Black-out personale dell'arbitro De Marco
Ascoli Piceno | Considerazioni semiserie sulle gesta dolciamare dell'Ascoli Calcio
di Federica Poli
Vi ricordate la sigla di 90° minuto ai tempi di Paolo Valenti? Sì, proprio quella in cui veniva inquadrato uno Stadio pieno che si svuotava "velocissimamente" fino a restare completamente vuoto. Beh, il "Romagnoli" di Campobasso oggi ha fatto la stessa impressione, quella finale per intenderci. Niente applausi, niente fischi: solo il silenzio e il suo perché.
Il clima surreale non ha favorito, neppure, l'Ascoli che ricordava il S. Paolo stracolmo di pochi mesi fa quando, la squadra partenopea, rifilò ai marchigiani un secco 2 a 0.
I bianconeri sono in inedita tenuta arancio. Che la mancanza dei vessilli abbia fatto loro dimenticare i colori sociali? Sembrano olandesi. E la sensazione è ancora più netta quando al centro della difesa ecco a voi il mastino Jaap Stam! Cosa ci fa il neopapà in Molise? Eppure me lo ricordavo un po' più alto (diciamo molto più alto) e leggermente più grosso ( diciamo molto più grosso)! Che svampita: è Brevi, il nostro Oscar!
Intanto inizia la distribuzione dei coloratissimi tulipani e i giocatori cambiano gli scarpini per indossare gli zoccoletti stile olandesina Mira Lanza. Figuratevi il colosso Sosa con le treccine bionde!
In campo mi sembra di scorgere un volto noto. Non più tardi di martedì sera aveva, con le lacrime agli occhi, salutato i bianconeri colpevoli di una gara veramente esaltante contro il Cagliari (???) e così il caro vecchio gentile sorteggio inteneritosi, ci ha ripropinato il caro vecchio gentile arbitro De Marco.
Sarà stato ospite di casa Dominissini oppure avrà preferito quella dell'espulso Gigi Martinelli?
La gara scorre via senza sussulti nel silenzio più assordante.
Sst, sst, non fate rumore: il bambino dorme! E, purtroppo, i giocatori pure!
Da segnalare un solo tiro: indiavolato Pià (chi se non lui?) di testa spizza un pallone sulle braccia di Manitta. Da menzionare il cross di Fabietto cavallopazzo Di Venanzio. Che il nostro corridore di fascia abbia finalmente imparato? No! Pochi secondi più tardi ci ricorda che quello di prima e, quello da antologia contro il Pescara, appartengono al caso. L'eccezione (cross impeccabile) che conferma la regola (cross agli amici della curva), ahimè!
Secondo tempo: ci pensa la giacchetta nera a dare una "smossa" all'ambiente.
Al 4° minuto indiavolato Pià si scatena in una discesa a rete con tre mastini napoletani (senza museruola) che lo rincorrono, lo affiancano, gli abbaiano ma il brasileiro non si ferma, continua la galoppata verso il portiere di giallo vestito e, appena prima di entrare nell'area avversaria, precipita goffamente sul terreno di gioco. L'ormai amico De Marco (i calciatori bianconeri hanno visto più lui che le mogli) non può far altro che: andarlo ad aiutare? Portargli un bicchierone d'acqua fresca? Stendergli una bella bombola ad ossigeno? E così inizia a pensare, e pensa, che ti ripensa con le mani sulla testolina a strapazzarsi il capello ben sistemato con il gel preso dall'armadietto di casa Martinelli, finalmente trova l'idea: il rigore! Gol del Capitano! 1 a 0
Dopo 8 minuti anche per il Napoli stesso trattamento. Mento-impecettato- Micillo si avvicina a Savoldi che si fionda a terra a strappare un bel quadrifoglio da far seccare dentro le pagine dello Zingaretti. L'attaccante, invece, sostiene che è stato l'estremo difensore ascolano a stenderlo con un'alitata in pieno viso (aveva mangiato pane e cipolla poco prima!).
L'uomo nero ora ha un bel problema e non sa a chi dar ragione, e, per dirimere la controversia, escogita un'altra idea fantastica: la stessa di prima! L'ex Reggino trasforma il penalty. 1 a 1.
Il lungometraggio continua con un cast d'eccezione e nella parte del panteranera: Mario Adriano Bonfiglio. Con la partecipazione "straordinaria" di Mastronunzio nel ruolo dell'"invisibile".
Potrei descrivervi in ordine di apparizione tutti i vari protagonisti ma così toglierei la scena alla guest star del momento. Infatti in uno stadio vuoto e silente, spicca l'interpretazione da standing ovation, (peccato si giochi a porte chiuse sennò, chissà quanti autografi avrebbe firmato) dell'inimitabile, indimenticabile, geniale e irripetibile arbitro De Marco di Chiavari in black -out anticipato!
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28/09/2003
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Betto Liberati