Il Teatro Fisico di Criptica Scriptura
Grottammare | Grande successo per lo spettacolo di Paola Chiama al penultimo appuntamento con i Teatri Invisibili.
di Antonella Roncarolo
Si è concluso domenica sera, alla Sala Kursaal di Grottammare, con "Elektra" della Compagnia Grammelot, il 9° Incontro Nazionale dei Teatri Invisibili.
Nell'attesa di un consuntivo generale sulla rassegna, da registrare il grande successo e i lunghi applausi per lo spettacolo di teatro-danza "Cryptiva Scriptura" di Paola Chiama, andato in scena sabato 13.
Liberamente ispirato alla "Trilogia di Valis", il romanzo di fantascienza di Philip K. Dick, "Criptica Scriptura" parte da un palcoscenico nudo, una donna sola nella sua casa, e un armadio. La donna è già morta, e tutto quello che accadrà sul palcoscenico è già accaduto prima. Lo spettacolo tratta della possibilità di tornare indietro nel tempo, cosicché la donna, alla fine della storia, possa tornare ad essere viva. Intanto, fuori dall'armadio, si susseguono le visioni della donna: un mondo in cui lottano - come nelle immagini della mitologia - le forze del Bene contro quelle del Male. Ma Bene e Male sono entrambi fatti di plastica: sono dei falsi, confezionati per essere venduti, per essere messi in commercio. Le immagini imperversano e scompaiono per lasciare, come all'inizio, solo domande irrisolte.
Paola Chiama, fondatrice con Paola Bianchi della compagnia Agar, ha sviluppato negli anni una complessa ricerca sull'espressività del gesto e dello spazio. Il corpo, non più costretto nella gabbia della danza accademica e del puro estetismo, riacquista carnalità, peso, forza, debolezza, arricchendosi di inaspettate potenzialità espressive. La danza diventa strumento di comunicazione, mezzo per esprimere emotività e narrazione.
Un teatro nutrito di gesti significanti ed essenziali, scenografie quasi assenti e puramente indispensabili all'azione, dove luci e musica si integrano in un unico disegno drammaturgico. Il punto centrale risiede nella capacità del corpo di "'incarnare" la visione, attraverso una consapevolezza che induca lo sguardo teatrale. In questo "Teatro Fisico" c'è la volontà di fare del corpo uno straordinario medium drammaturgico. Un corpo consapevole dello spettacolo che, gesto dopo gesto, sta scrivendo.
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15/09/2003
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