Quando la musica diventa preghiera
| ROMA - Si chiamano "artisti cristiani". Sono cantanti, cantautori, gruppi, cori, band, complessi. Si distinguono per una caratteristica quasi inconcepibile ai nostri tempi: cantano per vocazione.
di Renzo Allegri
Sono come dei cavalieri erranti. Simili a quelli delle leggende, che avevano l'animo pieno di sogni. Vagano sicuri per il mondo, anche se il mondo quasi non si accorge di loro. Percorrono sentieri solitari o poco praticati, e alle grandi città illuminate dai riflettori preferiscono i villaggi dove la gente dialoga. Chi ha la fortuna di incontrarli e di ascoltare le loro storie, rimane affascinato. Si accorge di avere incontrato dei veri poeti, degli autentici artisti che con le loro canzoni ti donano il cuore.
Si chiamano "artisti cristiani". Sono cantanti, cantautori, gruppi, cori, band, complessi. Si distinguono per una caratteristica quasi inconcepibile ai nostri tempi: cantano per vocazione. La musica leggera è una delle attività in cui, per conquistare il successo, gli artisti sono spesso pronti a tutto. Lo dimostrano le cronache di tutti i giorni: molti protagonisti della canzone, più o meno famosi, sono pronti a cambiare donna, a inventare flirt, a combinare matrimoni, ad avere figli, legittimi e illegittimi, a simulare malattie, disgrazie, fallimenti, presunte ricchezze, ad abbracciare sette religiose, a professare ideologie politiche per attrarre l'attenzione dei mass media, del pubblico, ed emergere e vendere dischi.
Invece, questi sognatori cristiani sono degli idealisti incorreggibili. Il loro genere di musica è emarginato dalle televisioni, dai giornali, dalle radio, dagli enti organizzativi, dalle case discografiche, ma essi non ne tengono conto. La loro professione, salvo rare eccezioni, non offre né ricchezze né popolarità, ma essi non se ne fanno un problema. Hanno scelto la loro strada per convinzione interiore e la percorrono con un entusiasmo e una gioia che sorprendono.
La musica popolare, oggi, è spaventosamente impoverita. E' schiava delle leggi del mercato e, di conseguenza, banale e monocorde nell'ispirazione. Questi poeti cristiani restano gli unici a cantare liberi e, ispirandosi a ideali eccelsi che volano alti, offrono prodotti di notevole qualità. Non sono dei cantanti minori, falliti nei circuiti mondani. No. Sono artisti di talento. Alcuni si erano già affermati nel mercato tradizionale, ma poi hanno scoperto i valori dello spirito, sono stati chiamati, ed hanno fatto delle scelte coraggiose.
Peccato che si parli poco di loro anche negli ambienti cristiani. Li ho scoperti, per caso, su Internet. Ho digitato "Musica cristiana" e sono saltati fuori innumerevoli siti, di altrettanti artisti che compongono le loro canzoni ispirandosi al Vangelo, alla Madonna, a Dio, ai grandi valori della vita. E con gli artisti, altri siti di organizzazioni, manifestazioni, informazioni, festival: una cosa meravigliosa.
La maggior parte di questi siti sono in lingua spagnola, ma ce ne sono molti in inglese e anche in italiano. Nel nostro Paese uno dei più importanti è quello creato da Paola Maschio che è la moglie di Roberto Bignoli di Milano (Rocker della Musica Cristiana), uno tra i cantautori cristiani più noti vincitore di due premi AWARDS (Oscar dell musica cristiana contemporanea). Un vero e sorprendente artista, che si è dedicato alla musica fin da ragazzino e aveva già un suo posto nel mondo della canzone tradizionale, ma, ad un certo momento, dopo aver collezionato tante esperienze, buone e meno buone, è stato folgorato dalla fede. Nel 1984 sentiva un gran vuoto dentro di sé, una insoddisfazione insanabile. Ha fatto un viaggio a Medjugorje ed è tornato cambiato.
Un cambiamento radicale, che lo ha portato a diventare un autentico "missionario" delle sue nuove convinzioni che diffonde attraverso l'arte della musica. Ha pubblicato otto album e una quindicina di compilations internazionali. Ha cantato davanti al Papa ed è sempre generosamente presente a tutte le manifestazioni musicali cristiane. E' anche l'autore di "Ballata per Maria", che da anni è la sigla di "Radio Maria". Bignoli è ormai famoso, è un cantautore di fama internazionale, ha vinto anche prestigiosi riconoscimenti, ma continua a cantare solamente, come egli afferma spesso, per "far conoscere Dio e l'amore di Dio". E come lui, tanti altri meravigliosi artisti.
La moglie di Roberto Bignoli, Paola, che ovviamente condivide in modo totale le convinzioni del marito, ha scelto di lavorare accanto a lui dedicandosi a "far conoscere" la "musica cristiana" attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, in particolare attraverso Internet. Ha allestito un sito, www.informusic.it, dove informa su iniziative, programmi, appuntamenti, concerti, festival. Ha messo insieme una serie di schede biografiche di 109 artisti cristiani e, a leggerle, si resta stupiti nel constatare con quanto entusiasmo e abnegazione questi artisti hanno scelto di "cantare Dio". Incredibile. Sembra quasi impossibile che ci siano, tra noi, persone, e soprattutto giovani, con ideali così meravigliosi.
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15/09/2003
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