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"ECCO PERCHE' LA SAMB NON AVEVA BISOGNO DI ALTRI ATTACCANTI"

| GAUCCI JR SPIEGA LE MOSSE DEL CALCIOMERCATO

  SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Capolavoro tattico del tecnico Luciano Zecchini e quindi un'ottima prestazione del Teramo, oppure la classica giornata storta da addebitare alla Samb, dopo che aveva inanellato dodici risultati utili consecutivi? L'amara sconfitta con la compagine abruzzese è ancora nella mente dei tifosi rossoblù, mentre De Amicis e compagni l'hanno analizzata ieri nel chiuso degli spogliatoi. La battuta d'arresto con il Teramo, oltre a far aprire gli occhi a chi riteneva che la Samb fosse imbattibile, si è portata dietro qualche polemica e c'è anche chi chiama in causa la società rossoblù per il poco brillante comportamento tenuto in sede di calciomercato.

Alessandro Gaucci, al quale il diesse Guido Angelozzi ha riferito dell'atmosfera che si vive a S.Benedetto dopo la sconfitta con il Teramo, cerca di gettare acqua sul fuoco e spiega quali sono state le strategie sul mercato. “Abbiamo perso solamente una partita, non bisogna fare drammi – dichiara il figlio di Luciano Gaucci – Non siamo stati battuti dal Teramo perché non è venuto alla Samb l'attaccante Deflorio, ma perché non abbiamo giocato come le altre volte. La squadra ha avuto un atteggiamento mentale di appagamento e non si è espressa come sa. E' una cosa che può succedere, ora l'importante è che non si ripeta. Deflorio? Ma se non gioca neanche alla Lucchese, un motivo ci sarà. E poi costa molto e ha realizzato meno gol dei nostri attaccanti. Acquistandolo avremmo fatto contenta la Lucchese, che voleva disfarsene. La decisione di non avvalerci di Deflorio è stata collegiale: mia, del diesse Angelozzi e di Colantuono. Abbiamo optato per Criniti, che ci offre un supporto in più con la sua fantasia”.

Nel calciomercato la Samb ha inseguito anche l'attaccante del Pisa, Alessandro Ambrosi, e quando stava per firmare con la società rossoblù, è saltato l'affare. “Se dovevamo migliorare le cose, certamente Ambrosi è un attaccante che fa la differenza, non Deflorio – spiega Gaucci jr – Su Ambrosi c'è, però, da fare un discorso particolare. Abbiamo aspettato fino alla fine, perché mettere una persona nuova in un ambiente potrebbe comportare il rischio di peggiorare le cose. Ambrosi non ci garantiva la matematica promozione in B, ma rappresentava solamente un'arma in più. Quindi abbiamo avuto grossi dubbi non sul valore del giocatore, ma sull'equilibrio del gruppo nel caso del suo acquisto. La squadra non ha bisogno di nulla, ma solo del supporto dei suoi tifosi, che non è mai mancato”.

Intanto oggi pomeriggio, con inizio alle ore 14,30, la Samb affronterà al Riviera l'Arezzo, nella gara di ritorno degli ottavi di finale della Coppa Italia. Nel match di andata i toscani si imposero sui rossoblù per 2-1 e quindi per la Samb non è proibitivo l'accesso ai quarti di finale: basterà vincere 1-0 oppure, con un risultato diverso, con due reti di scarto. I due tecnici rossoblù impiegheranno quegli elementi che hanno avuto finora poco spazio e comunque il neo acquisto Totò Criniti non potrà scendere in campo, perché il transfert giungerà dalla Lega solamente nella giornata di domani.

La Samb è molto determinata nel cercare di passare il turno, ma lo è anche l'Arezzo. “Ci teniamo a proseguire il nostro cammino in Coppa Italia – afferma il tecnico dell'Arezzo ed ex Samb, Paolo Beruatto – Abbiamo, però, la priorità del campionato e darò spazio alle seconde linee”. Beruatto è rimasto ancora molto affezionato alla Samb. “Quello dei rossoblù è il primo risultato che chiedo la domenica dopo la partita dell'Arezzo – confessa – La Samb è una squadra tosta ed arriverà fino in fondo. Ho tanti amici a S.Benedetto, città alla quale sono molto legato. Ho capito, però che il mio pensiero non interessa a qualcuno. Le invettive dei tifosi rossoblù, lanciate nei miei confronti ad Arezzo, mi hanno fatto male. Ho dato tutto me stesso per i colori rossoblù e se mi è molto dispiaciuto ascoltare quei cori, è perché c'è un mio amore per la Samb. No, sentire quelle cose, proprio non mi hanno lasciato indifferente”.

04/02/2003





        
  



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