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Monterubbiano - Cinquantenne tenta il suicidio

| Una casalinga tenta di togliersi la vita ingerendo antidrepessivi. Salvata in extremis

Ancora un tentativo di suicidio si è consumato nel Fermano. Ancora una volta ad essere coinvolta è stata una donna che è tuttora ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Psichiatria dell'Ospedale Civile Augusto Murri di Fermo. Il fatto accaduto lunedì sera  a Monterubbiano. Protagonista del tragico evento  S.M.G.  una casalinga di circa 50 anni che avrebbe ingerito una quantità elevata di antidepressivi che aveva in casa per curarsi. La donna, sposata e senza figli non avrebbe ancora detto il motivo del suo gesto. Non sarebbe la prima volta che la cinquantenne tenta di togliersi la vita. Ci avrebbe già provato anche un quindicina di anni fa, fortunatamente non riuscendo nel suo intento . Anche allora era stata salvata in extremis. A scoprirla mentre era in fin di vita all'interno della sua abitazione  sarebbe stato uno dei familiari . Alla base del suo insano gesto vi sarebbe, con ogni probabilità,  una forte depressione. I tentativi di suicidio nel Fermano, secondo uno studio della Asl 11 ,  sono stati circa 61 nel 2000  mentre nel 2001 sono stati 50.  Le fasce più a rischio sono quelle sopra i 65 anni e dai 25 ai 44.  I fatti che stanno accadendo ultimamente vedono, però,  le donne più protagoniste degli uomini. Per gli psicologi il suicidio è uno dei fenomeni più inafferrabili perché  da tutte le ricerche che sono state fatte non è stata mai scoperta una causa precisa. <E' uno dei compartimenti che può  avere le cause più diverse – ha detto tra l'altro il dott. Roberto Ferretti, psicologo della Asl 11-  non è prevedibile ed a volte lascia completamente sconcertati. Un motivo banale come una bocciatura può passare inosservato per alcuni, per altri può scatenare una reazione suicidaria. Allo stesso modo un evento sentimentale negativo o altro. Per cui non c'è una ricetta sicura che possa andare bene e possa tranquillizzare. E' difficile pensare che si possano  indicare con precisione i fattori di rischio che portano al suicidio. Quello che si può fare è  rafforzare i fattori di protezione verso le persone. Per esempio una relazione migliore basata sull'ascolto, sull'attenzione ai bisogni dell'altro. Quindi entrare in un contatto relazionale più efficace>

05/02/2003





        
  



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