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Il presidente Casini nelle Marche

| ANCONA - Casini: “Questa non è una regione di sinistra. È una Regione che vuole le motivazioni giuste per votare per il centro destra e noi dobbiamo dargliele. Se non gliele diamo è colpa nostra!”

di Paride Travaglini

Oltre 3000 persone hanno preso parte ieri pomeriggio alla convenction regionale di presentazione dei candidati UDC della regione Marche, presieduta dal presidente della Camera On.le Pierferdinando Casini.
 
Una massiccia partecipazione a testimonianza della stima verso il leader del partito e che è stata un’occasione per mettere bene a fuoco i punti salienti del programma elettorale dell’UDC e per ribadire ancora una volta l’importanza di difendere certi valori.
 
Dopo il discorso introduttivo del segretario regionale Antonio Pettinari e gli interventi del Sen. Alessandro Forlani, di Luisa Santolini candidati alla Camera e del Sen. Amedeo Ciccanti riconfermato al Senato, è satta la volta del Presidente.
Un Casini  particolarmente ispirato, che non ha lesinato critiche alla sinistra e che ha spaziato a 360°. Tutela della vita, sostegno alla famiglia, dignità della persona, sviluppo solidale i punti cardine del suo intervento, senza però dimenticare altri importanti temi come la scuola, le infrastrutture, l’energia.
 
Il primo riferimento al tanto discusso sistema elettorale: “ Questo sistema elettorale proporzionale, l’abbiamo voluto noi. Subito unaffondo a Prodi: “è inutile che Prodi faccia lo spiritoso e dica che siamo pentiti perché contrariamente a lui che si pente spesso, noi non siamo pentiti affatto di averlo voluto. Siamo convinti che tale sistema elettorale sia di grande efficacia e democraticità. Capisco che Prodi tema con questo sistema di non poter governare, ma per governare Prodi dovrebbe stravincere, dovrebbe avere la maggioranza del 90%.”Un riferimento anche all’emendamento dell’UDC sulle preferenze che non è stato votato né dalla maggioranza né dall’opposizione.
 
Una politica senza valori, è una politica morta, continua Casini. Vogliamo difendere l’identità cristiana del nostro Paese, noi vogliamo difendere la nostra storia, la nostra cultura, la nostra tradizione, le nostre radici. Non intendo affermare un’identità religiosa, di carattere spirituale. Intendo fare una affermazione di carattere politico. Siamo in una società in cui le diversità saranno sempre più vicine a noi, multirazziale, multietnica, multireligiosa. Non possiamo costruire delle mura che ci proteggano dalla contaminazione della diversità , bisogna trasmettere ben chiaro ai nostri figli qual è il modello della convivenza civile della nostra Italia.Difesa dei nostri costumi dei nostri valori. Vogliamo essere aperte a tutti ma deve essere chiara una cosa: chi viene in Italia non viene in una terra di nessuno, deve rispettare gli usi e i costumi di questo Paese.  
 
Il popolo dell’UDC si alza in piedi e s’ifiamma quando il Presidente rivolgendosi al’Ex Presidente Arnaldo Forlani, attacca l’Ex Presidente Scalfaro facendo riferimento all’articolo della costituzione riguardante la famiglia : ” certe vestali della difesa dell’intangibilità della costituzione dovrebbero vergognarsi di non difendere l’unico articolo che va difeso veramente
 
Famiglia, convivenza, ma anche il problema droga definita dal Presidente Casini un “disvalore sempre”. Un riferimento anche all’eutanasia e alla legge approvata dal parlamento olandese. Casini non esita a schierasi a favore di Giovanardi definendo tali leggi, aberranti.
 
Il Presidente continua il suo discorso, affrontando i problemi dell’economia, dell’energia accusando certe frange della sinistra di non volere l’ammodernamento energetico fondamentale per l’Italia, delle infrastrutture, dei rifiuti.
 
Casini ricorda poi tutte le riforme fatte dal governo in questi 5 anni: la legge obiettivo, la riforma delle pensioni,  la riforma della scuola e delle università ( “c’è una grande sollevazione verso la Moratti. Capisco questa sollevazione afferma Casini perché tutti i professori universitari, che si facevano il proprio concorsino per ateneo, mettendo in cattedra parenti, figli, amici, oggi, devono fare il concorso nazionale che valorizza il talento di ragazzi meritevoli”), la legge sul fumo, la patente a punti, la sicurezza, la legge sull’immigrazione, la legge sul legittimo sospetto.
 
Per quest’ultima un attacco contro una parte dei magistrati: “Ho tanta fiducia nella magistratura. Ritengo che la stragrande maggioranza dei magistrati siano onesti e seri. Ma ritengo anche che c’è una minoranza faziosa e militante che non giudica in maniera obiettiva!”
 
Un riferimento infine al territorio ed un monito alla classe dirigente della casa delle Libertà.
C’è da fare molto, e molto c’è da fare nelle Marche, per evitare di omologare questa Regione all’Emilia Romagna e alla Toscana. In questa Regione, abbiamo espresso una classe dirigente capace di costruire a volte il governo, a volte l’alternativa. Oggi questo non c’è. Bisogna fare un mea culpa come centro destra e dire che non sempre abbiamo avuto la capacità di produrre una classe dirigente alternativa alla sinistra in questa regione che fosse all’altezza di quella che è la domanda qualitativa dei moderati in questa regione.
Questa non è una regione di sinistra. È una Regione che vuole le motivazioni giuste per votare per il centro destra e noi dobbiamo dargliele. Se non gliele diamo è colpa nostra!

19/03/2006





        
  



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