. Oggi ci presenta uno spettacolo comico. Come riesce a vestire e svestire i panni di così tanti personaggi passando dal teatro del ‘600 alla comicità di tutti i giorni?
La scelta di lavorare sui testi di Molière per un comico che, come me, è solito prestare il volto a macchiette prese dalla strada (magari ne troverò qualcuna anche per le vie di San Benedetto, come il macellaio, la signora pettegola, il bambino Simone, il pentito Bruschetta) può sembrare qualcosa di molto lontano dal teatro di Molière.
 
Eppure quando mi è stato proposto di far ridere attraverso il suo teatro, ho subito accettato la sfida perché volevo vedere se ero capace di strappare le risate al pubblico anche lavorando su cose scritte nel ‘600. Oggi si è un po’ perso il valore della risata in quanto tale. Non è bene pensare prima alla battuta e poi ridere: prima ridi e poi, quando ci ripensi, ridi ancora di più. Dunque cosa meglio della farsa, della commedia dell’arte, del classico equivocone molieriano potevo chiedere di interpretare per far ridere e ridere e ridere ancora?
 
Tiene tanto a ribadire il clima di amicizia e di cameratismo con colleghi ed autori dei suoi spettacoli, sia sopra che sotto il palco. In questo clima le Marche giocano un ruolo importante: è stato ben quattro volte in quattro anni a San Benedetto, è noto lo stretto rapporto con Giampiero Solari, marchigiano doc, direttore del Teatro Stabile di Ancona e regista dei suoi spettacoli. Che cosa l’ha spinta ad allacciare questo sodalizio con la nostra Regione? La sua passione per il mare o forse…. per le bellezze delle nostre spiagge?
L’amicizia con Giampiero è stata per me, come si dice, “un’occasione di Sant’ Antonio”. L’ho conosciuto in un periodo in cui avevo bisogno di mettere un po’ in ordine le mie idee artistiche. Prima scrivevo i miei testi da solo, poi ho sentito il bisogno di trovare un regista che mi dirigesse e fosse anche il coautore dei miei testi. In Giampiero non ho trovato solo un semplice collega, ma il “regista della mia vita” e un grande amico.
 
Poi è lui che mi ha fatto conoscere le Marche: una regione che offre angoli bellissimi nei quali mi sono rifugiato per scrivere i testi dei miei spettacoli in tranquillità e senza sentire la pressione del pubblico esigente della Versilia. Insomma è lui che mi ha fatto innamorare della vostra Regione: non solo dei luoghi rivieraschi e dei paesini dell’interno, ma anche della cultura, poiché ho avuto modo di assistere a tante manifestazioni estive in programma in tutte le Marche. Ma soprattutto mi ha fatto ammirare le… bellezze locali. Insomma, diciamolo: la marchigiana, quando è marchigiana, è marchigiana!
 
Già nella tappa sambenedettese di “Chissà se sarà uno show” ha usato il pubblico per sperimentare nuovi personaggi che abbiamo ritrovato in “Torno sabato 3”. Pensa che le “new entry” che ci presenterà in questa tournée estiva le rivedremo nella stagione invernale?
Torno a San Benedetto con le stesse intenzioni, far conoscere le novità della prossima stagione televisiva al pubblico e capire se quello su cui sto lavorando è di presa, può andare per il prossimo spettacolo “Torno sabato 4”. Il pubblico sambenedettese è stato un laboratorio e un banco di prova che mi ha dato grandi soddisfazioni in passato, spero che questa nuova esperienza sia altrettanto produttiva. Intanto posso darvi una anticipazione sui due personaggi che proporrò lunedì 9 agosto.
 
Ci sarà Morellino di Scansano, un buttero della Maremma incazzato con gli inglesi perché stanno costruendo agriturismi nel suo territorio. E poi ci sarà Diana, una chiaroveggente che parla con uno spirito che, essendo spirito, non sarà presente sulla scena, e forse neppure nell’aria. Insomma, nelle vesti di maga ricostruirò l’Italia un po’ credulona che si lascia abbindolare da maghi, maghelle, santoni e guru di ogni genere.
 
Tra i personaggi che le hanno dato la popolarità c’è Mario il bagnino. Come pensa che si comporterebbe un bagnino del Tirreno, qui sulla Riviera delle Palme?
Mario ormai è un bagnino che né sulle coste del Tirreno, né su quelle dell’Adriatico riusciamo a trovare, è un esemplare in via di estinzione. Solo pochi bagnini della costa romagnola si avvicinano a quello che è il Mario da me impersonato. Sai, quei bagnini che si vantano della potenza dei loro “bracci”, che ti raccontano le loro avventure, quelli a cui devi fare lo sconto su tutto quello che dicono, cioè delle pallonate micidiali.
 
Quei personaggi che sono capaci di dirti: “Sono stato alle Eolie, mi sono fatto uno spaghetto all’eolio e peperoncino”. Oggi le nostre spiagge pullulano di bagnini fighi, biondini, occhio ceruleo, tutto fisico, con la tartaruga sulla pancia…Anch’io ieri avevo la tartaruga una pancia, ma quando ho tolto l’insalata se ne è andata…E inoltre tutti hanno scritto sulla maglietta “life guard”. Mario direbbe: “Ma che c… m’hanno scritto su questa maglietta!”.
 
La Riviera delle Palme è un luogo di cultura e arte, ma anche di svago e divertimento. Che cosa suggerirebbe il pierre della discoteca Kiticaca di Orbetello per animare una serata il prossimo anno a San Benedetto?
Di sicuro proporrebbe una serata, magari in piazza o in spiaggia, con i migliori dj d’Italia che si passano i dischi, tanto pubblico in circolo che balla fino a notte fonda e lui al centro dell’attenzione che fa vedere a tutti il suo marsupio. Di sicuro inviterebbe anche Naomo per riuscire a dare una maggiore aria di “vippismo” e quindi maggiore risonanza all’evento.
 
Un ultimo pensiero per i sambenedettesi…
Invito tutto il pubblico locale e i turisti a vedere questo spassoso spettacolo: così ci divertiamo un po’ assieme…
 

04/08/2004





        
  



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